Credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo Guida alla Richiesta del Bonus 2021

da | 6 Ago 2021 | Approfondimenti | 4 commenti |

Il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo è l’incentivo fiscale per le aziende che vogliono investire nell’innovazione.

È un bonus riconosciuto alle imprese ed un utilizzabile in compensazione attraverso il modello F24 per favorirne la competitività, rinnovare processi e sviluppare prodotti.

Questa guida è quella giusta per te se vuoi sapere come beneficiare dell’agevolazione fiscale dedicata alle imprese che investono nella ricerca e nello sviluppo.

Scopri tutto quello che c’è da sapere sul funzionamento del Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo e sulle modalità di utilizzo.

Credito d’imposta ricerca e sviluppo istruzioni per l’uso

Il bonus ricerca e sviluppo è l’agevolazione che prevede un credito d’imposta per le imprese che investono nel settore ricerca e sviluppo fino al 31 dicembre 2020.

Le informazioni che trovi qui sono quelle che ti servono per accedere e usufruire di tutti i benefici.

I vantaggi

Accedere a questo incentivo per le attività di ricerca e sviluppo dà diritto ad un credito sull’anno d’imposta successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.

Questa misura agevolativa oggi è ancora più vantaggiosa in virtù dell’aumento dell’importo massimo riconosciuto.

Infatti, a seguito dell’approvazione della Legge di Bilancio 2017 (consulta la circolare dell’Agenzia delle Entrate che presenta le novità introdotte su questo bonus), l’aliquota del credito d’imposta è stata fissata al 50% per tutte le spese sostenute ed entro il limite massimo di 20 milioni di euro annui per ciascun beneficiario.

Non solo, il bonus ricerca e sviluppo è cumulabile con le seguenti altre agevolazioni fiscali:

Affidati ad un team di professionisti della finanza agevolata, ti guideremo nel mondo degli incentivi per le imprese.

A chi si rivolge

Il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo spetta a tutte le imprese. Nel dettaglio:

  • soggetti titolari di reddito d’impresa, di qualsiasi ordine giuridico, dimensione aziendale e settore economico;
  • imprese italiane o residenti all’estero con sede operativa sul territorio italiano, impegnate direttamente in attività di Ricerca e Sviluppo o su commissione a terzi;
  • imprese con sede sul territorio nazionale, o residenti all’estero con organizzazione stabile in Italia, che svolgono attività di Ricerca e Sviluppo commissionate da parte di imprese residenti all’estero.

L’agevolazione fiscale non è applicabile né ai lavoratori autonomi, né alle imprese che fanno ricerca conto terzi commissionata da imprese residenti o enti non commerciali (per attività istituzionale).

Condizioni di fruizione

A ogni beneficiario sarà riconosciuto un importo massimo di 20 milioni di euro, a condizione che le spese sostenute per le attività di ricerca e sviluppo, nel periodo d’imposta in cui si richiede l’agevolazione, siano di almeno 30.000 euro.

Le imprese potranno beneficiare del credito d’imposta fino al 31 dicembre 2020 e nel caso di soggetti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare, potranno beneficiare del bonus R&S per gli investimenti fino al periodo d’imposta 2020-2021.

Verifica se ci sono le condizioni per accedere al credito d’imposta. Chiedi aiuto al nostro esperto!

Investimenti in Ricerca e Sviluppo e costi ammissibili

Quali sono le categorie di attività Ricerca e Sviluppo per le quali spetta il credito d’imposta?

Lavori sperimentali o teorici svolti

Si tratta di interventi volti ad acquisire nuove conoscenze, senza che siano previste applicazioni o usi commerciali diretti.

Ricerca pianificata o indagini critiche

Questa è una tipologia di attività mirata ad acquisire nuove conoscenze per progettare, realizzare o migliorare prodotti, processi o servizi.

Acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati.

Sono compresi gli studi di fattibilità, la realizzazione di prototipi e progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali.

Produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi

Questa casistica non contempla attività destinate ad applicazioni industriali o per finalità commerciali.

Non sono ammesse…

Le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, o altri servizi e operazioni in corso, anche se realizzate per il miglioramento degli stessi.

Costi

Le spese ammissibili per il bonus R&S comprendono i costi relativi al personale impegnato nelle attività di ricerca e sviluppo, per esempio quelle di supporto alla ricerca stessa.

Non solo, rientrano nel bonus le spese relative a contratti con università, enti di ricerca e simili, con altre imprese, le quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio e le competenze tecniche e privative industriali, anche acquisite da fonti esterne (es. invenzione industriale o biotecnologica).

Come accedere al bonus Ricerca e Sviluppo per le imprese

Ottenere il credito d’imposta non prevede la presentazione di alcuna richiesta. Infatti, ti basterà compilare l’apposito quadro RU del Modello Unico per la dichiarazione dei redditi.

L’unico obbligo previsto è quello di produrre la documentazione contabile certificata che attesta le spese sostenute.

Il credito ottenuto andrà in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento dei costi e non concorre alla formazione del reddito imponibile (IRPEF/IRES/IRAP). Tale bonus è cumulabile con altre misure agevolative (se le stesse non specificano il contrario) a condizione che l’importo risultante dal cumulo non sia superiore ai costi sostenuti.

Come viene calcolato

Il Ministero dello Sviluppo Economico, nel documento di sintesi sul provvedimento, fornisce cinque criteri per il calcolo del beneficio fiscale. Criterio della “spesa incrementale complessiva; il periodo di osservazione per il calcolo della media aritmetica; il criterio dell’omogeneità nel confronto per stabilire l’incremento; il calcolo della media dalla data di costituzione per le imprese nate dopo il 2012; la media triennale da calcolare per ogni tipologia di costi.

Documenti e certificazioni

Per ottenere il credito d’imposta, dovrai allegare al bilancio la documentazione che attesta i costi, certificati dal revisore legale. Non sarà necessario sono nel caso in cui il bilancio sia certificato.

Ecco un elenco di alcuni documenti richiesti dal Mise che dovrai avere a disposizione:

  • progetto di ricerca completo della descrizione relativa alle attività svolte dalla tua impresa;
  • documentazione relativa alla gestione del personale;
  • dichiarazione del legale rappresentante sull’utilizzo degli strumenti e delle attrezzature di laboratorio (misura e periodo d’impiego);
  • contratti di ricerca;
  • elenco degli investimenti realizzati nei periodi di imposta precedenti;
  • documentazione che attesti gli investimenti suddetti.

Con il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo è più facile investire nell’innovazione

Le agevolazioni per le imprese sono vere opportunità e saper cogliere quelle giuste richiede tempo e competenze nel settore. Lasciati guidare dalla nostra esperienza, vogliamo aiutarti a far crescere il tuo business.

Sottoponi il tuo progetto ai nostri esperti!

4 Commenti

  1. paolo tacchini

    Salve Dott. Vuotto

    la nostra azienda ha gia usufruito nel passato del credito d’imposta per ricerca e sviluppo. La società che ci segue inserisce per il calcolo del credito l’attività di ricerca fatta da consulenti e dipendenti ma non ci fa inserire il costo dei campioni che vengono comprati dall’ufficio R&D per studiare tutte le tecniche presenti sul mercato e migliorare la loro funzionabilità e le loro prestazioni.
    Ringraziandola anticipatamente della cortese collaborazione le porgo distinti saluti

    Rispondi
  2. Pietro Cannavale

    SE UN’AZIENDA E’ GIA’ ATTIVA DA PRIMA DEL 2010 MA NON HA MAI EFFETTUATO INVESTIMENTI IN R&S,, VOLENDO INVESTIRE IN R&S PER LA PRIMA VOLTA NEL CORSO DELL’ANNO 2018,
    SI CHIEDE: PER IL CALCOLO DEL VALORE INCREMENTALE SI DOVRA’ PRENDERE IN CONSIDERAZIONE IL TRIENNIO 2014-2017? E DI CONSEGUENZA NEL 2019 SI DOVRA’ PRENDERE IN CONSIDERAZIONE IL TRIENNIO 2015-2018 E COSI VIA?
    SE LA STESSA AZIENDA EFFETTUA NEL 2018, PER LA PRIMA VOLTA UN INVESTIMENTO IN R&S ACQUISTANDO ATTREZZATURE DI LABORATORIO AMMORTIZZABILI, POSTO CHE NEL CORSO DEL 2018 AVRA’ DIRITTO AL 50% DELLA QUOTA DI AMMORTAMENTO, SI CHIEDE: NEL CORSO DEL 2019, SE NON EFFETTUA ALTRI INVESTIMENTI, AVRA’ DIRITTO AL RECUPERO DEL 50% DELLA QUOTA DI AMMORTAMENTO RIFERITA ALL’ANNO 2019 E COSI VIA? DOVRA’ ESSERE CONSIDERATO SEMPRE IL VALORE INCREMENTALE RIFERITO AL TRIENNIO PRECEDENTE (2015-2018) OPPURE NO?
    GLI IMPORTI RECUPERABILI SONO AL NETTO DELL’IVA?
    LA SPESA MINIMA DI € 30000,00 DOVRA’ ESSERE AL NETTO DELL’IVA?

    Rispondi
  3. Marco Vuotto

    Certo che può richiederlo Luisa mi scriva all’indirizzo [email protected] le invio una check list per uno screening gratuito.

    Rispondi
  4. Luisa Belloni

    SE UN’AZIENDA NON HA SOSTENUTO SPESE PER RICERCA E SVILUPPO NEL TRIENNIO 2012-2014, MA HA INIZIATO SOLO NEL 2017, PUO’ COMUNQUE RICHIEDERE IL BONUS?
    PRECISO CHE NON E’ UNA START-UP

    Rispondi

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