Linea sviluppo aziendale: Una opportunità per PMI e MidCap in Lombardia

Linea sviluppo aziendale: Una opportunità per PMI e MidCap in Lombardia

Nel mondo dinamico e competitivo di oggi, le piccole e medie imprese (PMI) e le aziende di media capitalizzazione (MidCap) cercano costantemente opportunità per crescere e innovare. Una di queste opportunità arriva dalla Regione Lombardia con il suo innovativo “Pacchetto investimenti – Linea sviluppo aziendale”. Questa iniziativa, che mira a sostenere gli investimenti delle PMI e delle MidCap in piani di sviluppo aziendale, offre un’opportunità  per le aziende che cercano di modernizzare e ampliare la loro produzione. Scopriamo insieme come funziona.

Cos’è il Pacchetto Investimenti – Linea sviluppo aziendale

Il “Pacchetto investimenti – Linea sviluppo aziendale” è un’iniziativa lanciata dalla Regione Lombardia per sostenere le PMI e le MidCap. Questo programma è stato ideato con l’obiettivo di facilitare i piani di sviluppo aziendale che puntano all’ammodernamento e all’ampliamento produttivo. L’idea è di fornire alle aziende gli strumenti finanziari necessari per investire in nuove tecnologie, migliorare le loro infrastrutture e aumentare la loro capacità produttiva. In un’epoca in cui l’innovazione è la chiave del successo, questa iniziativa rappresenta un’opportunità preziosa per le aziende che vogliono rimanere competitive.

Chi può beneficiare del Bando Pacchetto Investimenti – Linea sviluppo aziendale

Le aziende idonee per questa iniziativa devono soddisfare diversi criteri. Prima di tutto, devono essere registrate e attive nel Registro delle Imprese, il che significa che devono avere una presenza legale e operativa stabilita. Inoltre, devono avere almeno due bilanci depositati, dimostrando così una certa stabilità finanziaria. Un altro requisito importante è avere una sede operativa in Lombardia, sottolineando l’obiettivo regionale dell’iniziativa. Infine, le aziende devono avere un rating da 1 a 10 secondo la metodologia di Credit Scoring del Fondo Centrale di Garanzia, che valuta la loro affidabilità creditizia. Questi criteri assicurano che l’iniziativa sia rivolta a imprese solide e affidabili che sono pronte a investire nel loro sviluppo.

Le aree di intervento del Bando Pacchetto Investimenti – Linea sviluppo aziendale

L’iniziativa si divide in due aree di intervento. La prima, “Sviluppo aziendale Lombardia”, è rivolta alle PMI e MidCap con sede in Lombardia. Questo significa che tutte le aziende che operano in questa regione possono beneficiare del programma, a condizione che soddisfino i criteri di ammissibilità. La seconda area, “Sviluppo aziendale nelle aree destinatarie degli aiuti a finalità regionale”, è specificamente per le PMI e MidCap con sede nelle aree specificate nell’Annex 1 alla delibera di Giunta regionale n. 6225 del 4 aprile 2022. Questa suddivisione garantisce che l’aiuto sia distribuito in modo equo e che le aziende in tutte le aree della Lombardia abbiano la possibilità di beneficiare dell’iniziativa.

Dotazione finanziaria e tipologia di aiuto del Bando Pacchetto investimenti – Linea sviluppo aziendale

La dotazione finanziaria complessiva dell’iniziativa è di 115 milioni di euro, un importo significativo che dimostra l’impegno della Regione Lombardia nel sostenere lo sviluppo delle PMI e delle MidCap. L’aiuto consiste in una garanzia regionale gratuita su un prestito a medio-lungo termine e un contributo a fondo perduto sull’investimento. Questo tipo di aiuto può fare una grande differenza per le aziende che cercano di espandere la loro attività, ma che potrebbero avere difficoltà a ottenere finanziamenti attraverso canali tradizionali.

Come presentare la domanda Bando Pacchetto Investimenti

Le aziende interessate possono presentare la domanda online a partire dalle 10:30 del 13 giugno 2023 fino all’esaurimento delle risorse. Questo significa che è importante agire rapidamente per assicurarsi di avere la possibilità di beneficiare di questa iniziativa. Le domande saranno selezionate attraverso una procedura valutativa a sportello in base all’ordine cronologico di presentazione. Questo significa che le prime domande presentate avranno la priorità, quindi è importante preparare la domanda in anticipo e presentarla il più presto possibile.

Il “Pacchetto investimenti – Linea sviluppo aziendale” offre un’opportunità unica per le PMI e le MidCap in Lombardia. Con un sostegno finanziario significativo e un focus sullo sviluppo aziendale, questa iniziativa può essere il trampolino di lancio che le aziende stanno cercando per portare la loro attività al livello successivo. Se la tua azienda soddisfa i criteri e si trova in Lombardia, considera di presentare la domanda. Questa potrebbe essere l’opportunità che stavi aspettando per dare una nuova direzione alla tua attività.

Se hai trovato utile questo articolo, condividilo con i tuoi colleghi e contatti. Se hai domande o desideri ulteriori informazioni, non esitare a contattarci. Ricorda, l’informazione è la chiave del successo nel mondo degli affari. Quindi, rimani aggiornato e sfrutta le opportunità che vengono offerte.

FAQ Pacchetto Investimenti – Linea sviluppo aziendale

1. Cos’è il “Pacchetto investimenti – Linea sviluppo aziendale”? Il “Pacchetto investimenti – Linea sviluppo aziendale” è un’iniziativa della Regione Lombardia che mira a sostenere le PMI e le MidCap nel loro sviluppo aziendale, fornendo un sostegno finanziario per l’ammodernamento e l’ampliamento produttivo.

2. Chi può beneficiare di questa iniziativa? Le aziende che possono beneficiare di questa iniziativa sono le PMI e le MidCap che sono registrate e attive nel Registro delle Imprese, hanno almeno due bilanci depositati, una sede operativa in Lombardia e un rating da 1 a 10 secondo la metodologia di Credit Scoring del Fondo Centrale di Garanzia.

3. Quali sono le aree di intervento dell’iniziativa? L’iniziativa si divide in due aree di intervento: “Sviluppo aziendale Lombardia”, rivolta alle PMI e MidCap con sede in Lombardia, e “Sviluppo aziendale nelle aree destinatarie degli aiuti a finalità regionale”, per le PMI e MidCap con sede nelle aree specificate nell’Annex 1 alla delibera di Giunta regionale n. 6225 del 4 aprile 2022.

4. Qual è la dotazione finanziaria dell’iniziativa? La dotazione finanziaria complessiva dell’iniziativa è di 115 milioni di euro. L’aiuto consiste in una garanzia regionale gratuita su un prestito a medio-lungo termine e un contributo a fondo perduto sull’investimento.

5. Come posso presentare la domanda per questa iniziativa? Le aziende interessate possono presentare la domanda online a partire dalle 10:30 del 13 giugno 2023 fino all’esaurimento delle risorse. Le domande saranno selezionate attraverso una procedura valutativa a sportello in base all’ordine cronologico di presentazione.

6. Cosa succede dopo aver presentato la domanda? Dopo aver presentato la domanda, le aziende dovranno attendere la valutazione delle loro domande. Le domande saranno valutate in base all’ordine cronologico di presentazione, quindi le prime domande presentate avranno la priorità.

Un Nuovo Passo Avanti per le Start Up: Aggiornamenti sul Decreto Startup

Un Nuovo Passo Avanti per le Start Up: Aggiornamenti sul Decreto Startup

Oggi affronteremo un argomento di grande rilevanza per l’ecosistema imprenditoriale italiano: il Decreto Startup. Questa norma, che ha il potenziale di rivoluzionare il panorama delle startup nel nostro Paese, è attualmente al centro di importanti sviluppi legislativi. Se sei un imprenditore, un innovatore o un investitore, queste notizie potrebbero avere un impatto significativo sul tuo percorso. Quindi, ti invito a continuare a leggere per scoprire come queste modifiche potrebbero influenzare il futuro delle start up italiane.

Il Decreto Startup – Un’Iniziativa Rivoluzionaria

Hai mai sentito parlare del Decreto Startup? Se la risposta è no, ti trovi nel posto giusto. Il Decreto Startup è un’iniziativa legislativa che ha rivoluzionato il panorama delle startup in Italia. Introdotto circa dieci anni fa, il Decreto Startup ha l’obiettivo di promuovere e sviluppare le startup e le piccole e medie imprese innovative attraverso agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti. Questo strumento ha aperto nuove opportunità per gli imprenditori italiani, stimolando la crescita e l’innovazione nel nostro Paese.

Il Decreto Startup è stato un bando per l’innovazione, un invito a tutti gli imprenditori a sfruttare al meglio le loro idee e a trasformarle in realtà. Ha creato un ambiente favorevole per le startup, offrendo incentivi e supporto per aiutare le nuove imprese a prosperare. E ora, questo decreto sta per fare un altro passo avanti.

L’Avanzamento del Decreto Startup

Recentemente, la commissione finanze della Camera dei Deputati ha dato il via libera al testo della proposta di legge sulle startup innovative senza alcuna modifica. Questo è un grande passo avanti per il Decreto Startup, che ora è più vicino a diventare legge. Il testo è stato inviato alle altre commissioni per il parere ed è già calendarizzato in aula lunedì 26 giugno. È un momento emozionante per tutti noi che crediamo nel potere dell’innovazione.

Questo avanzamento del Decreto Startup è una grande notizia per le startup italiane. Significa che le agevolazioni fiscali e gli incentivi agli investimenti previsti dal decreto potrebbero diventare realtà molto presto. Questo potrebbe aprire nuove opportunità per le startup italiane, rendendo più attraente l’investimento in queste imprese.

Le Modifiche Proposte e le Controversie

Come in ogni processo legislativo, ci sono state delle controversie. Alcuni emendamenti migliorativi, anche bipartisan, hanno ricevuto pareri negativi dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Questi emendamenti sono stati ritirati in attesa di risolvere la querelle. Nonostante queste sfide, l’obiettivo rimane quello di rafforzare gli incentivi per gli investimenti nelle startup.

Questo dimostra che il processo legislativo può essere complesso e pieno di sfide. Ma nonostante queste difficoltà, l’obiettivo finale – quello di creare un ambiente più favorevole per le startup italiane – rimane inalterato. E questo è ciò che conta davvero.

L’Impatto del Decreto sulle Startup Italiane

Quindi, cosa significa tutto questo per te e per la tua startup? Il Decreto Startup, se approvato, potrebbe portare a una serie di benefici fiscali per gli investimenti nel capitale sociale delle startup innovative o delle PMI innovative. Questo potrebbe rendere più attraente l’investimento in startup, stimolando ulteriormente l’innovazione e la crescita nel nostro Paese.

Inoltre, il Decreto Startup potrebbe avere un impatto significativo sul panorama delle startup italiane. Potrebbe attrarre più investitori, sia nazionali che internazionali, e potrebbe aiutare le startup italiane a competere a livello globale. In altre parole, il Decreto Startup potrebbe dare alle startup italiane l’impulso di cui hanno bisogno per prosperare e avere successo.

Ricorda, l’innovazione è il motore che spinge avanti il nostro Paese. Ogni passo avanti nel Decreto Startup è un passo avanti per tutti noi. Continua a sognare, continua a innovare, e insieme, possiamo costruire un futuro migliore.

1. Cos’è il Decreto Startup?
Il Decreto Startup è un’iniziativa legislativa italiana introdotta circa dieci anni fa. Il suo obiettivo principale è promuovere e sviluppare le startup e le piccole e medie imprese innovative attraverso agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti.

2. Quali sono i recenti sviluppi del Decreto Startup?
Recentemente, la commissione finanze della Camera dei Deputati ha approvato il testo della proposta di legge sulle startup innovative senza alcuna modifica. Il testo è stato inviato alle altre commissioni per il parere ed è già calendarizzato in aula.

3. Quali sono le controversie relative al Decreto Startup?
Alcuni emendamenti migliorativi, anche bipartisan, hanno ricevuto pareri negativi dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Questi emendamenti sono stati ritirati in attesa di risolvere la querelle.

4. Quali potrebbero essere gli impatti del Decreto Startup sulle startup italiane?
Se approvato, il Decreto Startup potrebbe portare a una serie di benefici fiscali per gli investimenti nel capitale sociale delle startup innovative o delle PMI innovative. Questo potrebbe rendere più attraente l’investimento in startup, stimolando ulteriormente l’innovazione e la crescita nel nostro Paese.

5. Quando il Decreto Startup diventerà legge?
Il testo del Decreto Startup è attualmente in fase di revisione da parte di altre commissioni e sarà discussa in aula il 26 giugno. Tuttavia, la data esatta in cui diventerà legge non è ancora nota.

6. Come posso rimanere aggiornato sul Decreto Startup?
Puoi seguire questo blog per rimanere aggiornato sulle ultime notizie e sugli aggiornamenti relativi al Decreto Startup e ad altre notizie importanti dal mondo delle startup italiane.

Guida ai Contratti di Sviluppo 2023: Requisiti e Come Presentare la Domanda

Guida ai Contratti di Sviluppo 2023: Requisiti e Come Presentare la Domanda

Contratti di Sviluppo in Italia, in un mondo in continua evoluzione, stai sicuramente cercando costantemente opportunità per innovare, espandere e mantenere la tua impresa competitiva. Recentemente, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato una notizia che potrebbe rappresentare un’opportunità importante per la tua impresa: la riapertura di un nuovo sportello per la presentazione di domande per i Contratti di Sviluppo attraverso la piattaforma messa a disposizione da Invitalia.

Che cosa sono i contratti di Sviluppo?

I Contratti di Sviluppo rappresentano un potente strumento di agevolazione finanziaria, progettato per sostenere imprese come la tua che cercano di fare la differenza nel panorama economico italiano. Con una dotazione di 391,8 milioni di euro, l’obiettivo principale di questi contratti è sostenere programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni. Questi bandi sono fondamentali per imprese italiane operanti in settori produttivi strategici, tra cui aerospazio e aeronautica, design, moda e arredo, metallo ed elettromeccanica, chimico e farmaceutico, gomma e plastica, e alimentare. Questi settori sono stati identificati come cruciali per lo sviluppo del Paese, e le imprese che operano in questi settori avranno l’opportunità di accedere a un sostegno finanziario e ad un contributo a fondo perduto significativo per aiutarle a realizzare i loro obiettivi.

Come funzionano i contratti di Sviluppo?

Le agevolazioni previste dai Contratti di Sviluppo non sono limitate solo alle imprese italiane. Sono aperte a imprese di qualsiasi dimensione, italiane ed estere, che operano nei settori sopracitati. Queste imprese devono impegnarsi a realizzare programmi di investimento nelle aree del territorio nazionale diverse da quelle classificate come “zone a” nell’ambito della Carta degli Aiuti di Stato a finalità regionale vigente. Questo significa che se la tua impresa opera in queste aree, avrai l’opportunità di accedere a un finanziamento a fondo perduto per aiutarti a realizzare i tuoi obiettivi di investimento. Questo potrebbe rappresentare un’opportunità importante per te se stai cercando di espandere le tue operazioni, innovare i tuoi prodotti o servizi, o entrare in nuovi mercati.

Cosa sono gli accordi di Sviluppo?

Gli accordi di sviluppo, o Contratti di Sviluppo, sono un tipo di contratto che la tua impresa può stipulare con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per accedere a finanziamenti e agevolazioni. Questi accordi definiscono i termini e le condizioni per l’accesso ai fondi, compresi i requisiti che la tua impresa deve soddisfare e gli obiettivi che deve raggiungere.

Che cosa favorisce il contratto di Sviluppo?

Il Contratto di Sviluppo favorisce principalmente le imprese che sono pronte a impegnarsi in progetti di grande portata e di lungo termine. Per beneficiare delle agevolazioni previste dai Contratti di sviluppo, i programmi di sviluppo industriale, ricerca e innovazione devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 20 milioni di euro e avere una durata massima di 36 mesi. Le agevolazioni consistono in contributi in conto impianti, per quanto riguarda gli investimenti produttivi, e in contributi diretti alla spesa, per ciò che concerne i progetti di ricerca e sviluppo.

Come presentare la domanda per un Contratto di Sviluppo?

Una volta pubblicato il bando, potrai presentare la tua domanda all’ente gestore Invitalia. Invitalia renderà disponibile la procedura di compilazione delle richieste e l’ulteriore documentazione nella sezione dedicata ai Contratti di Sviluppo. I Contratti di Sviluppo offrono un’opportunità significativa per le imprese che cercano di espandere e innovare. Con un importante finanziamento disponibile, questa potrebbe essere l’occasione che che stavi aspettando per la tua impresa .
Ricorda, il successo è spesso il risultato di prendere le opportunità giuste al momento giusto – e questa potrebbe essere l’opportunità giusta per te.

FAQ Contratto di Sviluppo 2023

Che cosa sono i Contratti di Sviluppo?
I Contratti di Sviluppo sono un tipo di agevolazione finanziaria offerta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Sono progettati per sostenere programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni in settori specifici.

Chi può beneficiare dei Contratti di Sviluppo?
I beneficiari dei Contratti di Sviluppo possono essere imprese italiane ed estere di qualsiasi dimensione che operano in settori specifici e che si impegnano a realizzare programmi di investimento in aree specifiche del territorio nazionale.

Quali sono i settori coinvolti nei Contratti di Sviluppo?**
I settori coinvolti includono aerospazio e aeronautica, design, moda e arredo, metallo ed elettromeccanica, chimico e farmaceutico, gomma e plastica, e alimentare.

Quali sono i requisiti per beneficiare delle agevolazioni previste dai Contratti di sviluppo?
Per beneficiare delle agevolazioni, i programmi di sviluppo industriale, ricerca e innovazione devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 20 milioni di euro e avere una durata massima di 36 mesi.

Come posso presentare la mia domanda per un Contratto di Sviluppo?
Una volta emanato il bando, potrai presentare la tua domanda all’ente erogante Invitalia. Invitalia renderà disponibile la procedura di compilazione delle richieste e l’ulteriore documentazione nella sezione dedicata ai Contratti di Sviluppo.

Che tipo di supporto offre Invitalia durante il processo di domanda?
Invitalia fornisce supporto e assistenza durante il processo di domanda, aiutando le imprese a navigare attraverso i requisiti e a presentare la domanda più forte possibile.

Sostegno Economico per il Settore Sportivo: Come Accedere ai Contributi a Fondo Perduto 2023

Sostegno Economico per il Settore Sportivo: Come Accedere ai Contributi a Fondo Perduto 2023

Il mondo dello sport è un settore che richiede non solo passione e dedizione, ma anche risorse economiche per sostenere le attività. In Italia, il Dipartimento dello Sport ha riconosciuto questa necessità e ha annunciato una nuova opportunità di finanziamento per gli operatori sportivi. A partire dal 19 giugno 2023, sarà possibile richiedere contributi a fondo perduto per sostenere le attività sportive dilettantistiche. Ma cosa significa esattamente e chi può beneficiarne? In questo articolo, esploreremo in dettaglio questa opportunità, chi può applicare, come fare domanda e quali sono le tempistiche e i criteri di assegnazione.

Dettagli sui Contributi a Fondo Perduto per il settore sportivo

I contributi a fondo perduto sono una forma di finanziamento fornita dal governo per sostenere le attività sportive dilettantistiche. Questi fondi non richiedono un rimborso, permettendo così agli operatori sportivi di ottenere risorse economiche senza l’onere di un indebitamento. Questo è particolarmente importante in un settore come quello sportivo, dove le risorse possono essere limitate e le spese possono essere elevate. Attualmente, i fondi disponibili ammontano a 58 milioni di euro per i gestori di impianti sportivi e a 67 milioni di euro per i gestori di impianti natatori. Questi fondi possono essere utilizzati per una varietà di scopi, tra cui l’acquisto di attrezzature, la manutenzione delle strutture, la formazione del personale e molto altro.

Come Fare Domanda per i Contributi a Fondo Perduto per il settore sportivo

Per accedere ai contributi a fondo perduto, è necessario essere iscritti al Registro Nazionale delle attività sportive dilettantistiche entro il 24 marzo 2023. Questo registro è un elenco di organizzazioni sportive che sono riconosciute dal governo italiano e che sono idonee a ricevere vari tipi di supporto e finanziamenti. La domanda deve essere presentata esclusivamente attraverso la nuova piattaforma online fornita dal Dipartimento dello Sport. Questa piattaforma è stata progettata per rendere il processo di domanda il più semplice e diretto possibile. Ricorda, le richieste inviate tramite altri canali non verranno prese in considerazione. Questo è per garantire che tutte le domande siano gestite in modo equo e trasparente.

Tempistiche e Criteri di Assegnazione

La finestra temporale per presentare la domanda inizia alle ore 12:00 del lunedì 19 giugno e rimarrà aperta per i successivi 30 giorni. È fondamentale rispettare questa scadenza, poiché le richieste presentate dopo il termine non verranno prese in considerazione. Questo è per garantire che tutti abbiano un’opportunità equa di presentare la loro domanda. I criteri per l’assegnazione dei contributi saranno stabiliti nell’articolo 3 e 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 marzo 2023, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questi criteri garantiranno che i fondi siano distribuiti in modo equo e che vengano assegnati alle organizzazioni che ne hanno più bisogno e che possono utilizzarli nel modo più efficace.

In conclusione, i contributi a fondo perduto offrono una straordinaria opportunità per gli operatori sportivi iscritti al Registro Nazionale delle attività sportive dilettantistiche. La possibilità di richiedere finanziamenti senza il peso di un rimborso rappresenta una significativa spinta economica per lo sviluppo delle attività sportive nel nostro paese. Questi fondi possono fare una differenza reale nel mondo dello sport, aiutando le organizzazioni a migliorare le loro strutture, a formare il loro personale e a offrire servizi migliori ai loro membri e alla comunità in generale.

1. Cos’è un contributo a fondo perduto?
Un contributo a fondo perduto è una forma di finanziamento fornita dal governo che non richiede un rimborso. Questo tipo di finanziamento è spesso utilizzato per sostenere specifici settori o progetti che il governo ritiene importanti per l’economia o la società.

2. Chi può richiedere i contributi a fondo perduto per gli operatori sportivi nel 2023?
Gli operatori sportivi che sono iscritti al Registro Nazionale delle attività sportive dilettantistiche entro il 24 marzo 2023 possono richiedere i contributi a fondo perduto.

3. Come posso fare domanda per i contributi a fondo perduto?
La domanda può essere presentata esclusivamente attraverso la nuova piattaforma online fornita dal Dipartimento dello Sport. Le richieste inviate tramite altri canali non verranno prese in considerazione.

4. Quando posso fare domanda per i contributi a fondo perduto?
La finestra temporale per presentare la domanda inizia alle ore 12:00 del lunedì 19 giugno 2023 e rimarrà aperta per i successivi 30 giorni.

5. Quali sono i criteri di assegnazione dei contributi a fondo perduto?
I criteri per l’assegnazione dei contributi saranno stabiliti nell’articolo 3 e 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 marzo 2023, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il Ritorno del Voucher Innovation Manager 2023: Un Opportunità per le PMI

Il Ritorno del Voucher Innovation Manager 2023: Un Opportunità per le PMI

Di nuovo operativo il Voucher Innovation Manager, è una notizia che potrebbe interessare molte piccole e medie imprese (PMI) che cercano di innovare e crescere. Il voucher è un’opportunità per le imprese che desiderano investire in innovazione e sviluppo,

Il ritorno del Voucher Innovation Manager: una panoramica

Dopo il grande successo della prima edizione, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha deciso di riproporre il Voucher Innovation Manager, stanziando per l’occasione ben 75 milioni di euro. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità unica per le imprese che desiderano investire in innovazione e sviluppo. Ma cosa significa esattamente? E come può la tua azienda beneficiare di questa opportunità? Continua a leggere per scoprirlo.

Dettagli del voucher: chi può beneficiare e come

Il voucher, in regime “de minimis”, permette di finanziare fino al 50% dei costi relativi ai servizi di consulenza specialistica. L’importo che può essere finanziato varia in base alle dimensioni dell’azienda. Le micro e piccole imprese possono coprire il 50% dei costi sostenuti fino a un massimo di 40.000 euro. Le medie imprese, invece, possono coprire il 30% dei costi fino a un massimo di 25.000 euro. Infine, le reti di imprese possono coprire il 50% dei costi fino a un massimo di 80.000 euro. Questo significa che, indipendentemente dalle dimensioni della tua azienda, c’è un’opportunità per te di beneficiare di questo voucher.

L’Innovation Manager e il suo ruolo

Ma chi è esattamente l’Innovation Manager e quale è il suo ruolo in tutto questo? L’Innovation Manager è un professionista che aiuta le PMI a navigare la transizione verde e digitale, fornendo consulenze specifiche su una serie di tecnologie. Questo può includere tutto, dalla big data e analisi dei dati, al cloud, fog e quantum computing, alla cyber security, e molto altro ancora. Inoltre, l’Innovation Manager può supportare le imprese nei processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. In altre parole, l’Innovation Manager è un alleato prezioso per qualsiasi PMI che cerca di innovare e crescere.

Quanto guadagna un Innovation Manager?

Uno dei primi aspetti che potrebbe venirti in mente quando pensi alla figura dell’Innovation Manager è: quanto guadagna? Beh, la risposta a questa domanda può variare notevolmente a seconda di vari fattori, come l’esperienza, l’industria, la dimensione dell’azienda e la posizione geografica. In generale, però, possiamo dire che l’Innovation Manager è una figura professionale altamente qualificata e, come tale, può aspettarsi un compenso adeguato alle sue competenze e responsabilità.

Cosa può fare un Innovation Manager?

L’Innovation Manager svolge un ruolo fondamentale all’interno delle PMI. Questo professionista aiuta le imprese a navigare la transizione verde e digitale, fornendo consulenze specifiche su una serie di tecnologie. Questo può includere tutto, dalla big data e analisi dei dati, al cloud, fog e quantum computing, alla cyber security, e molto altro ancora. Inoltre, l’Innovation Manager può supportare le imprese nei processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. In altre parole, l’Innovation Manager è un alleato prezioso per qualsiasi PMI che cerca di innovare e crescere.

 Come diventare Innovation Manager certificato?

Se stai pensando di diventare un Innovation Manager, potresti chiederti come ottenere la certificazione. In generale, per diventare un Innovation Manager certificato, è necessario seguire un percorso di formazione specifico e superare un esame di certificazione.

Come iscriversi all’albo degli Innovation Manager?

Per iscriversi all’albo degli Innovation Manager, è necessario seguire una procedura specifica, le domande possono essere inviate tramite una procedura online gestita da Invitalia. Una volta formati gli elenchi dei manager, le imprese possono presentare la domanda per il voucher, indicando i dettagli del progetto per il quale richiedono le competenze dell’Innovation Manager.

Come fare domanda per il voucher

Ora che abbiamo capito cosa è il Voucher Innovation Manager e come può aiutare la tua azienda, vediamo come fare domanda. Per fare domanda per il voucher, le imprese devono seguire una procedura online gestita da Invitalia. Le domande possono essere inviate a partire dalle 10:00 del 22 giugno 2023, e fino alle 17:00 del 5 settembre 2023. Una volta formati gli elenchi dei manager, le imprese possono presentare la domanda per il voucher, indicando i dettagli del progetto per il quale richiedono le competenze dell’Innovation Manager.

Il ruolo dell’Innovation Manager nel futuro delle PMI

L’Innovation Manager non è solo un consulente, ma un vero e proprio partner strategico per le PMI. Con la sua esperienza e competenza, può aiutare le imprese a navigare nel complesso mondo dell’innovazione, identificando le opportunità più promettenti e sviluppando strategie efficaci per sfruttarle. In un mondo sempre più digitale e interconnesso, il ruolo dell’Innovation Manager diventerà sempre più importante.

Il Voucher Innovation Manager e la transizione verde e digitale

Uno degli aspetti più interessanti del Voucher Innovation Manager è il suo focus sulla transizione verde e digitale. Questo significa che le PMI possono utilizzare il voucher per finanziare consulenze specifiche relative all’applicazione di varie tecnologie verdi e digitali. Questo può includere tutto, dalla big data e analisi dei dati, al cloud, fog e quantum computing, alla cyber security, e molto altro ancora. In altre parole, il Voucher Innovation Manager è un’opportunità per le PMI di diventare leader nella transizione verde e digitale.

Il ritorno del Voucher Innovation Manager rappresenta un’opportunità significativa per le PMI in Italia. È un’occasione per investire in innovazione e sviluppo, e per affrontare la transizione verde e digitale con il supporto di un professionista qualificato. Ricorda, il bando per le domande apre il 22 giugno 2023. Non perdere questa opportunità!

FAQ

1. Cos’è il Voucher Innovation Manager

Il Voucher Innovation Manager è un’iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che fornisce un voucher “de minimis” per finanziare fino al 50% dei costi relativi ai servizi di consulenza specialistica forniti da un Innovation Manager qualificato.

2. Chi può beneficiare del Voucher Innovation Manager

Le micro, piccole, medie imprese e le reti di imprese possono beneficiare del Voucher Innovation Manager. L’importo del finanziamento varia in base alle dimensioni dell’azienda.

3. Qual è il ruolo di un Innovation Manager

Un Innovation Manager aiuta le PMI a navigare la transizione verde e digitale, fornendo consulenze specifiche su una serie di tecnologie. Può anche supportare le imprese nei processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

4. Come posso fare domanda per il Voucher Innovation Manager

Le domande possono essere presentate tramite una procedura online gestita da Invitalia, a partire dalle 10:00 del 22 giugno 2023, e fino alle 17:00 del 5 settembre 2023.

5. Come posso diventare un Innovation Manager certificato

Per diventare un Innovation Manager certificato, è necessario seguire un percorso di formazione specifico e superare un esame di certificazione. I requisiti precisi possono variare a seconda del paese e dell’organizzazione che rilascia la certificazione.

6. Come posso iscrivermi all’albo degli Innovation Manager

Per iscriversi all’albo degli Innovation Manager, è necessario seguire una procedura specifica. In Italia, le domande possono essere inviate tramite una procedura online gestita da Invitalia. Ricorda, però, che i requisiti e le procedure possono variare a seconda del paese.

SACE SIMEST:Il Sostegno Strategico all’Internazionalizzazione delle Imprese

SACE SIMEST:Il Sostegno Strategico all’Internazionalizzazione delle Imprese

SACE SIMEST, l’hub italiano di riferimento per l’internazionalizzazione delle imprese, rappresenta un fondamentale presidio di sostegno per le aziende che vogliono espandersi al di fuori dei confini nazionali. Parte del Gruppo CDP, SACE SIMEST combina una vasta gamma di strumenti e servizi, progettati per assistere le aziende in ogni fase del loro processo di internazionalizzazione.

Il ruolo di SACE SIMEST è quello di agevolare l’accesso delle imprese italiane ai mercati esteri, fornendo un supporto costante che va dalla valutazione iniziale delle opportunità di mercato alla gestione dei rischi finanziari e operativi. Ciò avviene attraverso una serie di servizi e prodotti finanziari e assicurativi, inclusi garanzie per le esportazioni, assicurazione del credito, finanziamenti agevolati, contributi a fondo perduto e servizi di consulenza per l’internazionalizzazione.

L’obiettivo principale di SACE SIMEST è di sostenere la crescita e la competitività delle imprese italiane a livello globale, consentendo loro di affrontare con successo le sfide e le opportunità dell’economia internazionale. In questo contesto, la missione di SACE SIMEST assume un’importanza ancora maggiore, vista la crescente interconnessione dei mercati globali e l’importanza strategica dell’internazionalizzazione per la crescita e la sostenibilità a lungo termine delle imprese.

SIMEST e il Fondo Perduto: Un Importante Strumento di Sostegno

Uno degli strumenti di sostegno più significativi offerti da SIMEST è il contributo a fondo perduto. Questo tipo di finanziamento è particolarmente attraente per le imprese, poiché non richiede alcun rimborso e può coprire una parte significativa delle spese sostenute dalle imprese per le loro iniziative di internazionalizzazione.

I finanziamenti a fondo perduto offerti da SIMEST possono essere utilizzati per una varietà di scopi, tra cui la realizzazione di studi di fattibilità, l’avvio di nuovi progetti di investimento all’estero, la partecipazione a fiere internazionali e missioni di affari, la promozione di prodotti e servizi italiani nei mercati esteri e l’attuazione di progetti di formazione e aggiornamento del personale.

Questi contributi a fondo perduto sono quindi un importante motore di sviluppo per le imprese italiane, che possono utilizzare questi fondi per sostenere le loro strategie di internazionalizzazione e per affrontare con maggiore sicurezza e risorse le sfide dei mercati internazionali.

Come Funzionano i Finanziamenti SIMEST

Oltre ai contributi a fondo perduto, SIMEST offre una serie di finanziamenti a condizioni agevolate per supportare le imprese italiane nel loro percorso di internazionalizzazione. Questi possono includere prestiti a medio-lungo termine per la creazione o l’espansione di imprese all’estero, il finanziamento delle esportazioni o l’acquisto di partecipazioni in imprese straniere.

I finanziamenti SIMEST possono essere utilizzati per una serie di scopi, come l’acquisto di macchinari e attrezzature, la realizzazione di investimenti immateriali (come il trasferimento di tecnologia o il franchising), la realizzazione di opere edili o infrastrutturali, o l’acquisizione di partecipazioni in imprese straniere.

Questi finanziamenti sono quindi un altro importante strumento di sostegno per le imprese italiane che intendono espandersi all’estero, fornendo loro le risorse finanziarie necessarie per realizzare i loro progetti di internazionalizzazione.

Le Novità di SIMEST nel 2023

Nel 2023, SIMEST ha introdotto una serie di nuove iniziative per sostenere le imprese italiane. Tra queste, spicca il Bando 2023, un bando speciale per sostenere le imprese esportatrici dei territori colpiti dall’alluvione di maggio 2023. Questo bando prevede contributi a fondo perduto per coprire i danni materiali subiti a seguito dell’evento calamitoso.

Il Bando SIMEST 2023 rappresenta una risposta concreta e tempestiva di SIMEST alle esigenze delle imprese colpite da questa grave calamità naturale. Questo sostegno è finalizzato a consentire una ripresa tempestiva delle attività economiche e ad indennizzare i danni diretti subiti dalle imprese, come attestato da una perizia asseverata.

I Dettagli del Bando SIMEST 2023

Il Bando SIMEST 2023 prevede una dotazione complessiva di 300 milioni di euro, suddivisi in tre fasce di contributi, ciascuna destinata a un diverso tipo di impresa. In particolare, è prevista una quota di 30 milioni di euro riservata alle Micro e Piccole imprese, una quota di 180 milioni di euro riservata alle PMI (che include le Micro e Piccole imprese), e una quota di 90 milioni di euro riservata alle Mid Cap.

Per poter accedere a questi fondi, le imprese devono soddisfare una serie di criteri. Devono avere depositato almeno un bilancio, dimostrare che almeno il 10% del loro fatturato proviene dalle esportazioni, avere una sede operativa o unità locali nei territori colpiti dall’alluvione, e aver subito danni materiali a causa dell’alluvione, come accertato da una perizia asseverata.

Come Accedere ai Fondi di SIMEST nel 2023

Per accedere ai fondi messi a disposizione da SIMEST nel 2023, le imprese devono seguire una serie di passaggi. Prima di tutto, devono verificare se soddisfano i criteri di ammissibilità stabiliti dal Bando. Questi includono la presentazione di almeno un bilancio, la dimostrazione che almeno il 10% del fatturato proviene dalle esportazioni, la presenza di una sede operativa o unità locali nei territori colpiti dall’alluvione, e la dimostrazione di aver subito danni materiali a causa dell’alluvione.

Una volta verificata la propria ammissibilità, le imprese devono compilare e presentare la domanda di finanziamento, fornendo tutte le informazioni richieste e allegando la documentazione necessaria. Questa include la perizia asseverata che attesta i danni subiti, la dichiarazione IVA e il bilancio.

Una volta presentata la domanda, questa sarà valutata da SIMEST, che deciderà se concedere o meno il finanziamento richiesto. In caso di esito positivo, l’impresa riceverà il contributo a fondo perduto o il finanziamento a condizioni agevolate, a seconda del caso.

Domande Frequenti su SIMEST e il Bando 2023

Che cos’è SIMEST?

SIMEST è un’azienda che fa parte del Gruppo CDP, con la missione di sostenere le imprese italiane nel loro processo di internazionalizzazione, fornendo una serie di servizi e strumenti finanziari e assicurativi.

Come posso accedere ai fondi di SIMEST?

Per accedere ai fondi di SIMEST, devi prima assicurarti che la tua impresa soddisfi i criteri di ammissibilità stabiliti. Dopo aver verificato la tua ammissibilità, dovrai compilare e presentare una domanda di finanziamento, fornendo tutte le informazioni richieste e allegando la documentazione necessaria.

Che cosa è un contributo a fondo perduto?

Un contributo a fondo perduto è un tipo di finanziamento che non richiede alcun rimborso. Può essere utilizzato per coprire una parte significativa delle spese sostenute dalle imprese per le loro iniziative di internazionalizzazione.

Che cos’è il Bando SIMEST 2023?

Il Bando SIMEST 2023 è un bando speciale destinato a sostenere le imprese esportatrici dei territori colpiti dall’alluvione di maggio 2023. Questo bando prevede contributi a fondo perduto per coprire i danni materiali subiti a seguito dell’evento calamitoso.

Quali sono i requisiti per accedere al Bando SIMEST 2023?

Per accedere al Bando SIMEST 2023, le imprese devono soddisfare una serie di criteri, tra cui: avere depositato almeno un bilancio, dimostrare che almeno il 10% del loro fatturato proviene dalle esportazioni, avere una sede operativa o unità locali nei territori colpiti dall’alluvione, e aver subito danni materiali a causa dell’alluvione.

Quanto ammonta il contributo massimo concedibile dal Bando SIMEST 2023?

Il contributo massimo concedibile dal Bando SIMEST 2023 è pari a € 1.500.000.

Investimenti Strategici in Campania: Finanziamento a Fondo Perduto

Investimenti Strategici in Campania: Finanziamento a Fondo Perduto

La Regione Campania con Decreto Dirigenziale n. 415 del 22.05.2023 pubblicato sul Burc n.39 del 22/05/202339 del 22/05/2023 ha delineato le linee guida del  bando che prevede contributi a fondo perduto e che potrebbe rappresentare una svolta per la tua azienda. Questo bando è un’opportunità per sostenere la competitività e favorire l’innovazione, una chance per dare una spinta alla tua azienda, per investire in nuovi progetti o per migliorare quelli esistenti. È un’occasione per fare un salto di qualità, per portare la tua impresa a un livello superiore. E tutto questo con il sostegno della Regione Campania, che con questo bando dimostra di credere nelle imprese del territorio e di volerle sostenere.

Dettagli del Bando Regione Campania Investimenti Strategici

Il bando prevede contributi a fondo perduto fino al 70% per sostenere gli investimenti delle imprese. Questo significa che una parte significativa delle spese che dovrai sostenere per il tuo progetto potrebbe essere coperta da questi contributi.

Ma non è tutto. Il bando è aperto a micro, piccole, medie e grandi imprese della Regione Campania, quindi, indipendentemente dalle dimensioni della tua impresa, potresti avere diritto a questi fondi. Anche le imprese associate, come reti di imprese, consorzi, società consortili e ATS, possono accedere all’agevolazione.

Tipologie di Progetti Finanziabili con il bando Investimenti Strategici in Campania

Il bando copre una vasta tipologia di progetti. Puoi presentare un progetto per investimenti produttivi, progetti di ricerca e sviluppo, o piani di formazione per la qualificazione delle competenze dei lavoratori.

Per gli investimenti produttivi, le piccole imprese possono ricevere il 60% di contributi, le medie imprese il 50% e le grandi imprese il 40%. Questo significa che, a seconda delle dimensioni della tua impresa, una parte significativa del tuo investimento potrebbe essere coperta dai contributi.

Per i progetti di ricerca e sviluppo, le percentuali variano a seconda della tipologia di ricerca e della dimensione dell’impresa. Questo significa che, se la tua impresa è impegnata in attività di ricerca e sviluppo, potresti ricevere un sostegno significativo.

Infine, per i piani di formazione, le piccole imprese possono ricevere il 70%, le medie imprese il 60% e le grandi imprese il 50%. Questo significa che, se vuoi investire nella formazione dei tuoi dipendenti, potresti ricevere un sostegno significativo. La formazione è fondamentale per mantenere la tua impresa competitiva e innovativa, e con questo bando la Regione Campania dimostra di credere nell’importanza della formazione.

Come Presentare la Domanda di accesso al bando

La presentazione delle domande termina il 12 settembre 2023. Quindi, hai tutto il tempo per preparare il tuo progetto e presentare la tua domanda.

Ma non aspettare l’ultimo minuto per presentare la tua domanda. Preparare un progetto richiede tempo e attenzione. Devi studiare bene il bando, capire quali sono i requisiti e le condizioni, preparare un progetto che sia in linea con le finalità del bando. E poi devi compilare la domanda, raccogliere tutti i documenti necessari, inviare tutto entro la scadenza. Quindi, inizia subito a lavorare sulla tua domanda.

Conclusione

In conclusione, il bando di contributi a fondo perduto della Regione Campania rappresenta una grande occasione per le imprese di tutte le dimensioni. Non perdere questa occasione per dare una spinta alla tua azienda, ricorda, il successo della tua impresa dipende anche da te. Non esitare a sfruttare tutte le risorse a tua disposizione

1. Chi può accedere al bando di contributi a fondo perduto della Regione Campania?

Il bando è aperto a micro, piccole, medie e grandi imprese della Regione Campania. Anche le imprese associate, come reti di imprese, consorzi, società consortili e ATS, possono accedere all’agevolazione.

2. Quali tipi di progetti sono finanziabili con questo bando?

Il bando copre una vasta gamma di progetti. Puoi presentare un progetto per investimenti produttivi, progetti di ricerca e sviluppo, o piani di formazione per la qualificazione delle competenze dei lavoratori.

3. Qual è la percentuale di contributo a fondo perduto che posso ricevere?

Per gli investimenti produttivi, le piccole imprese possono ricevere il 60% di contributi, le medie imprese il 50% e le grandi imprese il 40%. Per i progetti di ricerca e sviluppo, le percentuali variano a seconda della tipologia di ricerca e della dimensione dell’impresa. Infine, per i piani di formazione, le piccole imprese possono ricevere il 70%, le medie imprese il 60% e le grandi imprese il 50%.

4. Quando posso presentare la mia domanda?

La presentazione delle domande inizia il 30 maggio 2023. La scadenza per la presentazione delle domande è il 12 settembre 2023.

5. Cosa significa “contributi a fondo perduto”?

I contributi a fondo perduto sono fondi che non devono essere restituiti, a meno che non si violino le condizioni del bando. Questo significa che una parte significativa delle spese che dovrai sostenere per il tuo progetto potrebbe essere coperta da questi contributi.

Smart&Start Italia: 108 Milioni di Euro per Sostenere le Start Up Innovative

Smart&Start Italia: 108 Milioni di Euro per Sostenere le Start Up Innovative

Smart&Start Italia il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato due decreti per per rifinanzia con 108 milioni di euro il Bando Smart&Start Italia,  che sostiene la nascita e la crescita delle Startup innovative.

Cos’è Smart&Start Italia

Smart&Start Italia è un programma che sostiene la nascita e la crescita di startup innovative. È un’iniziativa che facilita i progetti d’impresa per la produzione di beni e servizi nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet delle cose. Ma non è tutto. Ci sono delle novità in arrivo.

L’Investimento

Recentemente, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato due decreti per l’assegnazione di 108 milioni di euro per il rifinanziamento di Smart&Start Italia. Questo significa che ci saranno più risorse a disposizione per le startup innovative in Italia.

I fondi saranno distribuiti tra le diverse regioni italiane. In particolare, 8 milioni di euro saranno destinati a startup innovative situate in varie regioni tra cui Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo. Allo stesso tempo, 100 milioni di euro saranno destinati a iniziative imprenditoriali innovative nelle regioni di Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

L’Impatto dell’Incentivo

Questo incentivo è rivolto a piccole startup innovative, gruppi di persone che desiderano creare una startup innovativa e aziende straniere. Sì, hai capito bene. Anche le aziende straniere che si impegnano a stabilire almeno una sede in Italia possono beneficiare di questo programma.

 Conclusione

Questo rifinanziamento è una notizia fantastica per il settore delle startup in Italia. È un segnale positivo che dimostra l’impegno del nostro paese nel sostenere l’innovazione e l’imprenditorialità. Non vedo l’ora di vedere quali saranno i frutti di questo investimento.

E tu? Cosa ne pensi di questa notizia? Sei interessato a saperne di più sul programma Smart&Start Italia? Non esitare a condividere i tuoi pensieri nei commenti.

FAQ Smart&Start Italia Invitalia

1. Cos’è Smart&Start Italia?

Smart&Start Italia è un programma che sostiene la nascita e la crescita di startup innovative in Italia. Il programma facilita i progetti d’impresa per la produzione di beni e servizi nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet delle cose.

2. Chi può beneficiare di Smart&Start Italia?

Smart&Start Italia è rivolto a piccole startup innovative, gruppi di persone che desiderano creare una startup innovativa e aziende straniere che si impegnano a stabilire almeno una sede in Italia.

3. Quanto finanziamento è stato assegnato a Smart&Start Italia?

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato due decreti per l’assegnazione di 108 milioni di euro per il rifinanziamento di Smart&Start Italia.

4. Come saranno distribuiti i fondi di Smart&Start Italia?

8 milioni di euro saranno destinati a startup innovative situate in varie regioni del nord e del centro Italia, mentre 100 milioni di euro saranno destinati a iniziative imprenditoriali innovative nelle regioni del sud Italia.

5. Qual è l’obiettivo di Smart&Start Italia?

L’obiettivo di Smart&Start Italia è di sostenere la crescita di startup e attività imprenditoriali innovative di giovani sotto i 35 anni e donne, con particolare attenzione alle regioni del Sud Italia.

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