La transizione green è considerato uno dei principali vettori di sviluppo economico del prossimo futuro. Questo, unitamente alla diffusa sensibilità riguardo la sostenibilità sociale del fare impresa, ha spinto in avanti il mondo degli investimenti ESG e, più in generale, ha aumentato esponenzialmente lo stanziamento di risorse economiche in questo settore.
Ma a che stiamo in Italia con la transizione ESG? Come si stanno comportando le imprese rispetto alla sfida rappresentata da questo nuovo modo di concepire lo sviluppo economico? E soprattutto, almeno per quanto ci riguarda, come si integra tutto ciò con il mondo dei finanziamenti a fondo perduto per la sostenibilità ambientale e sociale delle imprese?
Transizione ESG e PMI: i dati della ricerca
Nelle scorse settimane, Il Sole24Ore ha ripreso in un interessante articolo un rapporto presentato da Wyser, che fa parte di Gi Group Holding. All’interno di questa ricerca si evidenziano le differenze tra PMI e Grandi Imprese nelle azioni adottate e nelle soluzioni implementate, andando a delineare una transizione che procede a due velocità.
Transizione ESG e PMI, infatti, faticano a integrarsi senza frizioni. Ciò accade perché le Piccole e Medie Imprese incontrano enormi difficoltà nell’investire sulla sostenibilità. Le principali difficoltà nel percorso verso la sostenibilità, si legge nella ricerca, riguardano le spese da sostenere per la transizione (indicato dal 61% del campione) e la carenza di risorse finanziarie per affrontarli (indicato dal 41%).
Insomma, le PMI vorrebbero investire nella Transizione ESG, ma spessissimo non hanno le risorse economiche per coprire le spese. Discorso molto diverso quello che riguarda le Grandi Imprese, che nel 58% dei casi non hanno alcuna difficoltà nel creare team dedicati alla gestione ESG centralizzata (percentuale che scende al 25% per le PMI).
Transizione ESG e PMI: ma è davvero così importante?
Anche qui, ci viene in aiuto la ricerca ripubblicata dal Sole: dai 300 decision makers italiani intervistati (parliamo, per essere chiari, di C-Level manager, dirigenti e proprietari d’impresa), ben il 78% ritiene che la transizione verso la sostenibilità, guidata dai principi ESG, avrà un impatto sostanziale e decisivo sul modello di business della propria organizzazione.
Insomma, la transizione verso la sostenibilità rappresenta una priorità, almeno nel breve e medio periodo, con un impatto sulla competitività aziendale simile a quello della transizione digitale.
Transizione ESG, PMI e bilancio di sostenibilità
Questo tema, ovviamente, si intreccia a quello del bilancio di sostenibilità: il documento di rendicontazione nel quale le imprese devono comunicare le loro azioni e le loro performance rispetto agli indicatori ESG.
Ora, considerando che presto il bilancio di sostenibilità sarà obbligatorio anche per le PMI, appare chiaro perché i dati del rapporto firmato da Wyser rappresentano un problema non di poco conto per l’economia italiana.
Transizione ESG, PMI e finanza agevolata
In questo scenario, un ruolo decisivo può essere svolto proprio da bandi pubblici e agevolazioni. Il vasto mondo della finanza agevolata, infatti, propone con frequenza e intensità sempre maggiori misure finalizzate proprio a finanziare gli investimenti nella Transizione ESG. Per le PMI, quindi, ciò può rappresentare l’unico (o quantomeno il migliore) canale di accesso al credito per mettersi in pari con le Grandi Imprese.
0 commenti