23 Ottobre 2025 |
A proposito di finanziamenti a fondo perduto, in questo breve articolo diamo uno sguardo a tre misure attualissime: un contributo per le donne imprenditrici, un fondo perduto per l’efficientamento energetico delle imprese e un’agevolazione nazionale che sostiene le assunzioni nel settore dell’autotrasporto. Nei prossimi paragrafi scopriamo le principali info su questi 3 finanziamenti a fondo perduto.
Finanziamento a fondo perduto donne a Varese
Il primo dei tre finanziamenti a fondo perduto è un bonus voluto dalla Camera di Commercio di Varese, che ha previsto un contributo a fondo perduto destinato a supportare le imprese femminili del territorio che abbiano al loro interno almeno una donna imprenditrice in una situazione di fragilità familiare: ovvero con figli conviventi fino a 14 anni oppure con figli o genitori affetti da disabilità riconosciuta. Il fine è promuovere la parità di genere e favorire l’occupazione femminile sul territorio.
Per quel che riguarda le condizioni, siamo nella media dei finanziamenti a fondo perduto. Il sostegno copre infatti il 50 % delle spese ammissibili, fino a un tetto massimo di 5 mila euro per impresa, purché le spese totali siano almeno pari a 2 mila euro. I tipi di spese incluse comprendono, tra l’altro: l’assunzione di personale o servizi di temporary management, lo smart working, la formazione digitale, e anche spese legate all’assistenza (per figli o genitori con disabilità).
Possono accedere al contributo le micro, piccole e medie imprese con sede nella provincia di Varese. La presentazione della domanda avviene esclusivamente online tramite la piattaforma ReStart, accessibile con SPID, CNS o CIE, entro le ore 16:00 del 15 dicembre 2025.
Finanziamenti a fondo perduto piccole imprese di Brescia
Anche in questo caso parliamo di un finanziamento a fondo perduto voluto da una Camera di Commercio, ma stavolta è quella di Brescia. Con questo bando, le imprese beneficiarie della provincia possono ottenere contributi a fondo perduto fino a 3 mila euro, che anche in questo caso coprono il 50 % del costo delle spese ammissibili (ovviamente, come sempre, al netto IVA). Il bando finanzia interventi di efficientamento energetico, per esempio:
- acquisto di macchinari o apparecchiature con basso consumo (per refrigerazione, lavaggio, cottura)
- installazione di impianti di energia rinnovabile (fotovoltaico, solare termico, geotermico)
- interventi veri e propri di efficientamento energetico (pompe di calore, caldaie, illuminazione LED, sistemi di monitoraggio)
Tra i finanziamenti a fondo perduto che stiamo osservando, questo è l’unico che si rivolge esclusivamente a micro e piccole imprese.
Finanziamenti a fondo perduto patente autotrasporto (MIT)
Chiudiamo con il cosiddetto “Bonus Patente Autotrasporto”, un contributo ministeriale rivolto ai giovani tra 18 e 35 anni (italiani o stranieri regolarmente soggiornanti) che intendono conseguire le patenti professionali o le abilitazioni legate al trasporto di merci o persone.
Qui, lo capite bene, abbiamo un finanziamento a fondo perduto che non si rivolge ad aziende ma a privati cittadini, ma non bisogna sottovalutare l’impatto che questa misura avrà sulle aziende del comparto. L’obiettivo, infatti, è ovviamente favorire l’ingresso di nuovi conducenti nel settore dell’autotrasporto, sostenendo i costi della formazione necessaria.
Vediamo le caratteristiche: dal 20 ottobre 2025 è prevista la riapertura della piattaforma per presentare le domande del bonus, con uno stanziamento di 4,7 milioni di euro per questa fase.
Il contributo copre l’80 % delle spese sostenute per la formazione, fino a un massimo di 2 mila 500 euro a beneficiario, e può essere richiesto fino a esaurimento risorse.
14 Settembre 2025 |
Tantissime persone cercano su Google e altri motori di ricerca Esempio Business Plan o Come fare un Business Plan, in questa guida proveremo a fornire qualche indicazione che possa essere d’aiuto, ma vale la pena dire subito una cosa: la stesura di un BP andrebbe affidata sempre a un professionista, a qualcuno che abbia il giusto know-how.
Ad ogni modo, proviamo qui a spiegare quali step seguire per scrivere un Business Plan e ad immaginare un possibile schema. Partiamo, però, con il ribadire alcune definizioni fondamentali.
Definizione di Business Plan
Partiamo dal capire cos’è un Business Plan. Questo è uno strumento che serve a valutare la fattibilità economico-finanziaria di un’iniziativa imprenditoriale. In poche parole: quando un imprenditore vuole mettere in campo un programma di investimenti, utilizza un Business Plan per capire se e quanto il suo progetto sia conveniente e/o sostenibile.
Infatti, come vedremo meglio nei prossimi paragrafi, un Business Plan parte sempre dalla descrizione del progetto, passa poi attraverso un’analisi dello stato dell’arte per arrivare a stime e proiezioni. Ma vediamolo più nel dettaglio.
Come fare un Business Plan
Cerchiamo ora di vedere come fare un business plan step by step:
- Definire l’obiettivo – Come dicevamo, ogni business plan deve rispondere a un obiettivo specifico: raccolta fondi, valutazione interna, accesso a strumenti di finanza agevolata o pianificazione strategica. La finalità condiziona contenuto, struttura e linguaggio. È fondamentale stabilire sin dall’inizio a chi è destinato (stakeholder finanziari, partner industriali, enti pubblici, ecc…).
- Effettuare un’analisi preliminare – Qui siamo invece nella fase della raccolta dei dati. Per strutturare un buon business plan bisogna fare una rappresentazione realistica e dettagliata dello stato in cui si trova l’impresa e del mercato in cui essa opera (analisi di mercato).
- Strutturare il modello di business – Abbiamo detto che il BP guarda sempre a un obiettivo o a un piano di investimenti del quale deve valutare la sostenibilità. Ecco perché è importante dedicare una sezione proprio alla definizione dell’idea di business che si vuole realizzare: il target dei clienti, i canali di distribuzione, la strategia di marketing, eventuali partner, analisi dei ricavi, ecc…
- Stimare proiezioni finanziarie – Un business plan deve contenere una serie di documenti finanziari: un conto economico previsionale e 3 e/o 5 anni, una simulazione di stato patrimoniale, una stima del ROI (return on investiment), ecc…
- Calcolare i rischi – L’analisi dei rischi è un altro elemento chiave di questo documento: rischi finanziari, di mercato, normativi, ecc…
Come forse avrete capito, strutturare un buon business plan è un’operazione tutt’altro che semplice per persone inesperte e sprovviste della giusta preparazione. Per questo, tornando a quanto detto all’inizio di questo articolo, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista esterno che possa essere d’aiuto.
Business Plan: Esempio e dove trovarli
Se aprite un qualsiasi motore di ricerca e digitate “Esempio Business Plan”, vi renderete subito conto del fatto che esistono siti specializzati, fatti apposta per aiutarvi. Queste piattaforme si suddividono solitamente in due tipologie:
- Siti web da cui è possibile scaricare (gratis o a pagamento) business plan veri, redatti in passato e messi a disposizione di chiunque ne abbia bisogno come esempio. Questi possono essere utili nelle mani di persone esperte, o comunque di professionisti con un sufficiente bagaglio di conoscenze.
- Piattaforme che consentono a chiunque, attraverso la compilazione di form preimpostati, di creare un business plan. In poche parole, la piattaforma web presenta sezioni e campi vuoti che l’utente deve compilare inserendo dati e informazioni. Questi siti web sono approcciabili da chiunque abbia accesso alle giuste informazioni, ma spesso portano alla creazione di business plan di bassissimo livello qualitativo.
Insomma, per farla breve, se avete in azienda personale qualificato, potete trovare in rete guide (come questa) e siti specializzati che possano aiutare nella stesura di un business plan accettabile. Se invece non avete a disposizione risorse con il giusto know-how, il consiglio è sempre quello di pagare un consulente esterno esperto in materia. Questo soprattutto se la documentazione è richiesta per consentire l’accesso a finanziamenti a fondo perduto, a incentivi pubblici o a contributi da parte di privati.
23 Luglio 2025 |
Solo pochi giorni vi raccontavamo 4 bandi per creare nuove startup, oggi ci soffermiamo invece su un altro importante bando per la creazione di nuove imprese: il bando FUSESE Regione Calabria. IL 15 luglio, infatti, è stata diramata una importante nota esplicativa (che potete leggere qui). Cerchiamo di ricordare le principali caratteristiche di questa agevolazione, che è stata affiancata da una importante dotazione finanziaria.
Bando FUSESE: cos’è
Come accennato in introduzione, l’obiettivo principale del Bando FUSESE è incentivare la creazione di imprese da parte di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati, come definiti dal Regolamento (UE) n. 651/2014. Il sostegno viene concesso attraverso due modalità complementari:
- Finanziamento a tasso agevolato (microcredito);
- Contributo a fondo perduto (sovvenzione).
Sommate tra loro, le due forme di finanziamento coprono fino al 100% dell’investimento ammissibile. Inoltre, per garantire il successo dell’iniziativa imprenditoriale, è previsto un servizio di tutoraggio e mentoring specialistico per un periodo di 24 mesi.
Bando FUSESE: i beneficiari
Anche in questo caso, ci troviamo di fronte a un’agevolazione pensata per ridurre la disoccupazione. I destinatari del bando FUSESE, infatti, sono disoccupati che rientrano nella definizione di lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati. Questi soggetti devono essere intenzionati ad avviare una nuova attività imprenditoriale che rientri nella categoria di piccola impresa, come stabilito dal Regolamento UE n. 651/2014.
I beneficiari del bando FUSESE possono essere:
- Società di persone già costituite, che non abbiano ancora emesso la prima fattura, scontrino o ricevuta. Almeno la metà dei soci (sia in numero che in quote di partecipazione) devono possedere i requisiti sopra indicati.
- Società di persone non ancora costituite, con la stessa composizione richiesta.
- Lavoratori autonomi o titolari di ditta individuale, purché in possesso di partita IVA e non abbiano ancora effettuato alcuna operazione commerciale.
In ogni caso, l’impresa deve avere sede operativa in Calabria e operare in settori economici non esclusi dalle normative sugli aiuti di Stato.
Contributo del bando FUSESE
Il contributo complessivo del bando FUSESE può raggiungere le seguenti cifre:
- 78 mila euro per lavoratori autonomi e ditte individuali, di cui fino a 40 mila euro come prestito a tasso agevolato e fino a 38 mila euro come sovvenzione a fondo perduto.
- 148 mila euro per le società di persone (75 mila a tasso agevolato, 73 mila a fondo perduto).
Bando FUSESE: come e quando presentare la domanda
Le domande per il bando FUSESE potranno essere inviate a partire dalle ore 10.00 del 16 aprile 2025, esclusivamente tramite il portale ufficiale e seguendo le istruzioni contenute nella Guida Utente.
Domanda al bando FUSESE: modalità di valutazione
Nel caso del bando FUSESE, la selezione delle domande avverrà con modalità a sportello, seguendo l’ordine cronologico di ricezione. Pertanto, la rapidità nella presentazione può influire sulla possibilità di ottenere il finanziamento.
9 Luglio 2025 |
Contributi a fondo perduto per chi assume. Pochi giorni fa abbiamo raccontato questo incredibile bando della Regione Campania che eroga 15 mila euro per ciascun dipendente assunto. Una misura per la quale sono stati stanziati 50 milioni di euro e che si pone ovviamente l’obiettivo di contrastare la disoccupazione nella principale regione del Mezzogiorno d’Italia, soprattutto rispetto alle categorie più fragili.
Ora è possibile inviare la domanda
La notizia è che ora è possibile inviare le domande. Infatti è stata aperta la prima finestra temporale per richiedere i fondi: dall’8 luglio al 2 settembre di quest’anno ogni impresa beneficiaria otterrà contributi a fondo perduto per le assunzioni effettuate dal 1° ottobre 2024 al 30 aprile 2025. Seguiranno ovviamente altre finestre temporali per le assunzioni successive a questo periodo.
Le principali caratteristiche del bando
Ricordiamo ora alcune delle caratteristiche principali del bando:
- Chi può partecipare? La misura si rivolge alle imprese regionali iscritte al Registro delle Imprese, ai lavoratori autonomi e i liberi professionisti della regione e agli enti del terzo settore;
- Quanto si può ottenere? Con questo bando si possono ottenere 15 mila euro per ciascuna assunzione a tempo indeterminato full-time e 6 mila euro per i contratti full-time a tempo determinato o apprendistato della durata minima di 12 mesi.
Maggiori info su questo bando potete averle seguendo il link che trovate nel primo paragrafo di questo breve articolo.
Perché questa misura è importante
Questa misura rappresenta un intervento strategico per il rilancio dell’occupazione e per il sostegno concreto all’imprenditoria locale. L’erogazione di finanziamenti a fondo perduto fino a 15 mila euro per ogni assunzione incentiva le imprese a investire sul lavoro stabile e a lungo termine, riducendo il fenomeno della disoccupazione strutturale in Campania. Inoltre, si tratta di un’opportunità rilevante per i giovani professionisti, i lavoratori autonomi e gli enti del terzo settore, che possono beneficiare di un supporto economico tangibile per ampliare o rafforzare le proprie attività. In un contesto economico ancora segnato da incertezze, questa iniziativa si configura come uno strumento concreto di sviluppo territoriale e di promozione dell’inclusione lavorativa.