Fondo perduto imprenditoria femminile Friuli: occasione PMI

Fondo perduto imprenditoria femminile Friuli: occasione PMI

È noto, molti dei migliori finanziamenti a fondo perduto agevolano l’imprenditoria femminile per colmare il gap di genere che ancora caratterizza i dati nazionali sulla disoccupazione. Tra questi c’è il finanziamento a fondo perduto a sostegno di progetti di...
SELFIEmployment 2024: il bando per NEET, donne e disoccupati

SELFIEmployment 2024: il bando per NEET, donne e disoccupati

Con il nuovo SELFIEmployment, a partire dal 22 febbraio 2021 è possibile finanziare la propria startup con prestiti a tasso zero fino a 50mila euro.

Il bando mira a favorire i NEET, le donne e i disoccupati fornendo loro un finanziamento a tasso zero.

L’incentivo è gestito da Invitalia nell’ambito del Programma Garanzia Giovani e gode della supervisione dell’ANPAL – Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro.

SELFIEmployment 2024: i destinatari dell’incentivo

Se sei interessato a diventare un lavoratore autonomo o ad avviare un’attività in proprio, il bando SELFIEmployment è quello che fa per te.

I finanziamenti possono essere richiesti da tre diverse tipologie di soggetti:

  • giovani NEET ovvvero giovani che non frequentano la scuola, non lavorano e non seguono alcun tipo di formazione. Sono compresi i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni;
  • donne maggiorenni che non lavorano nel momento in cui si iscrivono al programma;
  • disoccupati di lunga durata, ovvero i candidati di età superiore ai 18 anni che presentano la domanda, non hanno un’altra occupazione e non lavorano da almeno 12 mesi.

Per poter accedere a Garanzia Giovani, devi essere un NEET. Le donne e i disoccupati non devono iscriversi a Garanzia Giovani.

SELFIEmployment 2024: quali imprese sono ammesse

Si possono richiedere gli incentivi previsti da SELFIEmployment solo se l’azienda appartiene ad una delle seguenti categorie:

  • ditta individuale, società di persone, cooperativa o cooperativa sociale (composta da un massimo di 9 soci) non ancora costituita o costituita da non più di 12 mesi dalla presentazione della domanda ma inattiva;
  • associazioni professionali e società tra professionisti, costituite da non più di 12 mesi dalla data di presentazione della domanda, purché inattive.

SELFIEmployment 2024: le attività ammesse

Il bando SELFIEmployment 2024 finanzia iniziative in tutti i settori della produzione di beni, della fornitura di servizi e del commercio (incluso il franchising), tra cui:

  • turismo (alloggio, ristorazione, servizi) e servizi culturali e ricreativi;
  • servizi alla persona e alle imprese;
  • servizi ambientali;
  • conservazione dell’energia ed energia rinnovabile;
  • servizi iCT (servizi multimediali, di informazione e comunicazione);
  • attività manifatturiere e artigianali;
  • imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
  • attività di commercio al dettaglio e all’ingrosso.

SELFIEmployment 2024: i settori non ammessi

Tra le attività che non possono beneficiare degli incentivi di SELFIEmployment ci sono la pesca, l’acquacoltura e la produzione primaria in agricoltura.

Inoltre, non sono ammissibili le attività relative a lotterie, scommesse e case da gioco.

SELFIEmployment 2024: ecco gli incentivi

Il bando SELFIEmployment 2024 offre incentivi sotto forma di prestiti agevolati.

I prestiti sono a tasso zero e non richiedono garanzie reali o personali.

I prestiti sono distribuiti in diversi importi, a seconda dell’entità del programma di spesa:

  • Microcredito: per iniziative con programmi di spesa compresi tra 5.000 e 25.000 euro;
  • Microcredito esteso: per iniziative con programmi di spesa compresi tra 25.001 e 35.000 euro;
  • Piccoli prestiti: per iniziative con programmi di spesa compresi tra 35.001 e 50.000 euro.

SELFIEmployment 2024: le spese ammissibili

Il sostegno economico per l’avvio di un’impresa copre le spese per gli investimenti materiali e immateriali e il capitale circolante, a condizione che le spese siano sostenute dopo la presentazione della domanda.

Le spese di investimento possono includere:

  • l’acquisto di beni mobili come strumenti, attrezzature e macchinari;
  • hardware e software;
  • opere murarie (in parte).

Le spese di capitale circolante ammissibili includono:

  • canoni di locazione di immobili e canoni di leasing;
  • utenze;
  • servizi di comunicazione e promozione;
  • premi assicurativi;
  • materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti;
  • salari e stipendi (escluse le spese per stage o apprendistato);
  • IVA non recuperabile.

Il business plan

Il piano d’impresa è lo strumento che permette a Invitalia di valutare il progetto e l’impresa richiedente. Ecco perché la redazione di questo documento richiede competenze, capacità di comunicazione e precisione nella presentazione dei punti focali della business idea.

  • Descrizione dell’attività proposta
  • Analisi del mercato e relative strategie
  • Aspetti tecnici
  • Aspetti economico-finanziari.

Vuoi sapere come scrivere un business plan di successo?

Altri 100 imprenditori prima di te si sono affidati alla nostra esperienza e hanno fatto la differenza.

Consulta ora un nostro esperto!

La domanda di partecipazione

La richiesta dovrà avvenire esclusivamente online attraverso la piattaforma telematica di Invitalia e previa registrazione. Avrai accesso ad un’area riservata dove potrai compilare la domanda, caricare il business plan e tutta la documentazione richiesta. La procedura sarà conclusa solo dopo la firma digitale e la comunicazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

Scarica la modulistica per partecipare al bando SELFIEmployment.

La valutazione e l’erogazione del finanziamento

L’accesso alle agevolazioni è regolamentato dalla procedura a sportello, quindi la valutazione avviene in base all’ordine cronologico di presentazione e fino ad esaurimento fondi. Il bando non ha scadenza e non prevede alcuna graduatoria.

L’esito della domanda sarà fornito entro 60 giorni dall’invio, soltanto dopo la verifica formale dei requisiti e la valutazione di merito. L’idoneità verrà riconosciuta sulla base delle competenze tecniche e gestionali dei richiedenti e sulla sostenibilità economico-finanziaria del progetto.

Con SELFIEmployment 2024 le grandi idee diventano business di successo

Per fare la differenza non basta avere l’idea giusta, quello che conta davvero è attivarla con efficacia.

Sei pronto a fare strada?

Affidati a noi per fare il primo passo, ci occuperemo della domanda di finanziamento e ottenere le agevolazioni sarà più facile.

Contatta ora il nostro esperto.

FAQ SELFIEmployment

Cos’è il bando SELFIEmployment di Invitalia?

Il bando SELFIEmployment di Invitalia è un’opportunità di finanziamento per avviare nuove attività imprenditoriali, con un focus specifico sulle nuove tecnologie e l’innovazione.

A chi è rivolto il bando SELFIEmployment di Invitalia?

Il bando SELFIEmployment di Invitalia è rivolto a giovani tra i 18 e i 35 anni, residenti in Italia, che vogliono avviare una nuova attività imprenditoriale.

Quali sono i requisiti per partecipare al bando SELFIEmployment di Invitalia?

Per partecipare al bando SELFIEmployment di Invitalia, è necessario essere in possesso di alcuni requisiti, tra cui: avere un’idea imprenditoriale innovativa e tecnologica, essere residenti in Italia, avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, non essere già titolari di partita IVA o di impresa attiva e non aver avuto in passato un finanziamento a fondo perduto da Invitalia.

Qual è l’importo del finanziamento previsto dal bando SELFIEmployment di Invitalia?

Il finanziamento previsto dal bando SELFIEmployment di Invitalia è di 50.000 euro a fondo perduto.

Qual è il termine per la presentazione della domanda di partecipazione al bando SELFIEmployment di Invitalia?

Il termine per la presentazione della domanda di partecipazione al bando SELFIEmployment di Invitalia varia di anno in anno. È necessario verificare sul sito di Invitalia la scadenza dell’edizione corrente.

Come posso presentare la domanda di partecipazione al bando SELFIEmployment di Invitalia?

La domanda di partecipazione al bando SELFIEmployment di Invitalia deve essere presentata esclusivamente online, tramite il portale di Invitalia.

Quali sono i criteri di valutazione delle domande di partecipazione al bando SELFIEmployment di Invitalia?

Le domande di partecipazione al bando SELFIEmployment di Invitalia sono valutate in base a diversi criteri, tra cui: l’innovatività e la fattibilità dell’idea imprenditoriale, la solidità del progetto economico-finanziario, la competenza e la motivazione dei candidati.

Cosa succede in caso di mancata ammissione al bando SELFIEmployment di Invitalia?

In caso di mancata ammissione al bando SELFIEmployment di Invitalia, è possibile presentare un’istanza di riesame entro 5 giorni dalla pubblicazione dei risultati della selezione.

Cosa succede in caso di approvazione della domanda di partecipazione al bando SELFIEmployment di Invitalia?

In caso di approvazione della domanda di partecipazione al bando SELFIEmployment di Invitalia, il finanziamento viene erogato in un’unica soluzione, entro 60 giorni dalla firma del contratto di finanziamento.

Qual è la durata del finanziamento previsto dal bando SELFIEmployment di Invitalia?

Il finanziamento previsto dal bando SELFIEmployment di Invitalia ha una durata di 24 mesi.

Quali sono le modalità di restituzione del finanziamento previsto dal bando SELFIEmployment di Invitalia?

Il finanziamento previsto dal bando SELFIEmployment di Invitalia è a fondo perduto, quindi non prevede la restituzione da parte del beneficiario.

Quali sono le obbligazioni previste per i beneficiari del finanziamento del bando SELFIEmployment di Invitalia?

I beneficiari del finanziamento del bando SELFIEmployment di Invitalia sono tenuti a rispettare alcune obbligazioni, tra cui: l’avvio effettivo dell’attività imprenditoriale entro 6 mesi dalla firma del contratto di finanziamento, la realizzazione degli obiettivi previsti dal progetto, la rendicontazione periodica delle spese sostenute e la partecipazione ad attività di formazione e di accompagnamento previste da Invitalia.

Posso presentare la domanda di partecipazione al bando SELFIEmployment di Invitalia anche se non ho ancora un’idea imprenditoriale?

No, per partecipare al bando SELFIEmployment di Invitalia è necessario avere già un’idea imprenditoriale innovativa e tecnologica.

Posso presentare la domanda di partecipazione al bando SELFIEmployment di Invitalia se ho già un’attività imprenditoriale attiva?

No, il bando SELFIEmployment di Invitalia è riservato a giovani che non sono ancora titolari di partita IVA o di impresa attiva.

Cosa devo fare se ho bisogno di ulteriori informazioni sul bando SELFIEmployment di Invitalia?

Per ulteriori informazioni sul bando SELFIEmployment di Invitalia, è possibile consultare il sito di Invitalia o contattare il servizio di assistenza al numero verde dedicato.

IL BANDO E’ ATTUALMENTE CHIUSO NON E’ POSSIBILE PRESENTARE DOMANDE

Credito d’imposta ZES 2024: cos’è, come averlo e chi può richiederlo

Credito d’imposta ZES 2024: cos’è, come averlo e chi può richiederlo

Il credito d’imposta ZES 2024 rappresenta una grande occasione per molte aziende che operano nel Mezzogiorno d’Italia. Uno strumento utilissimo per incentivare gli investimenti delle imprese e per rilanciare un territorio che ha bisogno di crescita economica. Non a caso, infatti, viene considerata una delle principali agevolazioni per le regioni del Sud (insieme a bandi di sviluppo territoriale come Resto al Sud).

In questa breve guida troverai tutte le informazioni su questa agevolazione: come funziona, quanto è possibile ottenere, come presentare la domanda e quali sono i beneficiari.

Credito d’imposta ZES 2024: cos’è

Se parliamo di credito d’imposta ZES 2024 ci riferiamo ad un credito che i beneficiari possono utilizzare per compensare tasse e oneri fiscali. Si tratta, insomma, di un tax credit pensata per rilanciare l’economia meridionale, visto che riguarda le aziende che investono sulle loro sedi produttive nelle regioni del Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Più nello specifico, l’agevolazione riguarda le aziende che operano nelle cosiddette ZES (Zona Economica Speciale): aree in cui lo Stato incoraggia con agevolazioni e benefici gli investimenti e l’imprenditoria. A voler essere più precisi, in realtà, il credito d’imposta 2024 riguarda la ZES Unica Sud.

Si parla, come certamente avrai già intuito, di una procedura estremamente complessa, che richiede il supporto di un esperto di finanza agevolata sia nella fase di presentazione del bando, sia in quella di scomputo del credito dal prelievo fiscale.

Cos’è la ZES Unica Sud

La ZES Unica Sud è la zona economica speciale che dal 2024 accorpa tutte le precedenti ZES del Mezzogiorno d’Italia. Un provvedimento deciso con l’ultima Legge di Bilancio e che cammina in sinergia con il lancio del credito d’imposta ZES 2024.

Credito d’imposta ZES 2024: beneficiari e a chi spetta

I beneficiari del credito d’imposta ZES 2024 sono le imprese che investono nell’acquisto o nel leasing di beni strumentali per le loro sedi produttive nelle Regioni del Sud. Non sono molti i comparti esclusi dal provvedimento, il tax credit si può applicare a quasi tutte le aziende a prescindere dal settore in cui operano.

Sono escluse dal credito d’imposta ZES 2024 solo quelle aziende che si trovano in stato di liquidazione (o in condizioni equiparabili) e quelle che operano nei seguenti settori:

  • Finanziario/creditizio;
  • Assicurativo;
  • Navale;
  • Energetico;
  • Siderurgico;
  • Fibre sintetiche;
  • Carbonifero;
  • Dei trasporti.

Come funziona il credito d’imposta ZES 2024

Il funzionamento del credito d’imposta ZES 2024 è molto semplice: al beneficiario si riconosce un credito nei confronti dello stato, tale credito può poi essere recuperato “scalandolo” dalle tasse. Si tratta, in sostanza, di uno “sconto fiscale” per le aziende che investono nel Mezzogiorno. Ma andiamo ora a vedere più nel dettaglio come si calcola il credito d’imposta ZES 2024.

Credito d’imposta ZES 2024: percentuale e agevolazione

Il credito d’imposta ZES 2024 è un beneficio fiscale, ma come si calcola la cifra esatta dell’agevolazione? Ogni azienda riceverà un credito pari a una certa percentuale della cifra investita nell’acquisto e nel leasing di beni strumentali destinati a potenziare le strutture produttive già esistenti o da realizzare (sempre a patto che si trovino al Sud).

La percentuale che determina l’entità dell’agevolazione varia in base alle dimensioni dell’azienda (aumenta al decrescere delle dimensioni) e alla regione in cui si trova. Se prendiamo ad esempio il caso della Campania, vediamo come la percentuale sulla quale viene calcolato il credito d’imposta ZES 2024 va dal 40% attribuito alle grandi imprese, al 50% delle medie, fino ad arrivare al 60% previsto per le piccole imprese. Puglia, Sicilia e Calabria hanno numeri sovrapponibili, mentre nel caso delle altre regioni le percentuali scendono. In Sardegna, Molise e Basilicata per esempio, le grandi imprese partono dal 30%, le medie imprese arrivano al 40% e le piccole al 50%. L’Abruzzo, infine, è un caso a sé stante, con uno schema 15%, 25% e 35%.

Gli importi agevolabili (quelli su cui si calcola pe percentuale che va a definire l’agevolazione) devono essere compresi tra un minimo di 200 mila euro e un massimo di 100 milioni di euro. Parliamo, quindi, di grandi investimenti, anche se potranno essere spalmati su lassi prolungati di tempo.

In ogni caso, è chiaro che il credito d’imposta ZES 2024 rappresenti un’ottima occasione per le imprese che operano al Sud, da non sottovalutare e comparabile, per beneficio, a molti dei migliori finanziamenti a fondo perduto.

Credito d’imposta ZES 2024: investimenti agevolabili

Abbiamo detto che la cifra del credito d’imposta ZES 2024 si calcola in percentuale sul valore degli investimenti effettuati per l’acquisto e il noleggio di beni strumentali. Ma cosa sono nel dettaglio i beni strumentali? Volendo essere più specifici, parliamo di nuovi macchinari, apparecchiature, impianti e attrezzature, ma il credito d’imposta ZES 2024 finanzia anche l’acquisizione o l’ampliamento degli immobili necessari al piano di investimenti presentato dall’impresa all’atto della domanda.

Domanda Credito d’imposta ZES 2024: come farla

La procedura di presentazione della domanda per il credito d’imposta ZES 2024 è tutt’altro che semplice e certamente richiede l’aiuto di un esperto in finanza agevolata e bandi di questa portata. L’accoglimento delle domande e la valutazione non potrà che passare per gli uffici del Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e dell’Agenzia delle Entrate. Tutti i dettagli sono ovviamente disponibili sui portali istituzionali.

Credito d’imposta ZES 2024: quando può essere speso e cumulabilità

Il credito d’imposta ZES 2024, essendo un tax credit, potrà essere usato in compensazione delle tasse. Inoltre l’importo del credito di imposta può essere cumulato con altre agevolazioni statali che riguardano gli stessi investimenti (sempre nel rispetto delle normative europee sulla materia).

Anche in questo caso, la difficoltà del bando impone la figura di un professionista del settore, che possa guidare l’impresa non solo nell’ottenimento, ma anche nel corretto utilizzo del credito d’imposta ZES 2024.

Credito d’imposta ZES 2024: scadenze

Il credito d’imposta ZES 2024 viene calcolato sugli investimenti realizzati dal 1 gennaio al 15 novembre 2024. Vengono finanziati tutti gli interventi fino a esaurimento del fondo.

Legge Sabatini Guida per l’accesso al Finanziamento Agevolato

Legge Sabatini Guida per l’accesso al Finanziamento Agevolato

Legge Sabatini: la misura punta a favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese con finanziamenti agevolati per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature e investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (RFID), sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

Il bando Legge Sabatini 2024 non è l’unica misura per finanziare l’acquisto di macchinari e attrezzature.

Legge Sabatini: le precisazioni del Mise

La misura consente di inoltrare le istanze per gli investimenti in tecnologie digitali e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

Ora il Mise ha anche precisato l’elenco dei beni materiali utili alla trasformazione tecnologica e digitale delle aziende adeguandole alle linee di Industria 4.0, per ottenere il finanziamento maggiorato. Il Mise ha anche fornito chiarimenti per le imprese della pesca e dell’acquacoltura.

Legge Sabatini: i beni ammessi al finanziamento

Ecco i beni ammessi al finanziamento della legge Sabatini

L’elenco è nutrito e suddiviso in vari ambiti:

beni strumentali controllati da sistemi computerizzati:
macchine utensili per asportazione; operanti con laser; per la realizzazione di prodotti grazie alla trasformazione di materie prime; per la deformazione plastica dei metalli; per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura; per il confezionamento e l’imballaggio; per la deproduzione e il riconfezionamento; robot; per il conferimento o la modifica delle caratteristiche dei prodotti; per la manifattura; motrici e operatrici; magazzini automatizzati. Per questo ambito le le macchine dovranno essere dotate di controllo, interconnessione, integrazione automatizzata, interfaccia e osservare le norme di sicurezza, salute e igiene del lavoro, oltre che essere adeguate a sistemi cyberfisici.

sistemi per garantire qualità e sostenibilità: di misura; di monitoraggio in-process; per la caratterizzazione dei materiali; per il test delle polveri; per la marcatura e tracciabilità; per il monitoraggio delle macchine; per l’etichettatura; per la gestione dei consumi; per il trattamento di acqua, aria, olio, e sostanze chimiche.

– attrezzature per l’interazione uomo macchina: banchi e postazioni di lavoro ergonomiche; sistemi per il sollevamento; dispositivi wearable; interfacce intelligenti per la sicurezza.

Per presentare la domanda di accesso alla Legge Sabatini 2024 è necessario compilare tutta la modulistica prevista dal bando unitamente ad un buon business plan.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): tutto quello che devi sapere

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): tutto quello che devi sapere

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è l’iniziativa ideata dal governo italiano per illustrare come il nostro paese pianifica di utilizzare i fondi concessi dall’Unione Europea tramite il programma Next Generation EU, al fine di sostenere la ripresa post-pandemica dal COVID-19.

L’ex primo ministro Mario Draghi ha proposto il PNRR dell’Italia, che è stato approvato dalla Commissione Europea nell’estate del 2021. Il 13 luglio dello stesso anno, il Consiglio dell’UE ha dato il suo via libera definitivo.

L’Italia beneficerà di un finanziamento complessivo di 191,5 miliardi di euro, suddivisi in 68,9 miliardi di euro come sovvenzioni a fondo perduto e 122,6 miliardi di euro sotto forma di prestiti. La prima tranche di 24,9 miliardi di euro è stata erogata nell’agosto 2022.

Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): perché rappresenta un’opportunità per l’Italia

Il PNRR non rappresenta solamente un piano di ripresa, ma costituisce un’opportunità unica per rinvigorire l’economia italiana dopo la pandemia da coronavirus, generare nuovi posti di lavoro e supportare famiglie e imprese. I fondi del NextGenerationEU (NGEU) costituiscono il pacchetto di misure di stimolo più vasto mai finanziato in Europa.

L’abbondanza di risorse che arriverà in Italia potrà essere impiegata per trasformare il nostro paese in una nazione più verde, più digitale e più resiliente.

La struttura del PNRR: l’analisi dettagliata

Il PNRR è stato sviluppato seguendo le direttive stabilite dalla Commissione Europea e si compone di 6 missioni e 16 componenti. Le sei missioni includono:

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica;
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  4. Istruzione e ricerca;
  5. Coesione e inclusione;
  6. Salute.

Il PNRR prevede importanti azioni per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, l’ampliamento della banda ultra larga e l’implementazione di connessioni ad alta velocità in tutto il paese. Supporto per il settore culturale e turistico. Misure per migliorare la sostenibilità ambientale, promuovere fondi per le energie rinnovabili e incentivare l’efficienza energetica degli edifici. Finanziamenti per realizzare infrastrutture di trasporto moderne, con lo sviluppo dell’alta velocità e la modernizzazione delle linee ferroviarie regionali. Sostegno economico per potenziare il sistema educativo, la ricerca, l’istruzione, il trasferimento tecnologico e l’ampliamento delle scuole dell’infanzia, scuole di ogni ordine e grado e università.

Il Piano pone un forte accento sul sostegno all’occupazione di giovani e donne, facilitando l’ingresso nel mondo del lavoro e promuovendo l’inclusione di genere. Sono inoltre previste misure per assistere le persone disabili e vulnerabili. Infine, il pilastro della salute pubblica prevede azioni per migliorare l’assistenza domiciliare e potenziare le strutture sul territorio, creando un sistema di prossimità e le “case della comunità”.

Differenza tra PNRR e RECOVERY PLAN

PNRR e Recovery Plan sono termini che spesso vengono utilizzati come sinonimi, ma in realtà il PNRR rappresenta solo una parte del Recovery Plan. Infatti, il PNRR è finanziato dai fondi del NextGenerationEU per 191,5 miliardi di euro. Se a questa cifra aggiungiamo le risorse provenienti da altri fondi europei (47,5 miliardi di euro dal REACT-EU) e 30,6 miliardi di euro dal Fondo complementare nazionale, otteniamo il valore totale del Recovery Plan.

Il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) offre un’opportunità unica per trasformare e rafforzare l’economia italiana. Tuttavia, per sfruttare al meglio i fondi disponibili, è fondamentale rivolgersi a consulenti esperti che possano guidare famiglie, imprese e organizzazioni nella comprensione delle opportunità offerte e nella presentazione di progetti idonei.

Affidarsi a professionisti del settore garantisce un approccio strategico e mirato, massimizzando le possibilità di successo e garantendo che le risorse del PNRR siano impiegate in modo efficace ed efficiente per il bene del nostro Paese e delle sue generazioni future.

Imprenditoria Giovanile Scopri Tutti i Finanziamento 2024 per le Start Up

Imprenditoria Giovanile Scopri Tutti i Finanziamento 2024 per le Start Up

Imprenditoria giovanile sai di cosa si tratta?

Hai un’idea di business che vuoi realizzare?

Non ti servirà alcuna bacchetta magica, mettiti in gioco!

Ad aiutarti ci sono le agevolazioni, i fondi e i contributi a fondo perduto a favore della imprenditoria giovanile.

Visita il sito di Invitalia per consultare i bandi per i giovani imprenditori.

Come avviare la tua impresa con i fondi per imprenditoria giovanile 2024

Le istituzioni regionali, statali ed europee mettono a disposizione interessanti opportunità per avviare il tuo progetto d’impresa. Periodicamente vengono emessi bandi per richiedere finanziamenti dedicati.

Scopri tutte le agevolazioni su cui puoi contare per dare vita alla tua idea.

Come trovare online il bando giusto per te?

La ricerca del finanziamento è più facile se sai dove cercare le informazioni. Ecco i 4 siti web che ti suggeriamo di visitare costantemente:

  1. Regione di riferimento: verifica i requisiti richiesti e se ci sono vincoli di cumulabilità.
  2. Invitalia, l’agenzia focalizzata sullo sviluppo del Mezzogiorno.
  3. Garanzia giovani, dedicata a chi ha tra i 18 e i 29 anni.
  4. Commissione Unione Europea e progetto Europa 2020 a favore di un’economia che accresce competenze e quindi istruzione e lavoro.

 

I fondi Mise fino a 50 milioni di euro

Il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), attraverso Invitalia, ha emesso il bando Nuove imprese a tasso zero a favore dell’imprenditoria giovanile e delle donne.

Cosa prevedono i finanziamenti imprenditoria giovanile?

La dotazione finanziaria prevede fino a 1,5 milioni di euro, con finanziamenti a tasso zero in 8 anni fino al 75% di spese.  Per partecipare al bando di finanziamento occorre aver avviato un’impresa da non più di 12 mesi o se il progetto deve ancora partire, si hanno a disposizione 45 giorni dall’ok del finanziamento per aprire l’attività.

Quali settori di riferimento e per quali spese?

Le aree di competenza delle imprese che richiedono le agevolazioni Mise sono:

  • produzione di beni;
  • fornitura di servizi;
  • commercio di beni e servizi;
  • attività turistico-culturali e miglioramento dei servizi;
  • l’innovazione sociale.

Il bando per le agevolazioni per i giovani imprenditori e le donne prevede che i finanziamenti coprano le spese relative a:

  • suolo aziendale, acquisto fabbricati e ristrutturazioni;
  • macchinari e impianti;
  • programmi informatici e tecnologie;
  • brevetti, licenze e marchi;
  • formazione;
  • consulenze specialistiche.

Ora tocca a te, fatti avanti con il tuo progetto.

Venture Capital Scopri Tutte le Informazioni ed i Consigli

Venture Capital Scopri Tutte le Informazioni ed i Consigli

Una start up all’inizio del suo percorso imprenditoriale ha bisogno di capitali per crescere. Quali possono essere le giuste leve di sviluppo e a chi ci si può rivolgere? Nell’ambito della finanza alternativa, il Venture Capital trova spazio come forma d’investimento che accresce il valore dell’impresa, permettendone lo sviluppo.

Scopri come funziona il capitale di ventura e a quali progetti imprenditoriali si rivolge.

Venture Capital: cosa è e a chi si rivolge?

Il Venture Capital o capitale di ventura è una forma di investimento ad alto rischio che rientra nel settore del Private Equity.

Si tratta di una tipologia di finanziamento alternativa al credito bancario, adatta a quelle aziende che si trovano all’inizio del loro ciclo di vita.

In parole semplici, c’è un investitore che finanzia l’avvio e la crescita di una realtà imprenditoriale ad elevato potenziale di sviluppo.

I Venture Capitalist hanno un elevato rischio operativo e finanziario per cui non sanno se recupereranno il capitale investito.

La definizione del Fondo Italiano di Investimento AIFI

Attività di investimento in capitale di rischio realizzata da operatori professionali e finalizzata alla realizzazione di operazioni di earlystage ed expansion.

Se sei un imprenditore di una start up, ti può far comodo conoscere maggiori dettagli sui fondi Venture.

Fondi Venture per raccogliere capitale

I fondi di Venture possono essere privati o pubblici. Questi ultimi, per quanto poco conosciuti, sono un’opportunità per le start up innovative alla ricerca di investitori.

La raccolta di capitali è una fase tanto delicata, quanto complessa. Possono esserti di aiuto alcuni esempi, come i fondi regionali del Lazio, Basilicata a Sardegna a cui si può accedere attraverso specifici bandi e avvisi pubblici.

Le start up innovative in Italia

Il Ministero dello sviluppo economico riporta: “Al 30 giugno 2017 le startup innovative iscritte nella sezione dedicata del Registro delle Imprese sono 7.394, ben 514 in più rispetto alle 6.880 dello scorso 31 marzo (+7,5%). In questo trimestre, dunque, le nuove imprese innovative varcano per la prima volta la soglia delle 7.000 unità”.

L’incontro tra start up innovative e soggetti che si occupano di Venture Capital in Italia

La fase di raccolta dei capitali viene anche chiamata fundraising ed è supportata da progetti come Venture UP, una piattaforma creata da AIFI per aiutare gli startupper che scelgono i fondi di venture.

La piattaforma è un luogo virtuale dove venture capitalist e start up innovative possono incontrarsi, oltre che un sito web che fornisce approfondimenti sull’argomento e offre uno spazio marketplace interno dove inserire il proprio progetto.

Fondo Cresci al Sud: da Invitalia occasione per PMI meridionali

Fondo Cresci al Sud: da Invitalia occasione per PMI meridionali

Uno strumento che rientra tra i finanziamenti Invitalia per aiutare le PMI del Mezzogiorno a crescere e a diventare più competitive. Il fondo Cresci al Sud, istituito nel 2020 con una dotazione finanziaria di 250 milioni di euro, acquisisce capitale di rischio delle piccole e medie imprese meridionali che vogliono effettuare acquisizioni o semplicemente ingrandirsi. La buona notizia è che il fondo resterà aperto fino al 2032, ora però andiamo a vedere chi sono i beneficiari, come si compone l’agevolazione e quali sono le azioni previste dal fondo Cresci al Sud.

Fondo Cresci al Sud: chi sono i beneficiari?

Ma chi può accedere al Fondo Cresci al Sud? Vediamo più nel dettaglio quali sono le caratteristiche che devono possedere le imprese a cui si rivolge il bando:

  • Avere meno di 250 dipendenti;
  • Avere un fatturato che non superi i 50 milioni di euro e una produzione del valore non inferiore ai 10 milioni;
  • Avere la propria sede nelle regioni del Sud e delle Isole: Campania, Sicilia, Puglia, Sardegna, Calabria, Molise, Basilicata e Abruzzo.

A queste va aggiunto che l’azienda deve essere valutata positivamente rispetto al suo potenziale di crescita e al suo posizionamento sul mercato.

Infine, una piccola integrazione: sono escluse dagli investimenti tutte le aziende in crisi o in risanamento, al contrario sono ammesse le imprese di nuova costituzione (se derivanti dalla fusione o scissione di società preesistenti).

Fondo Cresci al Sud: le spese ammissibili

Ma cosa può realizzare un’azienda che accede al fondo Cresci al Sud? Il fondo in realtà va a finanziare progetti di sviluppo e crescita dimensionale finalizzati alla competitività delle PMI del Sud Italia. Non si escludono, pertanto, percorsi di acquisizione e/o aggregazione.

Invitalia, attraverso il Fondo Cresci al Sud intende sostenere tutte le piccole e medie imprese meridionali che vogliano ingrandirsi, acquisire, trasformarsi in un momento di passaggio generazionale. A ben vedere, in effetti, quella che Invitalia offre a tali aziende è una vera e propria partnership volta all’accrescimento della competitività delle imprese stesse.

Fondo Cresci al Sud: agevolazione per le imprese

Il fondo Cresci al Sud prevede che Invitalia acquisisca azioni, quote, obbligazioni e, più in generale, frazioni del capitale di rischio (in quota minoritaria). L’idea è quella di legare le imprese al fondo per spingerle verso una crescita dimensionale che le posizioni meglio sui mercati.

Ciascun investimento non potrà in nessun caso essere superiore al 15% della dotazione del fondo, inoltre ogni investimento avrà una durata di circa cinque anni e dovrebbe avere un valore compreso nell’ampia forbice che va da 1 a 10 milioni di euro.

Cresci al Sud: scadenza del fondo

Essendo stato aperto nel 2020, il fondo Cresci al Sud resterà aperto fino al 2032. Infatti, è stata fissata a ben 12 anni la validità di tale strumento, una tempistica più che sufficiente per consentire a chiunque sia interessato di strutturare la propria proposta progettuale. Tutte le info sul portale Invitalia.

Finanziamenti alle Imprese tutte le Novità sui Bandi del 2024

Finanziamenti alle Imprese tutte le Novità sui Bandi del 2024

Finanziamenti Imprese, la soluzione per sviluppare il business di un azienda oppure avviare una start up.

I finanziamenti alle imprese sono la soluzione per i nuovi imprenditori, gli aspiranti e quelli già in carriera.

Scopri nel dettaglio tutti i tipi di agevolazione e a chi sono riservate.

Finanziamenti imprese: ecco le agevolazioni

Per finanziare il business di un’azienda oppure una start up le soluzioni sono le seguenti:

1. Finanziamenti a fondo perduto per le imprese.
2. Microcredito per i giovani imprenditori.
3. Crowfunding per le start up innovative e le PMI innovative.
4. Finanziamenti Europei  per aziende e start up.
5. Contributi a fondo perduto per nuove iniziative imprenditoriali e business già avviati.

Contributi per le imprese

Trovare i fondi per sviluppare il business di una azienda oppure avviare un’attività è una fase delicata che spesso trova risposta sia nei bandi europeì che nei fondi europei che prevedono incentivi a fondo perduto senza alcun vincolo di rimborso, né interessi.

Trattandosi di soluzioni che hanno una disponibilità di fondi limitata, bisogna dotarsi di pazienza e valutare tutte le alternative.

Finanziamenti imprese i bandi per i giovani

Invitalia periodicamente emette bandi per accedere a contributi a fondo perduto.
Un esempio è l’attuale programma Nuove Imprese a Tasso Zero, che offre ai giovani un incentivo per l’avvio di micro o piccole imprese.

Alcuni dati di riferimento:
• Dotazione finanziaria iniziale: 50 milioni di euro.
• Tipo di finanziamento: a tasso zero con restituzione in 8 anni.
• Spesa massima per progetti di spesa: 1,5 milioni di euro ( fino al 75% delle spese totali).
• Per l’elevato numero di richieste, la valutazione delle domande è sospesa fino a quando non saranno disponibili nuove risorse finanziarie.
Questo bando si rivolge anche alla imprenditoria femminile e all’imprenditoria giovanile

Infatti, se l’azienda è composta in prevalenza da donne, sono previste agevolazioni dedicate.

Credito agevolato per le imprese innovative

Invitalia propone Smart&Start, un bando dedicato alle start up che operano nel settore dell’economia digitale e della tecnologia, clicca qui per la documentazione ufficiale.

Alcuni dettagli di riferimento:
• Dotazione finanziaria iniziale: 200 milioni di euro.
• Tipo di finanziamento: mutuo a tasso zero a copertura del 70% dell’investimento totale (80% se l’impresa è formata da donne o giovani under 35).
• Progetti con spese tra 100mila e 1.5 milioni di euro.

Finanziamenti alle imprese in difficoltà

Ecco alcune alternative salva impresa per gestire le esigenze delle aziende in difficoltà.

1. I prestiti bancari attraverso prodotti ad hoc offerti dagli istituti di credito.
2. I prestiti con anticipo su fatture e il debt factoring che prevedono l’utilizzo dei propri crediti (in base alle fatture emesse) come garanzia sul prestito.
3. Il crowdfunding, una forma di finanziamento alle imprese attraverso piattaforme digitali.

Le aziende presentano il loro progetto e richiedono prestiti alla community, senza l’intermediazione delle banche o delle finanziarie.

Se hai domande o dubbi inserisci la tua richiesta nei commenti.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.