Chi finanzia Resto al Sud

Il bando “Resto al Sud” è stato lanciato dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2014. L’obiettivo principale di questo bando è di incentivare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese nel Sud Italia, con l’obiettivo di contrastare la fuga di talenti verso il Nord. Tuttavia, molti potenziali beneficiari si chiedono chi finanzia il bando “Io resto al Sud”. In questo articolo, esploreremo le diverse fonti di finanziamento di questo bando e forniremo informazioni dettagliate su come richiedere i finanziamenti disponibili.

Scopri come ricevere i contributi a fondo perduto del bando Resto al Sud

Fonti di finanziamento del bando “Resto al Sud” Il bando “Io resto al Sud” prevede diverse fonti di finanziamento, tra cui fondi regionali, europei e nazionali. Ecco una panoramica di ciascuna di queste fonti di finanziamento:

  1. Fondi regionali Ogni regione italiana ha un proprio fondo per il finanziamento del bando “Io resto al Sud”. Questi fondi vengono alimentati da risorse regionali e sono gestiti dalle rispettive agenzie regionali per lo sviluppo. I finanziamenti possono essere utilizzati per coprire una serie di spese, tra cui l’acquisto di attrezzature, la formazione del personale e il pagamento degli affitti.
  2. Fondi europei Il bando “Resto al Sud” prevede anche l’utilizzo di fondi europei. In particolare, i finanziamenti provengono dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal Fondo Sociale Europeo (FSE). Questi fondi sono destinati a finanziare la creazione di nuove imprese e la crescita di quelle esistenti, con particolare attenzione alle attività a elevato contenuto tecnologico.
  3. Fondi nazionali Il Governo italiano ha stanziato fondi nazionali per il finanziamento del bando “Resto al Sud”. Questi fondi sono gestiti dal Ministero dello Sviluppo Economico e sono destinati a sostenere la nascita di nuove imprese e il rafforzamento di quelle esistenti. I finanziamenti possono essere utilizzati per coprire una vasta gamma di spese, tra cui la ricerca e lo sviluppo, l’acquisto di macchinari e attrezzature, la formazione del personale e il marketing.

Come richiedere i finanziamenti del bando “Io resto al Sud” Per richiedere i finanziamenti del bando “Io resto al Sud”, è necessario seguire una serie di passaggi. Ecco una guida dettagliata su come procedere:

  1. Verifica dei requisiti Prima di procedere con la richiesta di finanziamenti, è importante verificare i requisiti per accedere al bando “Io resto al Sud”. Tra i requisiti, ci sono l’età del richiedente, il domicilio in una delle regioni del Sud Italia, la presenza di un progetto imprenditoriale e la disponibilità di un team di lavoro.
  2. Presentazione della domanda Una volta verificati i requisiti, è possibile presentare la domanda di finanziamentoLa domanda può essere presentata online attraverso il portale “Impresa 4.0” o tramite le agenzie regionali per lo sviluppo. La domanda deve contenere informazioni dettagliate sul progetto imprenditoriale, sui costi previsti e sulle fonti di finanziamento richieste.
  1. Valutazione della domanda La domanda di finanziamento viene valutata da una commissione apposita, composta da esperti del settore. La commissione verifica la fattibilità del progetto imprenditoriale, la sostenibilità finanziaria e la coerenza con gli obiettivi del bando “Io resto al Sud”. In caso di esito positivo, il richiedente viene invitato a presentare la documentazione necessaria per la stipula del contratto di finanziamento.
  2. Stipula del contratto di finanziamento Una volta approvata la domanda di finanziamento, il richiedente viene invitato a firmare il contratto di finanziamento. Il contratto contiene tutte le informazioni relative al finanziamento concesso, alle condizioni di restituzione e alle modalità di rendicontazione.
  3. Erogazione del finanziamento Una volta firmato il contratto, il finanziamento viene erogato al beneficiario. La somma erogata dipende dalle necessità del progetto imprenditoriale e dalle fonti di finanziamento richieste. Il beneficiario è tenuto a rispettare le scadenze di restituzione e a rendicontare l’utilizzo dei fondi erogati.

FAQs

  1. Quali sono i requisiti per accedere al bando “Resto al Sud”?
    I requisiti per accedere al bando “Io resto al Sud” sono l’età del richiedente, il domicilio in una delle regioni del Sud Italia, la presenza di un progetto imprenditoriale e la disponibilità di un team di lavoro.
  2. Quali sono le fonti di finanziamento del bando “Resto al Sud”?
    Le fonti di finanziamento del bando “Io resto al Sud” sono fondi regionali, europei e nazionali.
  3. Come posso presentare la domanda di finanziamento per il bando “Resto al Sud”?
    La domanda di finanziamento per il bando “Io resto al Sud” può essere presentata online attraverso il portale “Impresa 4.0” o tramite le agenzie regionali per lo sviluppo.
  4. Come viene valutata la domanda di finanziamento per il bando “Resto al Sud”?
    La domanda di finanziamento per il bando “Io resto al Sud” viene valutata da una commissione apposita, composta da esperti del settore. La commissione verifica la fattibilità del progetto imprenditoriale, la sostenibilità finanziaria e la coerenza con gli obiettivi del bando.
  5. Quali sono le modalità di rendicontazione del finanziamento concesso dal bando “Resto al Sud”?
    Il beneficiario del finanziamento concesso dal bando “Io resto al Sud” è tenuto a rendicontare l’utilizzo dei fondi erogati, rispettando le scadenze previste dal contratto di finanziamento.

Che garanzie servono per Resto al Sud

Il bando Resto al Sud prevede la concessione di finanziamenti agevolati a fondo perduto destinati a imprese e professionisti che intendono avviare o sviluppare una propria attività nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia. Per partecipare al bando e beneficiare dei finanziamenti è necessario rispettare i requisiti e le condizioni specificati nel bando, tra cui la presentazione di un progetto imprenditoriale dettagliato e l’assenza di condizioni che ne precludono l’ammissibilità. Inoltre, la partecipazione al bando comporta l’accettazione delle condizioni e delle modalità di rendicontazione previste dallo stesso.

Scopri come ricevere i contributi a fondo perduto del bando Resto al Sud

Per partecipare al bando Resto al Sud è necessario essere maggiorenni, essere in possesso della cittadinanza italiana o di un paese dell’Unione Europea, e avere il domicilio fiscale in una delle regioni del Mezzogiorno d’Italia. I finanziamenti previsti dal bando sono a fondo perduto e vengono erogati in due tranche, la prima all’avvio dell’attività e la seconda dopo un anno dalla data di inizio dell’attività. È importante sottolineare che la concessione dei finanziamenti è subordinata alla disponibilità dei fondi, che sono limitati e assegnati in base all’ordine di presentazione delle domande. Per questo motivo è consigliabile presentare la domanda il prima possibile, al fine di aumentare le possibilità di ottenere il finanziamento.

È importante sapere che i finanziamenti previsti dal bando Resto al Sud sono finalizzati al sostegno delle attività imprenditoriali che abbiano una ricaduta economica positiva sul territorio del Mezzogiorno d’Italia. Per questo motivo, il progetto imprenditoriale presentato deve dimostrare di avere un impatto significativo sull’economia e l’occupazione locale, oltre a rispettare i requisiti di sostenibilità ambientale e sociale.

Per quanto riguarda le garanzie richieste, il bando prevede la necessità di presentare una garanzia fideiussoria a favore del Fondo di Garanzia per le PMI. Tale garanzia può essere prestata da banche, assicurazioni e altri intermediari finanziari, ed ha lo scopo di garantire la restituzione del finanziamento in caso di inadempienza dell’impresa beneficiaria. La garanzia fideiussoria richiesta varia a seconda della tipologia di attività imprenditoriale e del finanziamento richiesto.

n sintesi, le garanzie richieste per il bando Resto al Sud riguardano principalmente la presentazione di un progetto imprenditoriale solido e sostenibile, e la prestazione di una garanzia fideiussoria a favore del Fondo di Garanzia per le PMI. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare il bando per verificare i requisiti specifici e le garanzie richieste per la tipologia di attività imprenditoriale prescelta.

È importante sottolineare che il bando Resto al Sud prevede anche l’obbligo per l’impresa beneficiaria di mantenere l’attività nel territorio del Mezzogiorno per un periodo minimo di cinque anni, a partire dalla data di erogazione del finanziamento. In caso di mancato rispetto di tale obbligo, l’impresa è tenuta a restituire l’intero importo del finanziamento ricevuto, oltre agli interessi e alle spese accessorie.

Infine, è importante ricordare che il bando Resto al Sud prevede una procedura di valutazione e selezione delle domande presentate, che avviene attraverso l’analisi dei progetti imprenditoriali e l’attribuzione di un punteggio in base a criteri specifici. I progetti migliori vengono finanziati in base all’ordine di presentazione delle domande, fino all’esaurimento dei fondi disponibili. Per questo motivo è importante presentare una domanda di finanziamento accurata e dettagliata, che dimostri la fattibilità e la sostenibilità dell’attività imprenditoriale proposta, rispettando i requisiti e le condizioni previsti dal bando.

Che cos’è il progetto Resto al Sud

Il progetto Resto al Sud è una iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico, avviata nel 2016, che mira a promuovere e sostenere lo sviluppo e la competitività delle imprese nel Mezzogiorno. Il progetto fornisce sostegno finanziario alle imprese che operano nelle regioni del Sud Italia, con l’obiettivo di migliorare la loro capacità di crescita, innovazione e competitività.

Scopri come ricevere i contributi a fondo perduto del bando Resto al Sud

Il sostegno finanziario è rivolto alle micro, piccole e medie imprese che operano nei settori dell’industria, del commercio e dei servizi, e può assumere diverse forme, come contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati o garanzie a favore delle imprese. Il finanziamento è finalizzato a sostenere investimenti finalizzati alla creazione o consolidamento dell’impresa e alla realizzazione di progetti di innovazione tecnologica.

Il progetto Io Resto al Sud si pone l’obiettivo di contrastare la disoccupazione e lo spopolamento del Sud Italia, promuovendo l’innovazione e lo sviluppo economico delle regioni meridionali. Il progetto prevede anche l’attuazione di misure volte a migliorare l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale delle imprese del Sud.

Il progetto Resto al Sud è rivolto a tutte le micro, piccole e medie imprese che operano nel territorio delle regioni meridionali, con sede legale e operativa in Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Per accedere ai finanziamenti, le imprese devono presentare un progetto di investimento che sia coerente con gli obiettivi del progetto Resto al Sud.

Il progetto Resto al Sud è gestito dal Dipartimento per lo sviluppo economico del Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con le regioni del Sud Italia e con altri partner istituzionali e finanziari.

FAQs:

  1. Quali sono i settori ammessi al finanziamento del progetto Resto al Sud?
    Il progetto Resto al Sud sostiene le imprese nei settori dell’industria, del commercio e dei servizi.
  2. Quali sono le forme di finanziamento offerte dal progetto Resto al Sud?
    Il finanziamento può assumere diverse forme, come contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati o garanzie a favore delle imprese.
  3. Come posso accedere ai finanziamenti del progetto Resto al Sud?
    Per accedere ai finanziamenti, le imprese devono presentare un progetto di investimento che sia coerente con gli obiettivi del progetto Resto al Sud.
  4. Quali regioni italiane sono ammesse al progetto Resto al Sud?
    Il progetto Resto al Sud è rivolto alle imprese che operano nelle regioni del Sud Italia, con sede legale e operativa in Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna.
  5. Come viene gestito il progetto Resto al Sud?
    Il progetto Resto al Sud è gestito dal Dipartimento per lo sviluppo economico del Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con le regioni del Sud Italia e con altri partner istituzionali e finanziari.

Che attivita posso aprire con Resto al Sud

Con il finanziamento Resto al Sud, puoi aprire molte attività imprenditoriali nel Mezzogiorno d’Italia. Alcune opzioni potrebbero includere:

  1. Attività turistiche, come bed and breakfast, agriturismi, ristoranti, bar e negozi di souvenir.
  2. Produzione e vendita di prodotti alimentari locali, come vino, olio d’oliva, formaggi e salumi.
  3. Servizi di assistenza sanitaria, come cliniche odontoiatriche, fisioterapiste o case di cura per anziani.
  4. Attività di servizi alle imprese, come consulenze, formazione professionale, marketing e pubbliche relazioni.
  5. Attività nel settore della tecnologia e dell’innovazione, come sviluppo di software, applicazioni mobili, startup tecnologiche e servizi di web design.

Tuttavia, ci sono molte altre opzioni a seconda delle tue passioni, competenze e del mercato locale. È importante fare una ricerca di mercato accurata e pianificare attentamente il tuo business plan per massimizzare le possibilità di successo.

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Puoi considerare l’avvio di attività di artigianato locale, come produzione di ceramica, tessitura, lavorazione del legno, o altri mestieri tradizionali della tua zona. Queste attività possono avere un forte legame con la cultura e la tradizione del territorio, il che potrebbe essere un punto di forza per attirare clienti e turisti.

Un’altra opzione è quella di avviare attività nel settore dell’energia rinnovabile, come produzione di pannelli solari o turbine eoliche, poiché le regioni meridionali dell’Italia hanno un grande potenziale per queste fonti di energia. Ci sono anche opportunità nel settore agricolo, come la produzione di prodotti biologici, il commercio di prodotti agricoli, l’apicoltura e la coltivazione di piante aromatiche e medicinali.

In ogni caso, è importante considerare le esigenze del mercato locale, la concorrenza, il potenziale di guadagno e la sostenibilità a lungo termine del tuo business. Inoltre, il finanziamento Resto al Sud prevede anche il supporto di un tutor e di un coach aziendale, che possono aiutarti a sviluppare il tuo piano di business e a identificare le migliori strategie per far crescere la tua attività.

Un’altra opzione potrebbe essere quella di aprire un’attività di produzione o vendita di prodotti artigianali, come ceramiche, tessuti, gioielli o prodotti in pelle. Questi prodotti possono avere un forte legame con la tradizione e la cultura locale, e possono attrarre turisti e appassionati di artigianato da tutto il mondo.

Altre attività da considerare potrebbero includere servizi di assistenza domiciliare per anziani, servizi di pulizia professionale, sviluppo di applicazioni mobili, servizi di consulenza finanziaria, e-commerce, e così via. Tuttavia, è importante fare attenzione a non scegliere un’attività già fortemente saturata nel mercato locale, e invece identificare un’opportunità unica e differenziata che possa distinguerti dai concorrenti.

In ogni caso, avviare un’attività richiede un sacco di lavoro, impegno e dedizione, ma può essere anche estremamente gratificante. Il finanziamento Resto al Sud può rappresentare un’opportunità preziosa per coloro che vogliono intraprendere l’avventura imprenditoriale nel Mezzogiorno d’Italia, aiutando a finanziare l’apertura del proprio business e fornendo supporto per la sua crescita e sviluppo.

Un’altra opzione potrebbe essere quella di avviare attività nel settore dell’edilizia e della ristrutturazione. Le regioni meridionali dell’Italia presentano ancora numerose opportunità di ristrutturazione e riqualificazione di immobili, tra cui case antiche, edifici storici, e ville di campagna, che possono essere convertiti in strutture turistiche come hotel, B&B o case vacanza.

Questa attività può richiedere un investimento iniziale relativamente alto, ma può essere molto redditizia a lungo termine. Inoltre, il finanziamento Resto al Sud potrebbe rappresentare una risorsa preziosa per supportare la ristrutturazione di un immobile e l’apertura di una nuova attività.

Ci sono molte attività imprenditoriali che possono essere avviate con il finanziamento Resto al Sud, ma la scelta dipenderà dalle proprie competenze, passioni e dal mercato locale. L’importante è fare una ricerca di mercato approfondita, pianificare attentamente il proprio business plan e prendere il tempo di sviluppare una strategia solida e sostenibile per la propria attività.

E’ importante ricordare che il finanziamento Resto al Sud è destinato a sostenere progetti imprenditoriali innovativi e sostenibili, che possono avere un impatto positivo sul territorio e sulla comunità locale. Pertanto, è importante presentare un progetto ben strutturato, che dimostri la fattibilità dell’attività, la sua sostenibilità economica, ambientale e sociale, e il valore aggiunto che può apportare alla comunità locale.

In ogni caso, avviare un’attività imprenditoriale richiede una forte motivazione, una buona dose di creatività e flessibilità, e una forte determinazione a superare le sfide e le difficoltà che si possono incontrare lungo il percorso. Tuttavia, se si ha una buona idea imprenditoriale, il finanziamento Resto al Sud può rappresentare un’opportunità preziosa per realizzare il proprio sogno imprenditoriale e contribuire alla crescita economica e sociale del Mezzogiorno d’Italia.

E’ importante sottolineare che il finanziamento Resto al Sud è un’opportunità aperta a tutti, indipendentemente dall’età, dal genere o dallo status sociale. Inoltre, il finanziamento è accompagnato da un programma di supporto e tutoraggio, che offre ai beneficiari l’accesso a formazione, consulenza e servizi di orientamento, utili per lo sviluppo del proprio progetto.

L’obiettivo del bando Resto al Sud è quello di contribuire alla riduzione delle disuguaglianze territoriali, promuovendo lo sviluppo sostenibile e la crescita economica del Mezzogiorno d’Italia. In questo contesto, il ruolo dell’imprenditoria locale è fondamentale, poiché può favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale del territorio, e la stimolazione dell’innovazione e della competitività economica.

Il finanziamento Resto al Sud rappresenta un’opportunità preziosa per coloro che vogliono avviare un’attività imprenditoriale nel Mezzogiorno d’Italia. Se si ha un’idea imprenditoriale innovativa e sostenibile, e si è disposti a impegnarsi per realizzarla, il finanziamento Resto al Sud può rappresentare una risorsa importante per il successo della propria attività.

Tuttavia, è importante sottolineare che il finanziamento Resto al Sud rappresenta solo una parte del percorso imprenditoriale. Per avere successo, è necessario pianificare attentamente il proprio business plan, identificare le fonti di finanziamento aggiuntive, costruire una rete di contatti e collaborazioni, e, soprattutto, essere disposti ad adattarsi alle sfide e alle opportunità che si presentano lungo il percorso.

E’ importante fare attenzione a scegliere un’attività che sia in linea con le proprie passioni, competenze e obiettivi di vita. L’imprenditoria può essere una scelta stimolante e gratificante, ma richiede anche un impegno costante e a lungo termine, che può avere un impatto sulla propria vita personale e professionale.

Se si è pronti a prendere in mano le redini della propria vita e si ha un’idea imprenditoriale innovativa e sostenibile, il finanziamento Resto al Sud può rappresentare un’opportunità preziosa per realizzare il proprio sogno imprenditoriale e contribuire allo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno d’Italia.

Infine, è importante sottolineare che il finanziamento Resto al Sud non è l’unica opportunità disponibile per coloro che vogliono avviare un’attività imprenditoriale nel Mezzogiorno d’Italia. Esistono molte altre fonti di finanziamento e programmi di supporto, a livello nazionale ed europeo, che possono aiutare gli imprenditori a realizzare i propri progetti.

Tuttavia, il finanziamento Resto al Sud rappresenta sicuramente una risorsa preziosa, poiché è specificamente dedicato alle regioni meridionali dell’Italia e offre un programma di supporto e tutoraggio completo, che può essere molto utile per chi si avvicina per la prima volta al mondo dell’imprenditoria.

In conclusione, se si ha una buona idea imprenditoriale, la determinazione e la passione per realizzarla, il finanziamento Resto al Sud può rappresentare una grande opportunità per avviare un’attività imprenditoriale sostenibile e innovativa nel Mezzogiorno d’Italia. Tuttavia, è importante pianificare attentamente il proprio business plan, identificare le fonti di finanziamento aggiuntive e creare una rete di collaborazioni e contatti utili per lo sviluppo del proprio progetto.

Quanto costa la pratica Io Resto al Sud

La pratica “Io resto al Sud” è un’iniziativa promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico che mira a incentivare i giovani imprenditori a rimanere e sviluppare la propria attività nelle regioni del Mezzogiorno.

Cos’è la pratica “Io resto al Sud”?

La pratica “Io resto al Sud” è un programma di agevolazioni fiscali, contributi a fondo perduto finanziamenti a tasso zero per i giovani imprenditori che decidono di avviare o sviluppare la propria attività nelle regioni del Mezzogiorno. Il programma è rivolto ai giovani imprenditori con età compresa tra i 18 e i 55 anni che vogliono investire nelle regioni del Mezzogiorno, ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Scopri come ricevere i contributi a fondo perduto del bando Resto al Sud

Quali sono i requisiti per accedere alla pratica “Io resto al Sud”?

Per accedere alla pratica “Io resto al Sud”, i giovani imprenditori devono soddisfare alcuni requisiti specifici, tra cui:

  • Avere un’età compresa tra i 18 e i 55 anni
  • Avviare o sviluppare un’attività imprenditoriale nelle regioni del Mezzogiorno
  • Essere in possesso di un’idea imprenditoriale innovativa e sostenibile
  • Non essere stati beneficritti come falliti o soggetti in stato di liquidazione
  • Non essere imprenditori o soci di altre imprese attive nello stesso settore

Quali sono i vantaggi della pratica “Io resto al Sud”?

La pratica “Io resto al Sud” offre ai giovani imprenditori una serie di vantaggi e agevolazioni, tra cui:

  • Finanziamenti a tasso zero per avviare o sviluppare la propria attività
  • Agevolazioni fiscali per i primi 5 anni di attività
  • Accesso a una rete di mentori e professionisti per supportare lo sviluppo dell’attività
  • Possibilità di partecipare a programmi di formazione e specializzazione

Come presentare la domanda per la pratica “Io resto al Sud”?

Per presentare la domanda per la pratica “Io resto al Sud”, i giovani imprenditori devono seguire alcuni semplici passaggi:

  • Verificare di soddisfare i requisiti specifici previsti dal programma
  • Compilare il modulo di richiesta disponibile sul sito del Ministero dello Sviluppo
  • Allegare la documentazione richiesta, tra cui un business plan dettagliato e una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà
  • Inviarla tramite posta elettronica certificata (PEC) al Ministero dello Sviluppo Economico (Invitalia)
  • Conclusione

    La pratica “Io resto al Sud” rappresenta un’occasione unica per i giovani imprenditori che vogliono investire nelle regioni del Mezzogiorno. Grazie a finanziamenti a tasso zero e agevolazioni fiscali, i giovani imprenditori possono avviare o sviluppare la propria attività in modo più semplice e sostenibile. Inoltre, la possibilità di accedere a una rete di mentori e professionisti e di partecipare a programmi di formazione e specializzazione rappresenta un valore aggiunto per lo sviluppo della propria attività.

    Se vuoi saperne di più su come accedere alla pratica “Io resto al Sud” e sui vantaggi a disposizione dei giovani imprenditori, non esitare a contattare il Ministero dello Sviluppo Economico (Invitalia) o a consultare il sito ufficiale del programma.

Bando Mise Sostegno alla Transizione Industriale ed Efficienza Energetica

Bando Mise Sostegno alla Transizione Industriale ed Efficienza Energetica

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 297 del 21 dicembre 2022 il decreto definisce i criteri, le modalità e le condizioni per l’accesso al Fondo per il sostegno alla transizione industriale p che mira a favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici con finanziamenti a fondo perduto.

L’Italia sta affrontando una delle sfide più importanti della sua storia: arginare i cambiamenti climatici. Per far fronte a questa sfida, l’Unione Europea ha stabilito politiche ambiziose per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere uno sviluppo sostenibile.

Il decreto recentemente pubblicato mira a favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale a queste politiche europee, definendo i criteri, le modalità e le condizioni per l’accesso al Fondo per il sostegno alla transizione industriale.

Chi può partecipare al bando Mise Sostegno alla Transizione Industriale ed Efficienza Energetica

Il Fondo è accessibile per le imprese di qualsiasi dimensione che operano in tutto il territorio nazionale e che soddisfano i seguenti criteri:

  1. Regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese. Le imprese estere devono dimostrare la loro personalità giuridica e avere almeno una sede sul territorio italiano.
  2. Operare principalmente nei settori estrattivo e manifatturiero.
  3. Nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria e non sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie.
  4. Non in difficoltà al 31 dicembre 2019.
  5. Non hanno ricevuto e non hanno rimborsato o depositato aiuti illegali o incompatibili secondo la Commissione europea.
  6. Hanno restituito somme dovute a seguito di revoca di agevolazioni dal Ministero.
  7. In regola con le leggi vigenti in materia di obblighi contributivi.

Per le imprese che soddisfano questi criteri, il decreto definisce i criteri, le modalità e le condizioni per l’accesso al Fondo, al fine di favorire l’adeguamento del sistema produttivo nazionale alle politiche europee in materia di lotta ai cambiamenti climatici.

Quali spese finanzia il bando Mise Sostegno alla Transizione Industriale ed Efficienza Energetica

I programmi di investimento devono perseguire una o più delle finalità descritte nel bando che riguardano la maggiore efficienza energetica, l’uso efficiente delle risorse e il cambiamento del processo produttivo. I programmi devono essere supportati da uno studio o documento realizzato da soggetti qualificati che descriva lo stato dell’arte dell’unità produttiva, gli interventi da porre in essere e i risultati attesi.

I programmi di investimento sono ammissibili:

  • se prevedono il raggiungimento di una maggiore efficienza energetica, attraverso l’introduzione di sistemi di monitoraggio dei consumi energetici, l’installazione o sostituzione di impianti ad alta efficienza, l’utilizzo di energia termica o elettrica recuperata dai cicli produttivi o l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo.
  • se realizzati da imprese di grandi dimensioni nelle sole “zone a” individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale o da PMI nelle restanti aree del territorio nazionale.

I programmi di investimento possono essere integrati da progetti per la formazione del personale, per un ammontare non superiore al 10% del programma di investimento e devono avere spese complessive ammissibili di importo compreso tra 3 milioni e 20 milioni di euro, essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso al Fondo e realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo a fondo perduto.

Le spese ammissibili includono l’acquisto e l’installazione di impianti, la formazione del personale
Le spese non ammissibili includono i costi generali di funzionamento, le spese per la realizzazione di opere immobiliari e le spese per la produzione di beni destinati alla vendita.

Importo finanziato dal bando Mise Sostegno alla Transizione Industriale ed Efficienza Energetica

Il Fondo è destinato all’attuazione di interventi per un importo di 150 milioni di euro a partire dal 2023 e sarà finanziato dallo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico.

  • Il 50% delle risorse annualmente destinate al Fondo sarà riservato alle imprese che consumano molte energie.
  • Le agevolazioni saranno concesse sotto forma di contributo a fondo perduto.

Scadenza del bando Mise Sostegno alla Transizione Industriale ed Efficienza Energetica

Il testo menziona menziona la procedura per richiedere le agevolazioni offerte dal Fondo. In particolare, si specifica che i termini per la presentazione delle domande saranno stabiliti successivamente dal Ministero dello sviluppo economico.

Questo significa che al momento attuale non è possibile sapere con certezza quando sarà possibile presentare la domanda per ottenere le agevolazioni, ma che queste informazioni saranno rese disponibili in seguito da parte del Ministero.

In sintesi:

  • I termini per la presentazione delle domande di agevolazione saranno stabiliti successivamente dal Ministero dello sviluppo economico.
  • Al momento non è possibile conoscere con certezza i termini per presentare la domanda.
Bando Fondo Tematico Turismo per lo Sviluppo e la Resilienza delle Imprese

Bando Fondo Tematico Turismo per lo Sviluppo e la Resilienza delle Imprese

Il Fondo Tematico Turismo promosso dal Ministero del Turismo con i fondi del PNRR. M1C3I 4.2.3 offre un’opportunità unica per ottenere il finanziamento di cui hai bisogno per rafforzare la resilienza e lo sviluppo della tua azienda turistica.

In un momento in cui il settore turistico sta affrontando le sfide poste dalla pandemia da Covid-19, il Fondo Tematico Turismo si propone di aiutare le imprese impegnate nella transizione verso un turismo più sostenibile.

Gli obiettivi del Fondo sono quelli di sostenere gli investimenti innovativi, aumentare l’offerta di servizi al turismo e incoraggiare i processi di aggregazione delle imprese.

Chi può partecipare al bando Fondo Tematico Turismo per lo Sviluppo e la Resilienza delle Imprese

Il Fondo Tematico Turismo è destinato a sostenere diverse categorie di imprese private operanti nel settore turistico. Ecco chi può beneficiarne:

  1. Imprese turistiche private: sono le aziende che operano direttamente nel settore del turismo e che possono beneficiarne sia come operatori turistici che come fornitori di servizi o beni per il turismo.
  2. Imprese che erogano o intendono erogare servizi e/o forniture per il turismo: queste imprese possono operare in relazione a specifici progetti o investimenti nel settore turistico e sono impegnate nella fornitura di servizi e beni a supporto dell’attività turistica.
  3. Imprese che operano su base di concessioni pubbliche o nell’ambito di schemi di partenariato pubblico-privato (a prevalenza privata): queste imprese possono essere impegnate nella gestione di infrastrutture turistiche e nell’offerta di servizi al turismo in partnership con il settore pubblico.

Le imprese turistiche senza scopo di lucro possono anche essere ammesse al supporto del Fondo Tematico Turismo, ma solo previa un’analisi approfondita da parte degli Intermediari Finanziari sulla sostenibilità economica e finanziaria del progetto o dell’iniziativa che intendono promuovere.

Quali spese finanzia il bando Fondo Tematico Turismo per lo Sviluppo e la Resilienza delle Imprese

Il Fondo Tematico Turismo è destinato a finanziare diversi tipi di progetti e investimenti per supportare il settore del turismo. Questi progetti possono includere:

  • Creazione, rinnovo, ammodernamento e miglioramento di strutture ricettive, come alberghi, ristoranti, Bed & Breakfast, agriturismi, campeggi e centri di vacanza.
  • Creazione, rinnovo, ammodernamento e miglioramento di infrastrutture per il turismo, come siti culturali, parchi, strutture turistiche montane e impianti sportivi.
  • Investimenti nel turismo sostenibile e relativi alla transizione verde, come progetti per la gestione dei rifiuti e dell’energia, progetti di sensibilizzazione ambientale e investimenti per sostenere le realtà locali e l’arte e l’artigianato.
  • Investimenti in progetti di digitalizzazione e formazione del personale, come la digitalizzazione dei processi e dell’offerta, l’adozione di sistemi di pagamento digitale e la promozione di investimenti in formazione digitale per gli addetti ai lavori.
  • Investimenti in una mobilità pulita, sostenibile e connessa per il turismo, come investimenti in infrastrutture di trasporto e miglioramento dell’accessibilità ai siti turistici.

Tutti questi progetti devono essere funzionali a migliorare l’offerta turistica e presentare ricadute prevalenti in:

  • investimenti in una mobilità pulita, sostenibile e connessa per il turismo (ad esempio investimenti in infrastrutture di trasporto per facilitare la mobilità turistica e l’accessibilità ai siti, compresi il rinnovamento e la transizione elettrica del parco autobus, il miglioramento dell’accesso alle infrastrutture turistiche e ai parcheggi, la promozione di soluzioni di mobilità a basso impatto ambientale, come il bike sharing, la mobilità a idrogeno, la mobilità elettrica, e il miglioramento della connessione Wi-Fi);
  • supporto a progetti di sviluppo del turismo e destinazione, tra cui la promozione del territorio, lo sviluppo di pacchetti turistici e la creazione di nuove destinazioni turistiche.

Il Fondo Tematico Turismo mira a sostenere progetti che contribuiscano al miglioramento della qualità dell’offerta turistica e allo sviluppo del settore turistico, in linea con le tendenze e le esigenze del mercato.

Importo finanziato dal bando Fondo Tematico Turismo per lo Sviluppo e la Resilienza delle Imprese

Il Fondo Tematico Turismo è stato dotato di di 500 milioni di euro. Gli intermediari finanziari sono incaricati di fornire ai destinatari finali i finanziamenti necessari per gli investimenti e/o progetti ammissibili.

I prodotti finanziari disponibili sono:

  1. Prestito
  2. Equity
  3. Quasi-equity
  4. Prodotti con analoghe strutture o effetti

Gli intermediari finanziari valuteranno, in base al proprio insindacabile giudizio, il prodotto finanziario più adeguato per ogni singolo progetto o investimento e per ogni destinatario finale, in base alle condizioni specifiche.

L’importo massimo del supporto finanziario che il Fondo Tematico può fornire per ogni progetto o investimento non può superare i 30 milioni di euro.

Gli intermediari finanziari valuteranno anche la quota di copertura dei costi di investimento e/o progetto per ciascun caso specifico, ma in generale il prodotto finanziario offerto con il supporto del Fondo Tematico Turismo potrà fornire una copertura massima del 90% dei costi dell’investimento o progetto supportato, anche se in alcuni casi potrà coprire l’intero fabbisogno di capitale circolante.

Scadenza del bando Fondo Tematico Turismo per lo Sviluppo e la Resilienza delle Imprese

Successivamente all’Avviso, saranno resi noti ulteriori dettagli riguardanti il supporto finanziario offerto dal Fondo Tematico Turismo. In particolare:

  1. Identità e contatti degli Intermediari Finanziari che forniranno il supporto finanziario;
  2. Modalità per presentare richieste di supporto finanziario;
  3. Disponibilità delle risorse finanziarie, che saranno esaurite una volta che tutti i fondi saranno stati assegnati;
  4. Specifiche sulle tipologie di prodotti finanziari disponibili per ottenere il supporto finanziario.

Questi dettagli saranno resi noti tramite integrazione dell’Avviso, che fornirà un quadro completo e preciso delle opportunità offerte dal Fondo Tematico Turismo.

Bando Europeo MIMIT Euro HPC Finanziamento per Calcolo ad Alte Prestazioni

Bando Europeo MIMIT Euro HPC Finanziamento per Calcolo ad Alte Prestazioni

Il Bando Europeo MIMIT EURO HPC è dedicato al settore del calcolo ad alte prestazioni si tratta di una partnership europea, che vede la partecipazione dell’Unione Europea rappresentata dalla Commissione, Stati membri e partner privati, ha l’obiettivo ambizioso di portare innovazione e competitività nel mondo del supercalcolo.

L’idea è quella di offrire a un gran numero di utenti pubblici e privati l’accesso a un’infrastruttura di supercalcolo all’avanguardia, al fine di supportare la loro crescita e sviluppo.

Con il finanziamento a fondo perduto previsto dal bando europeo MIMIT EURO HPC, le aziende e i ricercatori del settore potranno sfruttare appieno le potenzialità del calcolo ad alte prestazioni.

Chi può partecipare al bando Europeo MIMIT Euro HPC per Calcolo ad Alte Prestazioni

EURO HPC offre un’opportunità aperta a molteplici soggetti interessati a sviluppare progetti di calcolo ad alte prestazioni:

  • Imprese del settore industriale e di trasporto
  • Imprese artigiane
  • Imprese agro-industriali con attività prevalentemente industriali
  • imprese ausiliarie e centri di ricerca

I soggetti citati possono lavorare insieme, formando consorzi, contratti di rete o altre forme di collaborazione. L’obiettivo è quello di creare un’ecosistema in grado di supportare la crescita e lo sviluppo del settore del calcolo ad alte prestazioni attraverso un’infrastruttura all’avanguardia e un finanziamento a fondo perduto.

Quali spese finanzia il bando Europeo MIMIT Euro HPC per Calcolo ad Alte Prestazioni

EURO HPC mira a costruire un futuro digitale più avanzato per l’Unione Europea, promuovendo progetti che contribuiscano alla creazione di un’infrastruttura di dati, servizi e calcolo ad alte prestazioni sicura e connessa. Lo scopo principale è quello di sostenere lo sviluppo di un sistema di supercalcolo in grado di supportare l’elaborazione elettronica di elevata prestazione, a beneficio delle esigenze dell’Unione Europea.

Importo finanziato dal bando Europeo MIMIT Euro HPC per Calcolo ad Alte Prestazioni

Il governo italiano ha recentemente stanziato 43 milioni di euro per cofinanziare progetti delle imprese italiane selezionati attraverso bandi transnazionali congiunti.

Questa misura rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane di ottenere il supporto finanziario di cui hanno bisogno per realizzare i loro progetti.

Inoltre, per sostenere la crescita economica delle regioni del Mezzogiorno, una quota significativa del finanziamento, pari al 40%, sarà riservata alle imprese localizzate in queste zone.

Scadenza del bando Europeo MIMIT Euro HPC per Calcolo ad Alte Prestazioni

La finestra per presentare domanda al bando europeo è aperta per richiedere finanziamento per i vostri progetti innovativi nell’ambito delle infrastrutture di dati, servizi, calcolo quantistico e supercalcolo.

Affrettatevi a preparare la vostra candidatura e inviatela entro il 4 aprile 2023.

Bando MIMIT Programma SPEB Finanziamenti Fondo Perduto per l’economia blu

Bando MIMIT Programma SPEB Finanziamenti Fondo Perduto per l’economia blu

L’Unione Europea sta attualmente supportando la transizione verso un’economia blu più resiliente e sostenibile attraverso la partnership co-finanziata del programma Horizon Europe MIMIT Programma SBEP

Questa iniziativa mira a sostenere progetti di ricerca e innovazione che aiuteranno a guidare il settore verso un futuro più sostenibile. La transizione verso un’economia blu sostenibile questa partnership europea rappresenta un importante passo per l’economia italiana.

Chi può partecipare al bando MIMIT Programma SPEB Finanziamenti Fondo Perduto per l’economia blu

La partnership europea co-finanziata del programma Horizon Europe, nota come MIMIT, è rivolta ai seguenti soggetti che operano nell’economia:

  1. Imprese industriali e di trasporto,
  2. Imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriali.
  3. Imprese che forniscono servizi ausiliari alle imprese e centri di ricerca sono invitati a presentare progetti innovativi per supportare la transizione verso un’economia blu sostenibile e resiliente.

Le imprese citate possono collaborare tra loro o con organismi di ricerca per presentare progetti realizzati attraverso strumenti come il contratto di rete o altre forme di accordi tra parti.

Quali spese finanzia il bando MIMIT Programma SPEB Finanziamenti Fondo Perduto per l’economia blu

La partnership europea co-finanziata dal programma Horizon Europe mira a promuovere un’economia blu sostenibile e resiliente attraverso la progettazione, la guida e il sostegno di progetti di ricerca e innovazione.

Questi progetti mirano a approfondire la conoscenza delle scienze dei mari e degli oceani, fornendo soluzioni innovative orientate all’impatto e favorendo la trasformazione necessaria per un’Unione europea neutrale dal punto di vista climatico entro il 2030.

L’iniziativa è aperta a imprese industriali e di trasporto, imprese agro-industriali, imprese ausiliarie e centri di ricerca che possono presentare progetti congiuntamente o con organismi di ricerca.

I progetti ammissibili devono prevedere attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, strettamente connesse agli obiettivi e alle tematiche specificate nel bando

Importo finanziato dal bando MIMIT Programma SPEB Finanziamenti Fondo Perduto per l’economia blu

Il bando prevede un finanziamento a fondo perduto per le imprese italiane selezionate nei bandi transnazionali congiunti, per un totale di 16 milioni di euro. Questo finanziamento è destinato a sostenere progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in linea con gli obiettivi specifici e le tematiche previste nel bando.

Una quota del 40% dello stanziamento sarà destinata alle imprese localizzate nelle regioni del Mezzogiorno.

Le agevolazioni saranno concesse in base a una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili e varieranno in base al tipo di attività (ricerca industriale o sviluppo sperimentale) e alle dimensioni dell’impresa.

Ecco una panoramica delle agevolazioni concesse:

  • Ricerca industriale:
    • Grandi imprese: 50%
    • Medie imprese: 60%
    • Piccole imprese: 70%
    • Università e Organismi di ricerca: 50%
  • Sviluppo sperimentale:
    • Grandi imprese: 25%
    • Medie imprese: 35%
    • Piccole imprese: 45%
    • Università e Organismi di ricerca: 25%

Scadenza del bando

Il lancio del bando europeo è fissato per il 13 febbraio 2023. Le domande per la pre-proposal dovranno essere presentate entro il 14 aprile 2023, mentre le domande per la full proposal dovranno essere presentate entro il 13 settembre 2023.

La data per la definizione dell’agevolazione nazionale è ancora da stabilire e verrà annunciata una volta completata la registrazione del decreto di assegnazione delle risorse.

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