Con il termine bilancio di sostenibilità si indica un documento di rendicontazione che le imprese devono pubblicare per diffondere in piena trasparenza le proprie performance ESG (acronimo che sta per “Environmental, Social, Governance”). Parliamo, quindi, di un “termometro” dei risultati ottenuti dalle imprese in materia di politiche ambientali, sociali e di governance virtuosa.
Negli ultimi anni il bilancio di sostenibilità sta diventando obbligatorio per un numero sempre maggiore di imprese. Questo perché le istituzioni europee stanno spingendo nella direzione di una più profonda responsabilità sociale ed ambientale delle imprese. Una posizione che, tra le altre cose, spiega anche perché aumentino di anno in anno i finanziamenti a fondo perduto destinate alle aziende virtuose.
Andiamo ora ad approfondire il percorso normativo che sta rendendo il bilancio di sostenibilità obbligatorio per le imprese italiane.
Bilancio di sostenibilità obbligatorio: cosa dicono le normative
Il bilancio di sostenibilità obbligatorio è una novità, ma di questo documento si parla già da molti anni. A inizio anni 2000, infatti, il termine “bilancio di sostenibilità” inizia a comparire sempre più spesso nei documenti della comunità europea e dei più importanti meeting internazionali sul clima.
Più recentemente, poi, con il radicarsi dell’idea di un green deal europeo, il bilancio di sostenibilità obbligatorio viene sancito in alcune normative europee, poi recepite dalle leggi dei singoli Paesi membri (e quindi anche dall’Italia). Oggi, a seguito di ciò, è facilmente reperibile più di un esempio di bilancio di sostenibilità di importante aziende italiane.
In particolare, è bene ricordare la direttiva NFRD del 2014, che a distanza di due anni è stata recepita in Italia con il D.Lgs. n. 254/2016. Successivamente, un passo fondamentale è stata l’approvazione, il 16 dicembre 2022, della Direttiva UE CSRD (numero 2022/2464) Corporate Sustainability Reporting Directive nell’ambito del Green Deal Europeo.
In questo modo, nel nostro ordinamento giuridico sono state introdotte le disposizioni (poi ulteriormente perfezionate) che prevedono il bilancio di sostenibilità obbligatorio.
Bilancio di sostenibilità obbligatorio: quando e per chi
Ma andiamo ora a sintetizzare le tappe che portano al bilancio di sostenibilità obbligatorio e che vedranno l’estensione di tale obbligo di rendicontazione non solo alle grandi imprese, ma anche a molte medie aziende e PMI, aumentando così il numero di organizzazioni coinvolte:
- Dal 2024 l’obbligo riguarda solo grandi realtà. Parliamo, nel dettaglio, degli enti di interesse pubblico con almeno 500 dipendenti (cifra che indica il valore medio per l’anno di riferimento);
- Dal 2025, invece, il bilancio di sostenibilità obbligatorio coinvolge anche per le imprese e i gruppi imprenditoriali con più di 250 dipendenti. Un’estensione non indifferente, con decine di migliaia di realtà implicate solo nel nostro Paese;
- Dal 2026, poi, è obbligatorio per le PMI quotate;
- Dal 2028, infine, l’obbligo del bilancio di sostenibilità sarà ulteriormente esteso.
Discorso a parte, invece, riguarda il terzo settore, che in parte già da tempo prevede forme di rendicontazione dell’impatto sociale e ambientale delle attività svolte (del resto, è proprio da qui che nasce quello che oggi le imprese conoscono come bilancio di sostenibilità).
Bilancio di sostenibilità obbligatorio: prospettive future
Insomma, il bilancio di sostenibilità, già obbligatorio per alcune categorie di aziende, si sta imponendo come uno strumento sempre più centrale nella gestione aziendale e nell’accesso a risorse pubbliche.
L’importanza del bilancio di sostenibilità, infatti, non si limita alla sola conformità normativa, ma diventerà sempre più un requisito essenziale per ottenere agevolazioni e contributi a fondo perduto. In linea con gli obiettivi di transizione ecologica e sviluppo sostenibile, i governi e le istituzioni finanziarie tendono a incentivare le imprese che dimostrano un chiaro impegno verso pratiche sostenibili, premiando con finanziamenti agevolati quelle che integrano i principi ESG nelle loro operazioni. È facile prevedere, dunque, che la predisposizione di un bilancio di sostenibilità diventerà una condizione necessaria per accedere a tali risorse.
Inoltre, la crescente attenzione alle questioni ambientali e sociali da parte degli stakeholder richiederà alle aziende di dimostrare un impegno reale e quantificabile verso la sostenibilità. Oltre a rafforzare la fiducia degli investitori e migliorare la reputazione aziendale, il bilancio di sostenibilità sarà sempre più visto come uno strumento strategico per differenziarsi sul mercato e garantire un accesso privilegiato a fondi pubblici e privati.
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