Bandi Brevetti, Marchi e Disegni+ pronti i contributi a fondo perduto

Bandi Brevetti, Marchi e Disegni+ pronti i contributi a fondo perduto

In seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Decreto MiSE n. 156 del 6 luglio 2022 Riapertura con Brevetti +, Marchi + e Disegni + Incentivi (disponibili anche per gare online sul sito www.uibm.mise.gov.it), incarichi per invio fascicoli. Si tratta di incentivi per le PMI utili a valorizzare i diritti di proprietà industriale (brevettabilità delle innovazioni tecnologiche e valorizzazione di idee e progetti).

Le PMI possono presentare domanda a partire dalle seguenti date:

  • 27 settembre, Brevetti + conference call (Brevetti + 20 milioni di euro, più 10 milioni di euro da PNRR);
  • 11 ottobre, Drawings+ (risorse complessive 14 milioni di euro);
  • 25 ottobre per Marchi+ (2 milioni di euro risorse massime)

La dotazione finanziaria fa parte del Piano Strategico della Proprietà Industriale 2021-2023 e della Linea d’Azione PNRR (Task 1 Investimento in “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura” 6 “Sistema di Proprietà Industriale” – Parte 2 “Digitalizzazione, Innovazione e Competitività della Produzione” ”sistema») per la brevettabilità delle innovazioni tecnologiche e la valorizzazione dei marchi e dei disegni e modelli.

Per ogni dettaglio, ecco i link ai tre bandi:

Bando Brevetti+

Attraverso il Bando Brevetti+ è possibile richiedere richiede un contributo economico per aumentare il valore delle tecnologie brevettate in termini di redditività, produttività e sviluppo del mercato.

Questi benefici sono concessi nell’ambito di un programma di valutazione a sportello.

I nuovi bandi di brevetto 2022 potranno essere richiesti a partire dal 27 settembre alle ore 12:00

Bando Marchi+

Il bando Marchi+ mira a supportare le piccole e medie imprese nella tutela dei propri marchi all’estero attraverso agevolazioni concesse sotto forma di finanziamenti a fondo perduto.

La circolare 2022, come l’anno precedente, prevede il finanziamento del costo dei servizi professionali di registrazione dei disegni e dei marchi per le domande agevolate: Per la registrazione UE – EUIPO (Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale), per la “Misura A”; Relativo alla registrazione di marchi internazionali presso WIPO (World Intellectual Property Organization) attraverso l’acquisto di servizi professionali nell’ambito della “Misura B”.

Bando Disegni+

Il fondo Disegni+ supporta Micro, Piccole e Medie Imprese per migliorare progetti e modelli attraverso concessioni concesse sotto forma di contributi in conto capitale.  Le domande possono essere presentate dall’11 ottobre alle ore 12:00, previa disponibilità.

Lazio Innova Bando Start Up Culturali

Lazio Innova Bando Start Up Culturali

Pubblicato l’avviso attraverso il quale la Regione Lazio mette a disposizione 540.000 euro per sostenere la nascita e lo sviluppo di imprese del settore audiovisivo, con tecnologie applicate ai beni culturali, arti e mestieri, design, architettura, musica, video giochi e software.

L’avviso della Regione Lazio (Lazio Innova) è consultabile al seguente indirizzo https://www.lazioinnova.it/bandi/startup-culturali-e-creative-2022/

In particolare, il bando prevede un finanziamento a fondo perduto pari all’80% dei costi preventivati e sostenuti dall’azienda, fino a 30.000 euro per progetto, e sarà utilizzato per cofinanziare i costi di start up e pagare le spese di avviamento.

Termini e modalità di presentazione della domanda a Lazio Innova

Possono presentare istanza di ammissione al contributo a fondo perduto le micro, piccole e medie imprese (inclusi i liberi professionisti) che siano costituite da non più di 24 mesi al momento della presentazione della domanda di partecipazione al bando e che abbiano o intendano aprire una sede operativa nella Regione Lazio

Chi può presentare la domanda

Possono accedere al bando di Lazio Innova sia le persone fisiche che le aziende costituite da non più di 24 mesi al momento della presentazione  delle domande che possono essere presentate attraverso la nuova piattaforma GeCoWEB Plus dalle ore 12:00 del 6 ottobre 2022 alle ore 18:00 del 27 ottobre 2022.

I costi ammessi al finanziamento

Sono ammesse al finanziamento a fondo perduto le spese di investimento materiali e immateriali e di esercizio non inferiori a 20.000 euro, quali lavori di ristrutturazione strutturale dei locali adibiti all’esercizio della sede operativa principale, impianti e macchinari e beni strumentali (compresi hardware e software per attività commerciali); investimenti immateriali, quali come brevetti industriali, franchising, licenze o investimenti di sviluppo, come i costi per la creazione di prototipi, test finali e validazioni.

Inoltre, le spese amministrative, promozionali e pubblicitarie sono consentite fino al 20% delle altre spese ammissibili.

Come e quando presentare la domanda di ammissione al bando di Lazio Innova

Le domande di sovvenzione per l’accesso ai contributi a fondo perduto devono passare attraverso due fasi di valutazione, nella prima fase di valutazione, il comitato di valutazione individuerà le proposte progettuali idonee a proseguire il processo di valutazione, o quelle che hanno raggiunto il punteggio minimo richiesto.

I soggetti persone giuridiche o persone fisiche che entrano nella fase di valutazione successiva alla presentazione della domanda dovranno sostenere un colloquio con la commissione valutatrice, che include una valutazione delle qualifiche professionali e dei progetti e delle competenze specifiche possedute dall’imprenditore o dall’aspirante imprenditore.

Sulla base dei punteggi assegnati ai criteri di valutazione e dei risultati positivi del colloquio, la commissione redigerà una graduatoria finale.

Green New Deal Italiano: un nuovo aiuto per le imprese italiane

Green New Deal Italiano: un nuovo aiuto per le imprese italiane

La transizione ecologica è ormai importante a tutti i livelli un processo già in atto è stato spinto con forza dalla crisi energetica e dai cambiamenti climatici estremi.
La trasformazione “green” dei processi produttivi è un obiettivo strategico da perseguire e raggiungere, soprattutto in questo periodo segnato dagli effetti del conflitto in Ucraina, dagli alti prezzi dell’energia e dalla mancanza di materie prime che stanno mettendo a rischio la vitalità produttiva della nostra industria.
Il “Green New Deal” italiano sarà avviato nelle prossime settimane dal governo Draghi, ancora in carica fino al 25 settembre.

Il Ministero dello Sviluppo Economico vuole appunto realizzare progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione in ottica “green”.

Green New Deal: cos’è

Il Green New Deal è un piano di investimenti destinato alle imprese ammesse ai finanziamenti del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese (FRI), fornirà un sostegno alla transizione verso un’economia sostenibile in Italia, attraverso l’attuazione di diverse iniziative che consentiranno la decarbonizzazione e la riconversione dell’industria italiana.
Con questi nuovi strumenti, si darà impulso all’economia italiana verso un futuro sostenibile e più “green”.

Le agevolazioni alle imprese

Sono stati stanziati 750 milioni di euro e saranno finanziati progetti che prevedono investimenti non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni, da realizzare sul territorio nazionale.
Le aziende possono richiedere un finanziamento agevolato fino al 60% dei costi del progetto, accompagnato da un finanziamento bancario per il 20% e con un’adeguata documentazione sul merito di credito.
In alternativa, possono presentare una domanda di finanziamento a fondo perduto, in una percentuale massima della spesa ammissibile del progetto:

  • fino al 15% come contributo alla spesa, per sostenere le attività di ricerca e sviluppo, e per acquisire la prestazione di servizi di consulenza relativi alle attività di industrializzazione;
  • fino al 10% come contributo in conto impianti, per acquisire le attrezzature utilizzate per le attività di industrializzazione.

Sono previsti due tipi di procedure di ingresso:

  1. a sportello, per importi inferiori a 3 milioni di euro e non superiori a 10 milioni di euro, con un massimo di 3 imprese partecipanti
  2. negoziale, per importi superiori a 10 milioni di euro e non superiori a 40 milioni di euro, con un massimo di 5 imprese partecipanti.

Per il finanziamento dei  progetti sono stati stanziati

  • 600 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti agevolati, a valere sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI), di cui:
    • 300 milioni destinati ai progetti che accedono alla procedura a sportello
    • 300 milioni destinati ai progetti che accedono alla procedura negoziale.
  • 150 milioni di euro per la concessione di contributi, di cui:
    • 75 milioni destinati ai progetti che accedono alla procedura a sportello
    • 75 milioni destinati ai progetti che accedono alla procedura negoziale.

Come partecipare

Il Green New Deal si rivolge alle imprese di qualsiasi dimensione che operano nel settore industriale, agricolo, artigianale, dei servizi e dei centri di ricerca e sviluppo, che propongono progetti singoli o in partenariato.
A partire dalle ore 10 del 17 novembre 2022, queste aziende potranno richiedere finanziamenti o agevolazioni fiscali per costruire nuovi impianti di produzione, prodotti e servizi o migliorare quelli esistenti.
Tuttavia, devono essere strettamente focalizzate su uno di questi due obiettivi:

  • decarbonizzazione
  • economia circolare
  • riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi
  • rigenerazione urbana
  • turismo sostenibile
  • adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico.

Requisiti dei progetti ammissibili

Per essere ammesso, un progetto deve:

  • essere svolto nell’ambito di una o più unità locali situate nel territorio nazionale.
  • avere importi di spesa e di costo non inferiori a 3 milioni di euro e non superiori a 40 milioni di euro.
  • avere una durata inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi.
  • seguire la presentazione di una domanda di misure di incentivazione.
  • Nel caso di investimenti finalizzati all’industrializzazione, essi possono essere realizzati solo da PMI, con un alto contenuto di innovazione e sostenibilità. Devono essere focalizzati sulla diversificazione della produzione di un impianto attraverso nuovi prodotti a valore aggiunto o devono trasformare radicalmente il processo produttivo di un impianto esistente.
  • riguardare attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti
  • nel caso di investimenti per l’industrializzazione, ammessi esclusivamente per le PMI, portare con sé un elevato contenuto di innovazione e sostenibilità, puntare alla diversificazione della produzione di uno stabilimento tramite prodotti nuovi aggiuntivi o a trasformare radicalmente il processo produttivo di uno stabilimento esistente.

I progetti saranno ammessi distintamente o insieme alla progettazione e allo sviluppo di un progetto di ricerca industriale e sperimentale nell’ambito di un programma integrato le imprese interessate, possono presentare domanda di partecipazione esclusivamente sul sito fondocrescitasostenibile.mcc.it, dalle ore 10 del 17 novembre 2022.

Sarà possibile avviare la pre-compilazione della domanda solo a partire dal 4 novembre 2022.

Investimenti sostenibili 4.0 come richiedere il contributo

Investimenti sostenibili 4.0 come richiedere il contributo

Quella che vi presentiamo di seguito è un’opportunità per la vostra azienda da non lasciarvi scappare, il bando imprese sostenibili 4.0.con una dotazione di circa 678 milioni di euro, il Ministero dello Sviluppo Economico ha finanziato la misura di sostegno “Investimenti Sostenibili 4.0”, il nuovo incentivo che sostiene le micro e piccole imprese su tutto il territorio nazionale nell’effettuare investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili per la crescita dell’impresa.

Obiettivo dell’incentivo è favorire nuovi investimenti innovativi e sostenibili delle imprese e orientare la ripresa degli investimenti e la crescita sostenibile del sistema imprenditoriale verso il paradigma dell’economia circolare e l’efficienza energetica dei processi produttivi.

Il bando riserva circa 250 milioni per le imprese del Centro – Nord e circa 427 milioni per le imprese del Mezzogiorno.

Il 25% delle risorse è riservato alle Micro e Piccole Imprese.

Bando imprese sostenibili 4.0: i beneficiari

Sono ammesse le micro, piccole e medie imprese iscritte alla CCIAA, in regime di contabilità ordinaria e che hanno depositato almeno due bilanci, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, aver presentato almeno due dichiarazioni dei redditi.
Le imprese non devono aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento.

I programmi ammissibili

I programmi di investimenti sostenibili 4.0 devono essere diretti all’ampliamento della capacità, diversificazione della produzione, al cambiamento fondamentale del processo di produzione, ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva.

Gli investimenti devono essere finalizzati allo svolgimento delle seguenti attività:

  • Attività manifatturiere.
  • Attività di servizi alle imprese.

Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi che prevedono la realizzazione di investimenti innovativi, sostenibili e con contenuto tecnologico elevato e coerente al piano nazionale Transizione 4.0, in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità nello svolgimento dell’attività economica dell’impresa proponente.

I programmi di investimento devono essere avviati dopo la presentazione della domanda e non durare più di 12 mesi, dopo il provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Sono valorizzati i programmi volti:

a) alla transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare.

b) al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa.

Non sono ammissibili i programmi di investimento inerenti al settore siderurgico, del carbone, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle relative infrastrutture, nonché della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche.

Le spese ammissibili

Nelle regioni della Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia sono finanziabili progetti che prevedono spese ammissibili non inferiori a € 500.000,00 e non superiori a € 3.000.000,00.

Per le altre Regioni, sono finanziabili progetti con spese ammissibili non inferiori a € 1.000.000,00 e non superiori a €3.000.000,00.

Le spese ammissibili sono:

a) Macchinari, impianti e attrezzature.

b) Opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili.

c) Programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a).

d) Acquisizione di certificazioni ambientali.

La tipologia di contributo

Le agevolazioni sono concesse nei limiti di quanto previsto dal Temporary framework, nella forma di contributo a fondo perduto a copertura di una percentuale determinata dalla dimensione dell’impresa, dal tempo di realizzazione dell’iniziativa e dalla regione di realizzazione dell’intervento, secondo la seguente articolazione:

a) Calabria, Campania, Puglia, Sicilia: 60+5% delle spese ammissibili per le Micro e Piccole imprese e 50+5% per le Medie imprese.

b) Basilicata, Molise e Sardegna: 50+5% delle spese ammissibili per le Micro e Piccole imprese e 40+5% per le Medie imprese.

c) Altre Regioni: 35% delle spese ammissibili per le Micro e Piccole imprese e 25% per le Medie imprese.

Come richiedere il contributo

Le domande possono essere presentate esclusivamente in modalità telematica, dalle ore 10.00 del giorno 04 maggio sarà possibile procedere alla compilazione della domanda, mentre a partire dalle ore 10.00 del giorno 18 maggio 2022 le domande compilate potranno essere inviate.

Il contributo sarà concesso sino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Fondo per il rilancio delle attività economiche di commercio al dettaglio

Fondo per il rilancio delle attività economiche di commercio al dettaglio

Per le attività di commercio al dettaglio, lo spiraglio di luce è sempre più vicino. Grazie al Decreto Legge – Sostegni ter, sono disponibili 200 milioni di euro, etichettati come ‘aiuti covid’, volti al rilancio della vendita al dettaglio.

Dopo due mesi di interrogativi, mediante il decreto attuativo, i contributi a fondo perduto destinati a questa tipologia di attività sono operativi.

Fondo perduto: chi può richiederlo

Prima di capire la modalità di richiesta del fondo è opportuno capire quali requisiti debbano possedere le attività di commercio al dettaglio per ottenerlo.
L’articolo 2 del Decreto Legge n.4 dell’anno corrente ne riporta gli imprescindibili:

  • l’attività dev’essere sita e operante solo sul territorio nazionale e regolarmente segnata come ‘attiva’ nel Registro delle Imprese;
  • i servizi espletati devono essere, in prevalenza, identificati mediante codici ‘ATECO’ (classificazione adottata dall’Istat, atta a facilitare i dati statistici che verranno successivamente resi pubblici);
  • l’attività deve dimostrare, mediante fatturati, che nell’annata 2019 non risentiva di difficoltà economiche. Seguono documentazioni che attestino una riduzione del fatturato pari almeno al 30% nell’anno 2021 (rispetto al 2019). Tuttavia per poter richiedere il ‘fondo perduto’ i ricavi ottenuti nel 2019 non devono superare i 2 milioni;
  • l’attività dev’essere esente da procedure concorsuali, liquidazione volontaria e non deve assolutamente essere destinataria di sanzioni interdittive.

Elenco attività e codice ATECO per richiedere il contributo

Le attività che posso richiedere il contributo a fondo perduto sono tutte della tipologia ‘commercio al dettaglio‘; di carburante (47.30), apparecchiature tecnologiche (47.43), apparecchiature elettrodomestiche (47.5), articoli culturali (47.6), abbigliamento (47.71), calzature (47.72), articoli di cosmesi e profumi (47.75), articoli floreali (47.76), animali domestici (47.76), articoli di gioielleria (47.77), altri articoli (47.78) e articoli di seconda mano (47.79). Tra queste attività sono incluse quelle espletate dagli ambulanti (47.99).

Fondo perduto: come richiederlo

Per ottenere il fondo atto al rilancio della vostra attività commerciale è necessaria una richiesta al Ministero dello sviluppo economico (MISE). La domanda potrà essere presentata al suddetto Ministero, dalle ore 12.00 del 3 maggio 2022, accessibile con Carta Nazionale dei servizi. La consegna dovrà necessariamente avvenire entro e non oltre il 24 maggio 2022. Per la richiesta si deve compilare un modulo informatico sul sito del Ministero. Naturalmente se i requisiti non dovessero quadrare, il sito accelera la procedura e non vi permetterà di proseguire con l’istanza. Nel modulo, oltre ai requisiti precedentemente elencati, sarà valutato il ‘rispetto del limite massimo di aiuti’, l’importo della somma richiesta e l’IBAN per l’accredito. Ad oggi, è opportuno munirsi di documentazione di richiesta ‘antimafia’.

È consigliabile affrettarsi nella richiesta poiché la dotazione finanziaria disponibile potrebbe non essere sufficiente per tutte le richieste che verranno presenta. Ove necessario il MISE, cercherà di soddisfare più richieste possibili, riducendo ogni singolo contributo.

Fondi alle MPMI: contributi per 20 milioni di euro dalla Regione Campania

Fondi alle MPMI: contributi per 20 milioni di euro dalla Regione Campania

Trasferimento tecnologico e industrializzazione: sono questi gli ambiti dei progetti finanziabili dalla Regione Campania con un contributo da 20 milioni di euro destinati alle micro, piccole e medie imprese campane.

Le spese e i costi ammissibili del progetto non dovranno essere superiori ai 2 milioni di euro e non inferiori ai 400 mila euro. La formula è quella della concessione di agevolazioni in conto capitale e dei contributi alla spesa ai sensi della normativa europea vigente.

Durata e obiettivi

A partire dalla data di notifica del provvedimento di concessione, la durata non dovrà superare i dodici mesi. Dopo la presentazione, i progetti dovranno passare prima attraverso una fase di istruttoria e secondariamente per la fase di valutazione. Superato questo step, si determinerà la concessione del contributo (fino all’esaurimento dei fondi disponibili).

Le attività finanziabili dovranno porre al centro la ricerca, nello specifico la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale per la realizzazione di prototipi, prodotti pilota, test e convalida di prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati, ma non solo.

Il secondo gruppo di attività dovrà essere volto a potenziare i processi di industrializzazione per la valorizzazione economica di risultati di analisi e/o di lavori sperimentali e/o di indagini pianificate svolte da università, centri di ricerca, funzioni R&D di aziende, ricercatori operanti in dette organizzazioni, opportunamente documentati e dimostrabili.

Termini e scadenze

Le domande di agevolazione dovranno essere presentate a mezzo Pec, a partire dalle ore 12:00 del 30° giorno dalla pubblicazione dell’Avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania (20 aprile 2022). La data di presentazione verrà comprovata dalla ricevuta di consegna.

Un’opportunità da non perdere

Un’occasione da non perdere per le micro, piccole e medie imprese campane che credono nell’innovazione e nel rinnovamento tecnologico,  ma anche un onere progettuale importante considerata la documentazione da produrre, il progetto da definire e da stilare.

Come professionisti al fianco delle imprese e dei professionisti, conosciamo bene le difficoltà legate alle modalità di presentazione delle domande e sappiamo quanto sia selettiva la fase di valutazione delle stesse.

Ecco perché abbiamo scelto di mettere la nostra esperienza e le nostre competenze al servizio del mondo imprenditoriale. Potrete continuare a svolgere le vostre attività lavorative quotidiane senza dover impazzire dietro ai dettagli progettuali. Sarete seguiti passo dopo passo, voi mettete le idee, noi pensiamo al resto!

Bando Regione Lazio Innovazione Sostantivo Femminile 2022

Bando Regione Lazio Innovazione Sostantivo Femminile 2022

Percorsi di innovazione e miglioramento dei processi produttivi: al via il Bando Innovazione Sostantivo Femminile 2022 pubblicato dalla regione Lazio, per il sostegno allo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese femminile, grazie alla formula del contributo a fondo perduto.

Bando Innovazione Sostantivo Femminile 2022: date e beneficiari

Scopriamo subito i dettagli per non perdere questa opportunità, ad iniziare dalle scadenze: le domande potranno essere presentate a far data dalle h.12.00 del 17/03/2022 fino alle h.18.00 del 16/06/2022. Ma a chi è rivolto e chi potrà usufruire dei contributi a fondo perduto previsti dal Bando Innovazione Sostantivo Femminile 2022? Vediamolo insieme.

A chi è rivolto

La misura è rivolta a tutte quelle Imprese Femminili che, in forma singola, risultino essere Micro, Piccole o Medie Imprese alla data di presentazione della Domanda e almeno fino alla Data della Concessione.

I Beneficiari, alla data di presentazione della Domanda e fino alla data di erogazione devono essere iscritti al Registro delle Imprese o, in caso di Lavoratrici Autonome, essere titolari di partita IVA attiva. Dovranno avere come ulteriore requisito una Sede Operativa o il domicilio fiscale (nel caso di Lavoratrici Autonome) nel territorio del Lazio.

Nello specifico, per Impresa Femminile si intendono:

  • le imprese individuali aventi per titolare una donna;
  • le società cooperative e le società di persone dove il numero di socie costituisca almeno il 60 per cento dei componenti della compagine sociale;
  • le lavoratrici autonome;
  • le società di capitali dove il possesso delle quote di partecipazione rappresenti non meno dei due terzi;
  • le Imprese Femminili con organi di amministrazione costituiti da donne per almeno i due terzi.

Come anticipato sopra, si tratta di requisiti che devono sussistere sia al momento della presentazione della Domanda che per i 3 anni successivi dall’erogazione.

Il Contributo a fondo perduto: importi e caratteristiche

L’incentivo, sotto forma di Contributo a Fondo perduto previsto dal Bando Innovazione Sostantivo Femminile 2022, prevede l’erogazione in una percentuale che va dal 50% al 70% dell’importo complessivo del progetto, che non superi i 30.000 euro.

Progetti finanziabili e interventi ammessi

Entriamo ora nel dettaglio, partendo dalle spese ammissibili, suddivisi in quattro categorie, ovvero:

  1. investimenti immateriali, es. acquisto di brevetti, licenze, know-how o altre forme di proprietà intellettuale, comprensivi dei costi per la convalida e la difesa degli attivi immateriali;
  2. canoni per servizi in modalità “software as a service”, acquisizione di servizi erogati in modalità cloud computing e saas oltre che di system integration applicativa e connettività dedicata;
  3. investimenti materiali, es. acquisto di attrezzature, strumenti e sistemi nuovi di fabbrica, device, software e applicativi digitali e la strumentazione necessaria alla loro fruizione con la condizione di installazione obbligata presso la Sede Operativa (domicilio fiscale nel caso di Lavoratrici Autonome) aziendale che beneficia del contributo;
  4. consulenze specialistiche legate all’Intervento: acquisizione di servizi finalizzati all’adozione di tecnologie ICT, per importi che non dovranno essere  superiori al 20% del totale delle spese sopracitate.

Attenzione ai criteri favoriti per la selezione ed eventuale approvazione del progetto. Soddisferanno l’elemento dell’innovazione tutti quei progetti che mirano ad implementare le proprie attività grazie all’adozione di nuove tecnologie digitali aventi funzione di:

  • memorizzazione/archiviazione e dati realtà aumentata, wearable wireless devices e body area network, text e data mining, micro-nano elettronica, IoT, piattaforme di erogazione servizi, internet e web 2.0, social media, eCommerce, eSupply Chain, GIS, new media, editoria digitale, piattaforme per la condivisione e il riuso di contenuti, sistemi di tracciabilità per l’autenticazione di prodotti e l’ottimizzazione di processi logistici;
  • processi e sistemi di automazione industriale per il miglioramento della qualità del processo produttivo e dei prodotti;
  • processi e sistemi produttivi flessibili;
  • processi e sistemi di fabbricazione digitale.

Ogni Bando è un’opportunità: ecco come non perderla!

Per chi ogni giorno si dedica con passione e dedizione alla propria attività, non è semplice approcciarsi alla progettazione per la partecipazione a un Bando.

Il rischio è quello di trascurare l’attività professionale, senza la certezza di riuscire realmente ad accedere al Contributo. Ecco perché abbiamo scelto di essere i vostri “facilitatori” nel percorso verso l’evoluzione e l’innovazione della vostra azienda o ditta individuale.

Grazie alla nostra esperienza, potrete contare su un team preparato e formato che vi assisterà passo passo, sollevandovi dall’onere di un carico tanto elevato e complesso, per aiutarvi a realizzare il vostro successo imprenditoriale!

IFIT Invitalia Finanziamenti a Fondo Perduto per le Imprese Turistiche

IFIT Invitalia Finanziamenti a Fondo Perduto per le Imprese Turistiche

A partire dal 28 febbraio, il Ministero del Turismo darà la possibilità alle imprese turistiche di presentare la domanda per ottenere un credito da investire nella riqualificazione delle proprie strutture. La misura, denominata “Incentivi finanziari per le imprese turistiche” (IFIT), rientra tra i finanziamenti del PNRR e di fatto consente alle aziende del settore di riqualificare   gli impianti, migliorandone l’efficienza energetica, la sostenibilità e la sicurezza.

Invitalia contributi, cosa possono chiedere le imprese turistiche con il bando IFIT

Il Ministero del Turismo ha disposto due tipologie di incentivi:

  • credito di imposta, che copre fino all’80% della cifra spesa cedibile a terzi (banca, istituto di credito…);
  • contributo a fondo perduto, che non può superare il 50% delle spese. La cifra massima erogabile è pari a 40 mila euro, tuttavia il tetto può alzarsi sino a 100 mila euro se gli investimenti vengono destinati all’imprenditoria femminile e giovanile, alla digitalizzazione e al Mezzogiorno.

Il 50% di questi fondi saranno destinati al miglioramento dell’efficienza energetica, ciononostante sono ammessi altri interventi, quali:

  • Adeguamento sismico;
  • Abbattimento delle barriere architettoniche;
  • Manutenzione straordinaria;
  • Ristrutturazione edilizia;
  • Restauro e risanamento conservativo;
  • Acquisito di mobilia;
  • Digitalizzazione;
  • Realizzazione di piscine termali;
  • Installazione di strutture temporanee e manufatti leggeri.

A chi è rivolto

L’incentivo è destinato a tutti coloro che operano nell’ambito della filiera turistica. In tutto saranno stanziati 600 milioni di euro in quattro anni e potranno accedere al finanziamento i gestori di agriturismi, alberghi, parchi acquatici e faunistici, porti, strutture termali, stabilimenti balneari, campeggi, imprese del comparto turistico-ricreativo, fieristico e congressuale.

Come richiedere l’incentivo

Per beneficiare della misura è necessario inoltrare la domanda dal 28 febbraio al 30 marzo 2022 attraverso la piattaforma web di Invitalia. Entro 60 giorni verrà pubblicato sul sito del Ministero del Turismo l’elenco dei beneficiari.

Finanziamenti a Fondo Perduto Regione Campania 2020 Commercio e Artigianato

Finanziamenti a Fondo Perduto Regione Campania 2020 Commercio e Artigianato

A partire dallo scorso 10 gennaio sono disponibili i moduli per presentare la domanda per accedere agli “Aiuti alle Micro Piccole e Medie Imprese operanti nel settore del commercio” della Regione Campania.  Sarà possibile un finanziamento a fondo perduto fino a 175 mila euro per accrescere la competitività delle imprese commerciali, attraverso soluzioni digitali finalizzate all’ampliamento dell’offerta. Le risorse complessivamente destinate a tale iniziativa ammontano a dieci milioni di euro.

Il progetto, pubblicato nel BURC, è il risultato dell’impegno che l’Amministrazione Regionale Campana ha messo per permettere alle MPMI di rendersi più competitive sul mercato attraverso l’ammodernamento delle dotazioni strumentali.

Tipologie di investimento finanziabili con il Bando Regione Campania 2020

Le tipologie di investimento finanziabili con i fondi messi a disposizione dal presente avviso sono:

  • innovazioni organizzative tramite l’utilizzo delle TLC
  • implementazione delle azioni di marketing che consentano cambiamenti nel sistema di promozione degli articoli oppure nelle politiche di prezzo
  • investimenti volti al miglioramento delle performance aziendali attraverso una
  • significativa riduzione dell’impatto ambientale
  • investimenti rivolti al miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro
  • formazione del personale per le innovazioni introdotte

Importi finanziati dal bando regione Campania

I beneficiari accederanno ad un finanziamento a fondo perduto pari al 50% delle spese ammesse, elevato al 70% per le aggregazioni di imprese.  I progetti ammessi prevedono una spesa minima di 25.000 euro per le singole imprese e di 175.000 euro per le aggregazioni.

A chi è rivolto il bando regione Campania

Possono partecipare al progetto tutte le Micro Piccole Medie Imprese, singole o in aggregazione, che hanno sede nella Regione Campania ed operano da almeno due anni nel settore Commercio, con codice ATECO 2007 Istat nella Categoria G o I 56.00.00. Si tratta in pratica di quelle aziende che svolgono commercio al dettaglio o all’ingrosso e ristorazione.

Dagli avvisi sono invece esclusi:

  •  gli intermediari del commercio, con codice 46.1, e sottolivelli
  • coloro che esercitano commercio al dettaglio ambulante, con codice 47.8 e sottolivelli

All’elenco degli esclusi vanno ad aggiungersi anche le imprese artigiane. Per quest’ultime, così come per le aziende di commercio ambulante, sono stati previsti altri due avvisi.

Sono invece ammessi al progetto Consorzi, Società Consortili di Imprese e Reti di Micro e Piccole Imprese che intendano realizzare un progetto di rete e che risultino già costituite alla data di presentazione della domanda.

Consorzi, Società Consortili di Imprese e Reti di MPMI devono essere costituiti da un minimo di 5 MPI che abbiano i requisiti previsti per le singole imprese ammesse al beneficio. Devono inoltre avere una autonoma soggettività giuridica. Il fondo consortile o il capitale sociale deve essere almeno di 20.000 euro ed ogni azienda non potrà superare il 35% della quota o del capitale sociale. Lo statuto dovrà infine prevedere che non è ammessa la distribuzione degli utili o degli avanzi di esercizio.

Per quanto riguarda le Reti di MPI inoltre, oltre ad essere costituite con personalità giuridica, devono avere come scopo la fornitura di servizi alle imprese aggregate.

Tempi e modalità di partecipazione

Le domande potranno essere inviate online attraverso il portale Sviluppo Campania dalle ore 16.00 del 3 febbraio alle ore 16.00 del 4 marzo. Prima dell’invio della domanda occorre effettuare la registrazione, che può essere fatta a partire dal 16 gennaio.

La domanda dovrà essere firmata dal rappresentante legale dell’azienda e dovrà contenere un indirizzo di Posta elettronica certificata a cui saranno inviate tutte le comunicazioni di Sviluppo Campania SpA.

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