Fondo Rotativo Imprese Turismo 2024: come funziona

Fondo Rotativo Imprese Turismo 2024: come funziona

Il Fondo Rotativo Imprese Turismo 2024 rientra tra i bandi Invitalia e agevola i grandi investimenti nel settore turistico (da 500 mila euro a 10 milioni). Tra gli interventi ammessi: ristrutturazioni, sostenibilità, innovazione e digital, arredi e attrezzature.

Possono beneficiare del Fondo Rotativo Imprese Turismo 2024 le imprese che si occupano di servizi per l’ospitalità: alberghi, complessi termali, agriturismi, stabilimenti balneari, porti turistici, parchi tematici ecc…

Per partecipare al bando bisogna scaricare e compilare la modulistica presente (dal 30 maggio 2024) sul sito internet di Invitalia. Per presentare le domande per il Fondo Rotativo Imprese Turismo 2024, invece, c’è tempo dalle 12:00 del 1° luglio 2024, fino alle 12:00 del 31 luglio 2024.

Insomma, non un’agevolazione qualsiasi, fosse solo per il fatto che il Fondo Rotativo Imprese Turismo 2024 consente di spendere il 50% degli importi per opere murarie, interventi di ristrutturazione, riqualificazione ed efficientamento energetico dei beni immobiliari in cui si svolge l’attività dell’impresa beneficiaria.

Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024: tutte le info

Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024: tutte le info

Il Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024 è uno dei bandi Invitalia più attesi, perché arriva a coprire il 35% delle spese per piani di investimento estremamente onerosi (dai 500 mila euro ai 10 milioni) e perché si rivolge a un settore, quello turistico, che è notoriamente caratterizzato da una notevole vivacità e che ha spesso bisogno di investire e innovarsi per rimanere competitivo.

Ristrutturazioni immobiliari, digitalizzazione, riqualificazione ambientale, efficientamento, sono molti gli interventi che possono beneficiare dei contributi previsti dal Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024. Andiamo ora ad approfondire questa misura, verificando quali siano i beneficiari, quali le scadenze che bisogna rispettare, che spese possono essere finanziate e come funziona l’agevolazione.

Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024: i beneficiari

A chi si rivolge il Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024? I beneficiari dell’agevolazione sono imprese dei comparti ricettivo, turistico, ricreativo e fieristico. Più nel dettaglio, ci riferiamo a strutture come alberghi, agriturismi, complessi termali, stabilimenti balneari e parchi turistici.

Insomma, per dirla con parole povere, il Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024 guarda a tutte le imprese che operano nell’ambito dei servizi di ospitalità, includendo tutti i principali attori della filiera turistica (sempre centrale nell’economia del nostro Paese).

Ovviamente, la mole di investimenti necessaria per richiedere l’agevolazione fa sì che il Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024 si rivolga prevalentemente alle grandi realtà, o comunque solo a quelle che possono pianificare e realizzare investimenti milionari.

Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024: che finanzia

Sono veramente tantissimi gli interventi finanziabili con i contributi erogati dal Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024. Per essere più precisi, parliamo delle seguenti azioni:

  • Acquisto di arredi;
  • Investimenti per la digitalizzazione;
  • Riqualificazione antisismica;
  • Rimozione delle barriere architettoniche;
  • Efficientamento energetico;
  • Realizzazione di piscine termali e acquisto di attrezzature utili per lo svolgimento delle attività termali.

Il Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024 è estremamente interessante perché consente di destinare fino al 50% delle spese per opere murarie. Una percentuale elevatissima, molto più alta di molti finanziamenti agevolati e a fondo perduto.

Per quel che riguarda le altre voci di spesa, il Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024 consente di spendere il 2% del totale per la progettazione, il 5% per lavori sul suolo aziendale e un ulteriore 5% per interventi volti alla digitalizzazione. La restante parte dell’importo può essere speso su altre voci rilevanti, come l’acquisto di attrezzature e impianti.

Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024: il contributo

Occhio! Il Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024 è un finanziamento che guarda a piani di investimento molto corposi. Il contributo, infatti, eroga contributi diretti alla spesa che coprono il 35% delle spese per interventi compresi tra i 500 mila euro e i 10 milioni.

Come detto in precedenza, l’agevolazione riguarda gli investimenti in digital, sostenibilità ambientale e riqualificazione ambientale.

In aggiunta a ciò, non bisogna dimenticare che il Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024 prevede l’erogazione di un finanziamento agevolato a 15 anni da parte di Cassa Depositi e Prestiti.

Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024: domanda e scadenze

Le domande per il Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024 devono essere presentate nel mese di luglio, più precisamente tra le ore 12:00 del 1° luglio 2024 ed entro il 31 luglio 2024 alle ore 12:00.

Per quel che attiene alla modulistica, invece, questa è disponibile già dal 30 maggio 2024 (sempre ore 12:00). Per scaricare i moduli basterà cercarli nella sezione dedicata del sito internet Invitalia (www.invitalia.it).

Sempre sul portale web sarà possibile compilare la domanda per accedere al Fondo Rotativo Imprese Turistiche 2024. La procedura (esclusivamente elettronica) può presentare elementi di complessità, pertanto è consigliabile chiedere l’aiuto di un consulente esperto.

Fondo perduto fiere Piemonte per imprese artigiane

Fondo perduto fiere Piemonte per imprese artigiane

Non sono pochi i contributi a fondo perduto che agevolano la partecipazione a eventi fieristici nazionali e internazionali. È il caso, tra gli altri, del fondo perduto fiere Piemonte, che concede fino a 5 mila euro a fondo perduto per le imprese artigiane piemontesi. Ora capiamo insieme chi può ottenere l’agevolazione, quando inviare la domanda, quanto è possibile ottenere e quali spese possono essere coperte dal contributo.

Fondo perduto fiere Piemonte: chi può accedervi

Facilissimo individuare i beneficiari del fondo perduto fiere Piemonte: possono presentare la domanda per accedere al contributo tutte le imprese artigiane che insistono sul territorio regionale piemontese.

Per essere ammissibile, la richiesta di contributo deve riguardare la partecipazione ad eventi fieristici come espositore diretto e in presenza. Inoltre, chi accede al fondo perduto fiere Piemonte dovrà esporre durante l’evento una comunicazione in cui viene data evidenza del fatto di aver beneficiato dell’agevolazione.

Fondo perduto fiere Piemonte: che spese copre

Il fondo perduto fiere Piemonte copre le spese relative alla partecipazione ad eventi fieristici (di caratura sia nazionale che internazionale) che si terranno in Italia entro il 31 dicembre 2024. Le fiere per le quali si richiede il contributo devono essere inserite nel Calendario fieristico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Scendendo più nel dettaglio, il fondo perduto fiere Piemonte copre le spese relative all’allestimento dell’area espositiva, alla locazione della stessa e al pagamento della quota di iscrizione.

Fondo perduto fiere Piemonte: gli importi

Per il fondo perduto fiere Piemonte sono stati stanziati ben 196 mila euro, una cifra non irrisoria se si pensa che ciascun contributo a fondo perduto può avere un importo compreso tra i 2 mila e i 5 mila euro (sempre da considerarsi al netto di IVA).

Fondo perduto fiere Piemonte: scadenza del bando

Ultimo ma non ultimo, le scadenze: per accedere al fondo perduto fiere Piemonte c’è tempo fino all’esaurimento delle risorse economiche stanziate o, in ogni caso, entro il 4 novembre 2024 alle ore 12:00. Se sei interessato ad agevolazioni come questa, dai un’occhiata anche ad altri finanziamenti a fondo perduto.

Resto al Sud 2.0: le novità del nuovo bando

Resto al Sud 2.0: le novità del nuovo bando

Era nell’aria da tempo, ma oggi appare chiaro che Resto al Sud 2024 sia destinato a subire una trasformazione abbastanza radicale. Quello che indubbiamente è stato uno dei finanziamenti a fondo perduto più sfruttati degli ultimi anni rischia infatti di subire modifiche importanti, in parte anticipate del Decreto Coesione approvato il 30 aprile 2024. Ecco quindi che è in arrivo Resto al Sud 2.0, andiamo a vedere quali dovrebbero essere le principali novità.

Resto al Sud 2.0: le novità

Resto al Sud 2.0 dovrebbe prevedere importanti novità. Stando a quanto riportato dalla bozza contenuta nell’ultimo Decreto Coesione, infatti, il bando dovrebbe cambiare radicalmente soprattutto rispetto ai seguenti punti:

  • L’età dei beneficiari dovrebbe tornare ad essere inferiore ai 35 anni: finisce, quindi, l’era delle agevolazioni per gli over 35 (un motivo in più per affrettarsi se si vuole ottenere il contributo);
  • La percentuale del contributo a fondo perduto dovrebbe salire fino al 75% delle spese ammissibili. Volendo essere più precisi, Resto al Sud 2.0 prevederebbe le seguenti casistiche: 70% di fondo perduto per i programmi di spesa fino a 200 mila euro, 75% per programmi di spesa con importi minori, fino a 120 mila euro;

Resto al Sud 2.0: il voucher di avvio

Altra novità presente nella bozza di Resto al Sud 2.0 è quella relativa al voucher di avvio: un contributo a fondo perduto che il beneficiario potrà spendere per l’acquisto di apparecchiature, beni, strumenti e servizi.

Questo voucher dovrebbe avere importo variabile:

  • 40 mila euro per l’acquisto di apparecchiature normali;
  • 50 mila euro se si sceglie di comprare beni e servizi innovativi o green.

Resto al Sud 2.0: i dubbi

Resto al Sud 2.0 non è stato ancora presentato ufficialmente. La bozza approvata, infatti, potrebbe subire ulteriori modifiche o stravolgimenti. Intanto però restano alcuni dubbi, soprattutto rispetto al restante 30% (o 25%, come dicevamo pochi paragrafi più su) dell’importo del progetto finanziato. Non è del tutto chiaro, infatti, se la restante parte delle spese potrà essere finanziata con un contributo a tasso agevolato (anche tasso zero) o se dovrà essere coperta dal beneficiario con fondi propri.

Bando Sicilia che piace 2024: fondo perduto fino a 20 mila euro

Bando Sicilia che piace 2024: fondo perduto fino a 20 mila euro

Il bando Sicilia che piace 2024 finanzia con contributi a fondo perduto fino a 20 mila euro le azioni di valorizzazione dei prodotti regionali siciliani. Un’agevolazione utilissima per molte realtà associative del territorio, che si innesta nel ventaglio di finanziamenti a fondo perduto messo a disposizione dalla Regione Sicilia. Andiamo ora a vedere chi sono i beneficiari, quando presentare la domanda e cosa è possibile finanziare con i fondi del bando Sicilia che piace 2024.

Bando Sicilia che piace 2024: chi può ottenere i fondi

Il bando Sicilia che piace 2024 non consente a tutti di presentare la domanda per l’ottenimento dei fondi. Possono beneficiare dell’agevolazione, infatti, solo le seguenti categorie:

  • I rappresentanti legali delle Associazioni di Categoria regionali riconosciute a livello nazionale;
  • I rappresentanti legali delle ONLUS iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore o all’elenco permanente dell’Agenzia delle Entrate. In entrambi i casi, però, queste devono avere sede operativa nel territorio regionale siciliano.

Quali sono i settori finanziati dal bando Sicilia che piace 2024?

Sono molti i settori interessati dal bando Sicilia che piace 2024:

  • artigianato;
  • economia del mare;
  • agroalimentare;
  • nautica;
  • moda;
  • oreficeria;
  • ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione);
  • meccatronica;
  • domotica e edilizia green.

Non rientrano nell’agevolazione le iniziative che riguardano la pesca, la produzione agricola primaria e il turismo.

Bando Sicilia che piace 2024: cosa fare con i fondi

Promozione e valorizzazione dei prodotti del territorio regionale, deve essere questo l’obiettivo dei progetti che saranno finanziati con il bando Sicilia che piace 2024. Coloro che risulteranno essere in possesso dei requisiti di ammissibilità, infatti, verranno poi valutati in base alla qualità e alla realizzabilità dei progetti presentati.

Ciascun progetto può prevedere una moltitudine di azioni, purché esse siano coerenti con le finalità del bando Sicilia che piace 2024. Per esempio, con i fondi del contributo, sarà possibile:

  • Realizzare campagne di marketing e comunicazione;
  • Partecipare a fiere ed eventi promozionali;
  • Organizzare eventi volti a valorizzare i prodotti del territorio.

Insomma, per dirla in parole povere, l’agevolazione va a finanziare tutto ciò che possa rappresentare una vetrina per i prodotti siciliani sui mercati extraregionali.

Bando Sicilia che piace 2024: quanto si può ottenere

Il bando Sicilia che piace 2024, come abbiamo avuto modo di dire poche righe più su, eroga contributi a fondo perduto fino a 20 mila euro (a copertura di massimo l’80% del costo del progetto presentato dal beneficiario). La misura è alimentata da uno stanziamento di fondi complessivo pari a 300 mila euro.

Bando Sicilia che piace 2024: date e scadenze

Il bando Sicilia che piace 2024 è attivo nella finestra che va dal 3 maggio 2024 fino al 16 maggio 2024 (ore 24:00). Un’occasione da cogliere al volo, magari facendo ricorso all’aiuto di un esperto di finanza agevolata, che possa aumentare le chance di ottenere il contributo a fondo perduto. L’avviso con tutte le info sul bando Sicilia che piace 2024 sono disponibili su sito internet della Regione Sicilia.

EIC Acceletaror 2024: fondo perduto start-up e PMI

EIC Acceletaror 2024: fondo perduto start-up e PMI

L’EIC Accelerator 2024 è un vasto programma di finanziamento europeo pensato per il lancio di aziende che riescano ad essere competitive sui mercati internazionali. Con finanziamenti a fondo perduto che prevedono importi anche per milioni di euro, l’EIC Accelerator 2024 è senza alcuna ombra di dubbio uno degli strumenti più interessanti per start-up innovative e/o PMI ad alto contenuto tecnologico e competitivo.

In questa breve scheda cercheremo di sintetizzare i punti salienti del programma EIC Accelerator 2024, per comprendere chi sono i beneficiari, come ottenere i fondi, quali sono le scadenze e quanto è possibile ottenere.

EIC Accelerator 2024: cos’è e come funziona

L’EIC Accelerator è un programma per lo sviluppo economico previsto che rientra nella programmazione Horizon Europe 2021-2027. Si tratta di un insieme di finanziamenti a fondo perduto start-up volti a spingere le aziende innovative che hanno il potenziale di scalare i mercati internazionali.

EIC Accelerator 2024: i beneficiari del bando

Meglio precisarlo subito: questo programma non è per tutti. L’EIC Accelerator, infatti, è rivolto a start-up, scale-up e PMI. Niente grandi imprese, quindi, per un sistema di agevolazioni che, come dicevamo, è stato pensato proprio per velocizzare la crescita delle piccole realtà.

Come per tutti i contributi che rientrano nella categoria fondo perduto start-up, alle imprese beneficiarie dovrà essere riconosciuto un elevato potenziale di crescita, EIC Accelerator 2024 premia le realtà che hanno la chance di affermarsi sui mercati internazionali.

EIC Accelerator 2024: i contributi e i finanziamenti

Andiamo adesso a vedere quanto è possibile ottenere grazie all’EIC Accelerator 2024. Il programma prevede diversi tipi di finanziamento, che vanno dai 500 mila e i 15 milioni di euro, distribuiti su diverse sovvenzioni.

Quella che certamente attirerà maggiormente l’attenzione delle imprese italiane, però, è il contributo a fondo perduro che copre il 70% delle spese ammissibili (ovviamente calcolate sul progetto di investimento presentato) con importi dai 500 mila euro ai 2 milioni e mezzo di euro.

Come detto poc’anzi, il programma EIC Accelerator 2024 copre i costi sostenuti dalle imprese in fase di start up (o di rilancio) per un gran numero di spese:

  • Sviluppo tecnologico;
  • Pianificazione economica;
  • Marketing;
  • Deposito brevetti.

EIC Accelerator 2024: modulistica e domanda

La presentazione della domanda per l’EIC Accelerator 2024 si svolge seguendo una procedura ben definita:

  • Presentazione della sintesi progettuale: una breve panoramica su ciò che si intende realizzare con i fondi del finanziamento (5 pagine di testo, un breve video e una presentazione con slide);
  • Presentazione del progetto: se la sintesi è accoglibile, dopo 4 settimane il proponente sarà chiamato a inviare e fornire la documentazione completa per la presentazione del progetto;
  • Colloquio con la commissione giudicatrice.

Insomma, l’EIC Accelerator 2024 ha una procedura abbastanza complessa, certamente più articolata di quella che caratterizza tanti altri contributi a fondo perduto.

EIC Accelerator 2024: le scadenze

La domanda per EIC Accelerator 2024 deve essere presentata entro il 3 ottobre 2024. Vale sempre la pena ricordare che, per partecipare (e magari vincere) bandi come questo, è opportuno chiedere l’aiuto di un consulente che abbia uno specifico know-how in finanza agevolata.

Donne, Innovazione e Impresa: fondo perduto imprenditoria femminile

Donne, Innovazione e Impresa: fondo perduto imprenditoria femminile

Donne, Innovazione e Impresa è il bando della Regione Lazio che punta a rendere più competitiva l’imprenditoria femminile stimolando investimenti in innovazione e settori strategici. Nell’avviso, si fa riferimento all’Agenda 2030 dell’ONU e a come essa stabilisca l’importanza di incentivare l’occupazione e l’imprenditoria femminile.

Donne, Innovazione e Impresa eroga contributi a fondo perduto fino a 145 mila euro per ciascun beneficiario. Leggi questo breve articolo per approfondire tutti gli aspetti importanti di questa agevolazione: come e quando presentare la domanda, i requisiti che bisogna possedere, quali azioni e interventi possono essere finanziati grazie al contributo.

Donne, Innovazione e Impresa: chi può richiedere l’agevolazione

A differenza di altri contributi a fondo perduto, Donne, Innovazione e Impresa non si rivolge a tutte le imprese. I beneficiari del bando, infatti, sono solo le PMI che rientrano nella categoria di “imprese femminili”. Quindi, in parole povere:

  • Ditte individuali la cui titolare è una donna;
  • Società in cui le quote di partecipazione siano possedute per almeno i 2/3 da donne;
  • Imprese in cui almeno i 2/3 del CDA siano composti da donne;
  • Cooperative in cui le donne siano almeno il 60% della compagine sociale;
  • Lavoratrici autonome;
  • Studi associati in cui le lavoratrici autonome siano almeno il 60% della compagine sociale.

Tra i requisiti del bando Donne, Innovazione e Impresa c’è inoltre l’obbligo di possedere una sede operativa nella regione Lazio. A ciascun beneficiario può essere finanziato un solo progetto.

Donne, Innovazione e Impresa: cosa finanzia il bando

Insomma, Donne, Innovazione e Impresa è la misura messa in campo dalla Regione Lazio per incentivare l’innovazione delle imprese femminili. Per ottenere il finanziamento, infatti, ciascuna impresa dovrà presentare un programma di investimento che interessi uno dei 9 settori strategici individuati dal governo regionale:

  • Scienze della vita;
  • Green economy;
  • Aerospazio;
  • Agrifood;
  • Sicurezza;
  • Economia del mare;
  • Automotive e mobilità green;
  • Industrie creative e digitali;

Il contributo a fondo perduto previsto da Donne, Innovazione e Impresa va a coprire le spese del piano di investimento che riguardano;

  • Investimenti materiali;
  • Canoni e licenze per software;
  • Servizi di consulenza.

I progetti di investimento devono poi essere conclusi e rendicontati entro 9 mesi dalla loro approvazione. Per l’ammissione a finanziamento, si provvede a stilare una graduatoria basata sui punteggi assegnati a ciascun’impresa richiedente.

Donne, Innovazione e Impresa: l’agevolazione

Il bando Donne, Innovazione e Impresa permette di accedere a un contributo a fondo perduto fino a 145 mila euro per ciascun beneficiario. L’importo sarà pari a una certa percentuale delle spese ammissibili (da un minimo del 40% a un massimo del 60%).

Donne, Innovazione e Impresa prevede inoltre che i fondi vengano erogati a saldo in un’unica soluzione.

Donne, Innovazione e Impresa: scadenza del bando e invio domande

Infine, per quel che riguarda la presentazione delle domande, è bene ricordare che il bando Donne, Innovazione e Impresa scade il 12 giugno 2024 alle ore 17:00.

Per ottenere maggiori informazioni sull’agevolazione e sulla modulistica da scaricare e compilare, è possibile visitare il sito Lazioinnova. Come per tutti i finanziamenti a fondo perduto, però, anche per partecipare a Donne, Innovazione e Impresa è bene chiedere l’aiuto di un consulente esperto in finanza agevolata.

Bando Transizione Ecologica 2024: fondo perduto CCIAA Mantova

Bando Transizione Ecologica 2024: fondo perduto CCIAA Mantova

Il bando Transizione Ecologica 2024 della CCIAA di Mantova premia con contributi a fondo perduto fino a 5 mila euro le imprese che intendono investire in efficientamento energetico e, più in generale, nel miglioramento dell’impatto ambientale.

L’agevolazione, che si rivolge alle MPMI della provincia di Mantova, può essere richiesta entro inizio maggio 2024 e copre il 50% delle spese sostenute dall’impresa beneficiaria.

Andiamo a vedere quali requisiti bisogna possedere per beneficiare del bonus, quanto è possibile ottenere, quali sono le spese ammissibili a finanziamento e quando inviare la domanda per partecipare al bando Transizione Ecologica 2024.

Bando Transizione Ecologica 2024: chi può ottenerlo

Come per tutti i contributi a fondo perduto, anche nel caso del bando Transizione Ecologica 2024 la prima cosa da considerare sono i requisiti di accesso.

I beneficiari dell’agevolazione, infatti, in questo caso sono molteplici e devono essere tutti soddisfatti:

  • Essere una MPMI (micro, piccola o media impresa) attiva nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Mantova;
  • Avere la propria sede legale e/o unità operativa in provincia di Mantova;
  • Non essere in liquidazione, scioglimento, amministrazione controllata o altre condizioni analoghe;
  • Essere in regola con il pagamento dei contributi e del diritto annuale della CCIAA;
  • Non essere fornitore di beni e servizi a favore della Camera di Commercio di Mantova.

Bando Transizione Ecologica 2024: gli interventi ammissibili

Ogni beneficiario, quindi, potrà ricevere un bonus a fondo perduto per coprire parte delle spese sostenute per l’efficientamento energetico della propria attività.

Più dettagliatamente, il bando Transizione Ecologica 2024 considera spese ammissibili i costi sostenuti per le seguenti attività:

  • Analisi energetica relativa ai consumi dell’azienda;
  • Piano di ottimizzazione energetica e studio di fattibilità;
  • Consulenza per l’ottenimento delle certificazioni energetiche;
  • Consulenza di un di energy manager per un periodo massimo di 12 mesi.

Bando Transizione Ecologica 2024: importo del contributo

Con il bando Transizione Ecologica 2024 ogni impresa beneficiaria può ottenere un contributo a fondo perduto fino a 5 mila euro. Il bonus copre il 50% delle spese sostenute dall’azienda a patto che l’investimento minimo sia stato pari a 2 mila 500 euro (IVA esclusa).

Le risorse stanziate dalla Camera di Commercio di Mantova ammontano complessivamente a 50 mila euro.

Bando Transizione Ecologica 2024: domanda, info e scadenze

Prima di concludere, vediamo qualche info utile:

  • La domanda per partecipare al bando Transizione Ecologica 2024 può essere presentata entro e non oltre il 6 maggio 2024;
  • Tutte le info su questo bando e sulle altre opportunità offerte dalla CCIAA di Mantova si trovano sul portale della Camera di Commercio;
  • Se sei alla ricerca di altri finanziamenti a fondo perduto, contatta un esperto di finanza agevolata per scoprire quali sono le agevolazioni più giuste per te e per la tua impresa.
Bando fiere Emilia Romagna: fondo perduto per l’internazionalizzazione

Bando fiere Emilia Romagna: fondo perduto per l’internazionalizzazione

Non sono pochi i finanziamenti a fondo perduto pensati per l’internazionalizzazione delle MPMI italiane. Il bando fiere Emilia Romagna, promosso dalla Camera di Commercio dell’Emilia, va proprio in questa direzione, finanziando con contributi a fondo perduto fino a 12 mila euro le piccole realtà che intendano aprirsi ai mercati internazionali.

In particolare, il contributo si rivolge a quelle imprese che intendono partecipare a eventi fieristici di caratura internazionale (sia in Italia che all’estero) o che hanno bisogno di investire in formazione.

Leggendo questa breve scheda, troverai tutte le info che devi conoscere sul bando fiere Emilia Romagna: quali requisiti avere per accedere al contributo, quanto è possibile ottenere, quali spese possono essere coperte e quando inviare la domanda.

Bando fiere Emilia Romagna: chi sono i soggetti beneficiari?

Il bando fiere Emilia Romagna è rivolto alle micro, piccole e medie imprese con sede legale e/o sede operativa nell’area territoriale di competenza della Camera di Commercio dell’Emilia. Devono inoltre risultare iscritte al Registro delle Imprese.

Bando fiere Emilia Romagna: quali sono gli interventi ammissibili?

Passiamo ora a vedere quali spese possono essere coperte con i fondi del bando fiere Emilia Romagna. Il contributo copre il 50% delle spese considerate ammissibili in sede di bando, più nel dettaglio:

  • Partecipazione, come espositori, a fiere internazionali nell’anno 2024: spese di progettazione, noleggio e allestimento dello stand, servizi di interpretariato e hostess, trasporto dei materiali, eventuali costi di iscrizione.
  • Formazione: consulenze e percorsi di affiancamento della durata minima di 4 mesi e comunque pari almeno a 25 giornate.

Bando fiere Emilia Romagna: quanto è possibile ottenere?

Finanziato con uno stanziamento di risorse pari a 1 milione di euro, il contributo a fondo perduto previsto dal bando fiere Emilia Romagna prevede la copertura del 50% delle spese sostenute:

  • Per la partecipazione ad eventi fieristici all’estero, fino a un massimo di 6 mila euro;
  • Per la partecipazione ad eventi fieristici in Italia, fino a un massimo di 4 mila euro;
  • Per percorsi di affiancamento e formazione, fino a un massimo di 10 mila euro.

In ogni caso, l’investimento minimo finanziabile dal bando fiere Emilia Romagna deve essere pari a 3 mila euro, mentre il contributo ottenuto non può complessivamente superare i 12 mila euro.

Bando fiere Emilia Romagna: le scadenze da rispettare

Prima di concludere, ricorda sempre che maggiori info sul bando fiere Emilia Romagna sono disponibili sulla pagina web della Camera di Commercio emiliana. Inoltre, tieni a mente che le domande per ottenere l’agevolazione possono essere inviate entro il 9 luglio 2024 alle ore 16:00.

Se il bando fiere Emilia Romagna non fa per te e sei alla ricerca di contributi a fondo perduto per la tua azienda, non esitare a contattare un esperto di finanza agevolata che sappia guidarti tra le tante occasioni disponibili.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.